La mobilitazione per la vertenza alluvione di marzo non va in vacanza. Nelle terre Joniche ferite ed in attesa del disastro per le prossime piogge, non vanno in vacanza nemmeno gli usurai, Equitalia pretende comunque i pagamenti, le banche chiudono i conti, gli alberghi mandano fuori le famiglie alluvionate. Non ci vuole tanto a capire che le risposte messe in campo, quando ci sono, non hanno risolto i problemi. Serve di più ed in
fretta.
Dopo il primo blocco sulla SS Jonica dei giorni scorsi siamo di nuovo al lavoro. Mercoledì alle ore 17 presso il Comune di Bernalda è stata convocata la riunione per indire la manifestazione unitaria rivolta ad ottenere l’ordinanza del Presidente Berlusconi. Tutti i sindaci dell’area jonica
tarantina e materana si sono detti pronti insieme alle due Province di Matera e Taranto a scendere in campo per costruire una forte azione unitaria al fianco dei cittadini, delle associazioni, organizzazioni sindacali e del Comitato per la Difesa delle Terre Joniche. Mercoledì pomeriggio decideremo forme, tempi e modi per costruire una manifestazione più ampia ed efficace
possibile, il cui obiettivo è chiarissimo a tutti: Palazzo Chigi. Passaggio importane e decisivo: per noi la priorità era e rimane rimuovere gli ostacoli romani per cui il Governo non ha ancora emesso l’ordinanza dovuta.
Siamo, anche al lavoro, perché i due Presidenti Defilippo e Vendola
rispondano all’appello forte venuto dalle ultime settimane di mobilitazione, dai sindaci e dalle organizzazioni sociali e sindacali. Occorre fare di più.
Occorre che i due Presidenti si facciano garanti di mettere le risposte all’alluvione di Marzo al centro dell’agenda istituzionale e politica regionale e nei rapporti con il Governo Nazionale.
Mercoledì mattina saremo a Bari per chiedere ancora una volta con forza al Presidente Vendola ed all’Assessore Amati quello che con un appello abbiamo chiesto i giorni scorsi dal Presidio delle Tavole Palatine: la Regione Puglia garantisca il diritto all’alloggio per le famiglie del Ginosino fuori casa per l’alluvione di Marzo. Il Comune di Ginosa fa sapere di non essere più in grado di farvi fronte con risorse proprie, intervenga la Regione con
una misura ad hoc. Non c’è nessun motivo per attendere che Tremonti si decida; di fronte all’irresponsabilità del Governo, le istituzioni Regionali Pugliesi non possono consentire che decine di famiglie siano senza alloggio.
Giovedì saremo a Potenza, per ribadire alla Regione Basilicata che occorre finalizzare l’iniziativa. Al Presidente Defilippo, che ha ricordato in Conferenza stampa qualche ora fa gli impegni già assunti dalla Regione Basilicata ed il lavoro unitario svolto, Gianni Fabbris, portavoce del Comitato, invia un commento ed una esortazione: “Diamo atto, come abbiamo sempre fatto, del lavoro svolto dalla Regione Basilicata e dell’impegno a mettere in campo capacità di spesa nell’ambito degli strumenti ordinari a
sua disposizione. Siamo, però, di fronte ad un evento straordinario e servono risposte straordinarie. Ci saremmo aspettati che alcune di queste risposte potessero arrivare dall’assestamento di bilancio. Così non è stato e la Regione ha rimandato a Settembre la discussione su richieste pur venute dal Consiglio Regionale che sarebbe stato opportuno, invece, fossero assunte
subito. Purtroppo le misure di cui ha parlato il Presidente De Filippo in conferenza stampa (utili e necessarie pur nella loro limitatezza), non risolvono i problemi che ci eravamo posti insieme con la costituzione della Cabina di Regia a Potenza: sopra tutti quello di evitare che le famiglie e le aziende del Metapontino (non solo agricole) colpite dall’alluvione scivolassero nell’usura per aver perso reddito e strutture. A tre mesi di distanza dalla cabina di regia, purtroppo, abbiamo ormai il problema di
toglierle dal circuito dell’usura, non essendo ancora riusciti a fare quello che ci eravamo proposti: un accordo con il sistema bancario e con gli Enti impositori per rinviare pagamenti e scadenze e permettere accesso al credito almeno per le emergenze. La misura 126 e le altre che la Regione ha messo in campo non risolvono questo nodo nemmeno minimamente, anzi, corrono il
rischio di arrivare quando le aziende saranno definitivamente finite fuori dal circuito di bancabilità e, dunque, troppo tardi”. Il Comitato ha ben chiaro e lo ha posto come suo obiettivo principale che solo l’ordinanza del Presidente del Consiglio permetterebbe di mettere in campo istituzionalmente
azioni finalizzate a questi obiettivi organiche ed efficaci ma avevamo posto il tema di un accordo fra “gentiluomini” con il sistema bancario di cui la Regione si faceva garante per affrontare le emergenze in attesa di definire la vertenza con il Governo Nazionale. Giovedì saremo a Potenza per chiedere
al sistema finanziario lucano di fare la sua parte e per chiedere ancora una volta al Presidente Defilippo di usare tutto il suo peso per arrivare ad un accordo nei prossimi giorni. Siamo convinti che sia possibile e che un atto di questo tipo darebbe ai cittadino colpiti ed all’intero territorio la forza di alzare la voce contro chi a Roma ha mancato fin d’ora. Sarebbero, questi segnali, il miglior viatico perché le due Regioni, le province ed i comuni si ritrovino tutti insieme alle organizzazioni sociali ed ai cittadini nell’appuntamento unitario che stiamo costruendo per chiedere al Governo Nazionale il rispetto dei diritti e della dignità dei lucani, dei Pugliesi, delle loro istituzioni e di tutti i cittadini italiani colpiti dalle alluvioni di Marzo o che, purtroppo, saranno colpiti dai prossimi disastri ambientali e rimarranno senza risposte.