Lo stato dell’arte degli interventi messi in campo dal Dipartimento Agricoltura, di intesa e in collaborazione con le organizzazioni professionali agricole, a seguito dell’alluvione del 7 ottobre scorso che ha colpito l’area del Metapontino è stato esaminato oggi al Tavolo Verde presieduto dall’assessore Nicola Benedetto, con la partecipazione di dirigenti del Dipartimento e dei presidenti regionali di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri.
L’assessore ha illustrato il metodo adottato dagli uffici del Dipartimento per la prima stima dei danni attraverso una mappatura puntuale e suddivisa tra danni alle aziende agricole e danni alle infrastrutture. Per questo hanno lavorato due gruppi diversi di funzionari regionali affiancati da rappresentanti e tecnici delle organizzazioni professionali agricole e per la parte riferita alle infrastrutture da tecnici del Consorzio di Bonifica Bradano e Metaponto e dei Comuni interessati.
L’assessore ha inteso verificare con i dirigenti di Coldiretti, Cia, Copagri e Confagricoltura se è da ritenere completo il lavoro svolto – dopo 442 segnalazioni ricevute da parte di titolari di aziende e con 325 sopralluoghi effettuati (ne restano ancora da effettuare 117) – oppure se approfondire ulteriormente l’attività di valutazione e mappatura dei danni sempre tenendo al centro l’impegno a garantire il ristoro a chi effettivamente ha subito danni.
Da parte dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole è stato unanimemente espresso un giudizio positivo sull’attività sinora svolta dal Dipartimento e di condivisione del metodo adottato ribadendo la disponibilità a proseguire la collaborazione. I dirigenti di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri hanno quindi proposto un ulteriore approfondimento e quindi di aggiornare il Tavolo Verde a venerdì prossimo per avere il tempo necessario di approfondire, anche con i propri associati e le strutture territoriali, i documenti che il Dipartimento ha già elaborato. L’aspetto che più preoccupa il mondo agricolo riguarda la definizione del danno di PLV che è un indicatore fondamentale per far scattare le provvidenze previste dalla legislazione nazionale sulle calamità naturali.
E’ stato anche condivisa – tra assessore e organizzazioni del mondo agricolo – l’esigenza di far tesoro dell’esperienza dell’alluvione del 2011 per evitare tutti gli aspetti negativi che si sono verificati in quell’occasione.
Quanto alla dichiarazione di calamità naturale è stato chiarito che non c’è alcun ritardo da parte della Regione perché esso può avvenire solo dopo la mappatura precisa dei danni alle aziende e alle infrastrutture.
Il Tavolo Verde inoltre ha fatto il punto dello stato di attuazione del PSR 2007-2013. L’assessore, in proposito, ha sostenuto l’esigenza di portare a termine gli investimenti previsti nell’ambito del PSR Basilicata 2007/2013, di velocizzare l’avanzamento dei lavori e di completare le domande di pagamento sul sistema informativo Sian.
I beneficiari delle misure del Programma di Sviluppo Rurale che hanno partecipato ai bandi dell’attuale programmazione e si sono impegnati nel realizzare gli investimenti strutturali per le aziende agricole, beneficiando di quote di co-finanziamento pubblico rivenienti dal Feasr del PSR Basilicata 2007/2013, – ha dichiarato Benedetto – devono rendicontare i costi sostenuti per l’avanzamento dei lavori e inviare le domande di pagamento nei tempi utili per aiutarci a ridurre il “rischio disimpegno” legato al rispetto della regola di bilancio comunitaria (“’N+2”).
In particolare, 34 Comuni su 40 che hanno beneficiato delle risorse europee nell’ambito dell’attuazione della Misura 125 del PSR per l’ammodernamento e l’adeguamento funzionale delle reti infrastrutturali a servizio delle imprese agricole e forestali, non hanno ancora approvato bandi pubblici per appaltare i lavori, riducendo così l’efficacia della spesa.
Oltre a ricondurre alla crisi economica i motivi di mancato impiego delle risorse pubbliche e private, alla difficile situazione generata dal mancato credito alle imprese da parte delle banche, “la condizione che si è creata – ha concluso Benedetto – determina un ulteriore svantaggio a discapito di altri beneficiari ammessi nelle graduatorie con progetti aziendali ambiziosi che non hanno visto finanziata la propria istanza per mancanza di risorse già impegnate”. Le organizzazioni di categoria, insieme agli uffici del Dipartimento Agricoltura, si sono impegnate a collaborare per sollecitare l’inoltro delle domande di pagamento da parte degli enti pubblici e delle imprese agricole per minimizzare il rischio di perdere le risorse comunitarie impegnate per lo sviluppo rurale.