Aggiornamento di venerdì 25 novembre ore 18 – Siamo stati raggiunti da telefonate dall’On. Ludovico Vico e dal Senatore Cosimo Latronico che ci annunciano che l’ordinanza per Puglia e Basilicata che attendiamo da mesi per avviare le risposte al territorio e le comunità alluvionate delle Terre Joniche sarebbe stata firmata oggi pomeriggio dal Presidente del Consiglio Mario Monti. L’On. Vico sta raggiungendo il presidio ed il Sen. Latronico è atteso. Il Comitato Terre Joniche ribadisce la sua decisione: attendiamo di leggere l’ordinanza nel presidio in cui prosegue lo sciopero della fame del portavoce Gianni Fabbris (che proseguirà fino a che non avremo certezze).
In ragione delle notizie che giungono ed in attesa di verificarle con i
parlamentari, il Comitato ha deciso di sospendere l’allargamento dello sciopero della fame che avrebbe dovuto realizzarsi da stasera con l’affiancamento del Vicesindaco di Bernalda Massimiliano Cospite, l’Assessore di Ginosa Leonardo Galante, il Consigliere di Ginosa Enzo Giannico. Nel ringraziarli della disponibilità e del gesto importante di sostegno delle ragioni della vertenza, il Comitato ha chiesto loro di rimanere in attesa di ulteriori sviluppi, non escludendosi alcuna iniziativa.
Il Comitato ha invitato i rappresentanti dei Comuni di Bernalda e di Ginosa, il coordinatore dei consigli comunali dell’ANCI del Metapontino, Antonio Melidoro e delle Province di Taranto e Matera ad un incontro operativo presso il presidio delle Tavole Palatine venerdì 25 novembre alle ore 10 per valutare la situazione. Al termine sarà prodotto un documento e dato conto delle ulteriori decisioni.
Nel frattempo venerdì 25 novembre ci sarà il quinto giorno di sciopero della fame del portavoce del Comitato Gianni Fabbris.
Aggiornamento di venerdì 25 novembre ore 18 –Il Comitato per la difesa delle TerreJoniche prende atto che nonostante gli annunci che nella giornata odierna sarebbero state assunte le decisioninazionali attese, a tutt’ora non è pervenuta alcuna certezza in ordineall’emissione delle due ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri. Nessuna notizia dal Consiglio dei Ministri di oggi ed ancora nessuna notiziaper un provvedimento che il Presidente Mario Monti potrebbe firmare inqualsiasi momento (dunque non necessariamente nella seduta del Consiglio deiMinistri) ma che al momento non ha alcun riscontro positivo.
Questo vuol dire che la mobilitazione continua e che ci stiamoconseguentemente organizzando per continuare lo sciopero della fame. Ilportavoce del comitato, Gianni Fabbris, giunto al V giorno di sciopero dellafame, infatti, ha annunciato che proseguirà fino a quando gli obiettivi nonsaranno raggiunti ed entrambe le ordinanze “potranno essere lettenell’assemblea del Comitato”.
Stamane il Comitato lo ha comunicato in un messaggio alle Prefetture di Taranto e Matera con la preghiera di inoltrarlo alla Presidenza delConsiglio dei Ministri. Nell’assemblea che il Comitato che terrà nella serata di venerdì 25 novembre alle ore 19 si prenderanno ulteriori decisioni e si affiancherà ilvicesindaco di Bernalda, Massimiliano Cospite, a Gianni Fabbris nell’azionedi sciopero della fame.
Nei prossimi giorni continueranno anche altri rappresentanti istituzionali acominciare da quelli del Comune di Ginosa.
Nuovo aggiornamento di giovedì 24 novembre ore 22: Si è conclusa la giornata di mobilitazione indetta alle Tavole Palatine con un importante segno di partecipazione ai due eventi annunciati. Alla fine dell’incontro dei Consigli Comunali congiunti, il Comitato TerreJoniche ha annunciato che lo sciopero della fame continua fino al raggiungimento delle due ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri per la Puglia e la Basilicata.
“Considereremo raggiunto questo primo obiettivo quando l’ordinanza firmata sarà letta in assemblea nel presidio da una delle donne del nostro comitatoche si battono da mesi”, ha concluso Gianni Fabbris annunciando che lamobilitazione continua con l’allargamento dello sciopero della fame incorso. Massimiliano Cospite, vicesindaco di Bernalda, Leonardo Galante, assessore di Ginosa con la delega ai problemi dell’alluvione, Enzo Giannico,consigliere comunale di Ginosa, affiancheranno Gianni Fabbris, portavoce delComitato, nell’azione in corso. L’assemblea del Comitato è convocata per venerdì sera alle ore 19 per valutare, dopo il Consiglio dei Ministri previsto sempre venerdì, se ci saranno state novità. Intanto lo sciopero della fame del portavoce del Comitato raggiunge il quinto giorno.
Aggiornamento di giovedì 24 novembre sullo sciopero della fame annunciato lunedì 21 novembre dal portavoce del Comitato TerreJoniche, Gianni Fabbris.
Gianni Fabbris continua da 4 giorni a non mangiare, gesto condotto conassoluto rigore a nome del tutto il Comitato e che sarà portato, come haegli stesso ribadito: “fino a quando non ci saranno le risposte attese”.
Ineffetti per la parte della Basilicata in questi giorni continuano adarrivare assicurazioni da più fonti politiche ed istituzionali sul fatto chenella giornata di ieri sarebbe finalmente terminato l’iter tecnico perl’emissione dell’ordinanza che sblocca i primi 14,5 milioni di Euro giàstanziati. “Evidentemente” commenta Fabbris “se ancora ieri gli Ufficicontinuavano a passarsi le carte, vuol dire che l’ordinanza dovuta non erapoi così pronta nonostante tutte le assicurazioni. Per parte nostra laconsidereremo emessa solo quando ne vedremo la copia e la potremo mostrareai tanti che attendono in mobilitazione: troppi mesi di scaricabarile epromesse a vuoto ci lasciano sempre più indignati ed auguriamo ai fratelli esorelle vittime delle nuove alluvioni di queste settimane di non doversoffrire come la gente lucana e pugliese per avere quello che è dovuto”.
Ancora niente, invece, per la Puglia dove, ha commentato l’assemblea di ierisera al presidio “il silenzio degli interlocutori politici ed istituzionaliche hanno il dovere di dare risposte (regione e governo) è sempre piùassordante”. Chiari, dunque, i prossimi passi per il Comitato TerreJoniche,fissati nell’assemblea di ieri sera al presidio: ottenere le due primeordinanze dovute sia per la Basilicata che per la Puglia necessarie asbloccare il meccanismo di risposta e le risorse per le alluvioni di marzoscorso, ottenere dalle due Regioni garanzie che ci siano risorse sufficientisia per la messa in sicurezza del territorio sia per i ristori a quantihanno avuto danni.
Oggi al presidio questi due obiettivi ed il modo come ottenerli sarannoconfrontati con due importanti interlocutori del Comitato: le associazionied i movimenti di società (che saranno ospitati alle 16) e le istituzioniterritoriali, che si sono convocate presso il Presidio delle Tavole Palatineper partecipare ai consigli comunali congiunti del metapontino aperti allealtre municipalità ed alle province.
Il Comitato proporrà loro un ulteriore percorso di iniziative ed obiettiviconcreti nel convincimento che solo una risposta forte di tutto ilterritorio possa portare le risposte che da troppo tempo le nostre comunitàe le loro istituzioni colpite nella dignità attendono.
Obiettivo centrale di questa fase della mobilitazione, con lo sciopero dellafame del portavoce del Comitato è quello di sollecitare a scendere in campoquanti le comunità stesse a cominciare da quanti ne sono il corpo vivo,ovvero le istituzioni di base e le associazione dell’impegno sociale deicittadini.
L’appello del movimento lanciato nei giorni scorsi dal suo portavocecomincia a produrre effetti: pronti i primi tre rappresentanti istituzionali(due amministratori ed un consigliere) dei comuni di Bernalda e Ginosa chesi affiancheranno al portavoce Fabbris nello sciopero della fame. I nomi, imodi ed i tempi saranno annunciati stasera al termine delle due iniziativepubbliche previste.
“Siamo nel mezzo di continui allerta di protezione civile. Il nostro popoloè in stato d’allerta da nove mesi: gli allarmi per il maltempo di questigiorni li stiamo lanciando da troppo tempo e se dovesse accadere un nuovodisastro i nomi di chi lo porterà sulla coscienza ci sono noti nonostante loscaricabarile”, così inizia il documento che il Comitato presenterà oggi aiComuni riuniti alle Tavole palatine
Aggiornamento di mercoledì 23 novembre sullo sciopero della fame annunciato lunedì 21 novembre dal portavoce del Comitato TerreJoniche, Gianni Fabbris.
Terzo giorno di sciopero della fame mentre le alluvioni continuano a mietere morti ed a provocare disastri; la nostra solidarietà vera e sentita e l’invito a stringerci insieme perché non accada agli altri quello che è accaduto a noi: attendere 9 mesi fra bugie, furbizie e false speranze e la paura che la notte ti sorprenda di nuovo l’alluvione per gli argini.
Terzo giorno di sciopero della fame del portavoce del Comitato per la difesa delle Terre Joniche che dalle 17 di lunedì non ha assunto cibo e che ha ribadito oggi in una comunicazione ai prefetti di Taranto e Matera che continuerà a non farlo fino a quando non ci saranno state risposte alla rivendicazione posta a base della mobilitazione di questi giorni: le due ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri per la Basilicata e la Puglia per avviare il processo di risposta al territorio ed alle comunità colpite.
Ai prefetti è stata inviata la petizione indirizzata al Presidente Monti, al Sottosegretario Catricalà, al Prefetto Gabrielli, ai Presidenti di Puglia e Basilicata su cui è iniziata la raccolta di firme e di messaggi di sostegno nel sito di terrejoniche.net.
Mentre il Comitato si prepara alla iniziativa di venerdì 24 novembre per cui dalle 16 è convocata un’assemblea che si interromperà alle 17,30 per permettere ai comuni delle zone colpite del Materano e del Tarantino di tenere i consigli comunali congiunti, riprendendo subito dopo per decidere le iniziative dei prossimi giorni.
L’assemblea permanente al Presidio stasera si riunirà per decidere una lettera da inviare a tutte le realtà sociali impegnate in queste settimane nel fare fronte alle molte ferite aperte dalle alluvioni di quest’ultimo anno per proporre, oltre la solidarietà, di trovare i modi ed i tempi per ritrovarsi e dare vita ad iniziative comuni.
Di fronte all’Italia che frana, la reazione unitaria dei cittadini deve essere la più forte possibile: salvare e tutelare il territorio, garantire i diritti di quanti sono dirittamente colpiti. Primo compito obiettivo che il Comitato proporrà è quello di cancellare la norma inserita nel decreto mille proroghe di febbraio che introduce la tassa sulle disgrazie, abolisce il fondo e la solidarietà nazionale ed impedisce ad istituzioni, cittadini e comunità di avere risposte.
Gianni Fabbris annuncia inoltre che è stata raccolta la disponibilità di rappresentanti istituzionali adaffiancare il portavoce nello sciopero della fame. Nell’assemblea di giovedì pomeriggio saranno resi noti nomi e modalità con cui si affiancheranno a Fabbris.
Lunedì 21 novembre 2011 – Gianni Fabbris, portavoce del Comitato TerreJoniche, ha annunciato lo sciopero della fame per sollecitare il Governo Monti a dare risposte alle popolazioni colpite nel marzo scorso dall’alluvione che ha messo in ginocchio le popolazioni della fascia jonica metapontina e tarantina. Riportiamo integralmente il suo appello rivolto alle comunità lucane e pugliesi.
Io, portavoce del Comitato TerreJoniche, sono in sciopero della fame: scendete in campo, venite a sostenerci e a condividere, è una battaglia di dignità che va vinta da tutti nell’interesse di tutti.
Dal pomeriggio di lunedì 21 novembre 2011 dopo l’assemblea convocata al Presidio che teniamo da mesi, sono in sciopero della fame, come richiede la mia responsabilità di portavoce del Comitato per la difesa delle TerreJoniche che ho avuto fin qui l’onore di rappresentare e coordinare. Non è un gesto di disperazione ma l’applicazione di una decisione assunta nell’assemblea del movimento che da quasi nove mesi si sta battendo perché vengano riconosciuti i diritti fondamentali a quanti sono stati colpiti dalle alluvioni di Marzo al confine fra la Puglia e la Basilicata.Un movimento animato soprattutto da quella parte di persone maggiormente colpite negli interessi (beni, aziende, reddito) che da quasi 9 mesi si sta impegnando in una dura e lunga mobilitazione per chiedere i ristori dei danni subiti insieme alla messa in sicurezza ed alla prevenzione, perché non accada più che un evento assolutamente naturale, come è la pioggia, produca i disastri ambientali che solo gli errori di gestione del territorio ci consegnano.Un movimento, dunque, con caratteristiche di forte rivendicazione per gli interessi comuni delle comunità joniche. Tanto forti che fin dal primo momento il Comitato ha fatto sua la battaglia per trovare una soluzione alle ferite aperte senza dover alzare le tasse ai propri corregionali (come, invece, prevede la norma voluta dal Governo uscente, assunta appena due giorni prima dell’alluvione di Marzo). Una scelta importante che ha fatto prevalere l’idea di dover tutelare gli interessi collettivi piuttosto che gridare l’urlo egoista tanto caro a questi tempi, “l’importante è che io mi salvo”, nel convincimento che “la salvezza di ognuno” sta nel rivendicare insieme a tutta la comunità le risposte dovute.Una scelta non scontata fatta da persone che hanno perso molto se non addirittura tutto e che si sono impegnati fin qui in una vertenza portata avanti con grandi sacrifici nell’interesse di tutti. Ora, però, serve che tutti scendano in campo. Se dopo quasi nove mesi ancora stiamo chiedendo quello che per altri è stato possibile in pochi giorni, se la dignità intera delle istituzioni del territorio e delle comunità lucane e pugliesi è calpestata e vilipesa, allora è il momento di rispondere tutti insieme o di perdere tutti insieme. Abbiamo fatto fin qui quello che abbiamo potuto con le nostre forze. A dire la verità tutto il nostro percorso è stato segnato dalla capacità del Comitato di “fare mobilitazione” e di condurre la vertenza: la dichiarazione di Stato d’emergenza per la Puglia è arrivata quando eravamo pronti ad occupare la linea ferroviaria a Ginosa Marina, la costituzione della “cabina di regia in Basilicata” quando abbiamo occupato il tetto del Comune di Bernalda, il finanziamento stesso della Regione Puglia, quando abbiamo bloccato la SS Jonica, lo sblocco dei 7 milioni assicurati dal Senato per la Basilicata con la mobilitazione dei Comuni, delle Province e dei cittadini a Roma, la delibera di assegnazione dei 7,7 milioni da parte della Regione Basilicata con la pressione continua.Straordinaria prova per un comitato di cittadini, capace di contrattare con Regioni e Governo Nazionale, coinvolgendo le istituzioni locali….ma non basta, serve un salto nella mobilitazione.Salto che può avvenire se a fianco del pugno di cittadini colpiti che fin qui “ha tirato la carretta” scendono in campo altri, se si allarga la partecipazione.Nelle assemblee che stiamo tenendo in questi giorni al Presidio delle Tavole Palatine, stiamo incontrando molti: giovani delle scuole, rappresentanti istituzionali, cittadini non alluvionati ma colpiti da una crisi del territorio tanto ampia quando grande è il fallimento della scelte politiche che pesano sulle nostre spalle.A tutti rispondiamo con la condivisione della sofferenza ed il convincimento che va data una risposta forte ed unitaria che ponga il tema delle nostre terre, della loro tutela, delle garanzie di sicurezza del reddito e dei servizi ma, anche, con un convincimento forte: che dobbiamo tornare a vincere, dopo decenni di sconfitte nelle campagne segnate da una crisi non voluta da noi e di cui non vogliamo essere solo noi a pagare i prezzi.Se non vinciamo nemmeno dopo un disastro ambientale, quando è “naturale” che ci sia dovuta una risposta, come potremmo vincere sul reddito, i servizi, la tutela del territorio? Questa è una vertenza che va vinta, i cittadini direttamente colpiti organizzati nel Comitato TerreJoniche, l’hanno portata fin qui, ora serve che si aggiungano altri e la assumano con la stesa volontà e determinazione.Questo è il senso per cui io, che non sono colpito direttamente ma che facendo sindacato agricolo mi sono impegnato nel Comitato, oggi faccio lo sciopero della fame.Mi appello a Voi, uomini e donne dei movimenti, della società civile, dei sindacati, della politica e delle istituzioni.Venite al presidio, partecipate, aderite e sostenete la petizione al Presidente Monti ed ai Presidenti Vendola e De Filippo, venite all’assemblea che terremo dalle 16 di Giovedì 24 Novembre alle Tavole Palatine (alle 17,30 si terranno li i Consigli Comunali del Metapontino convocati in seduta congiunta ed aperta alla partecipazione delle istituzioni del territorio Jonico tarantino e materano). Giovedì prossimo decideremo come andare avanti, senza escludere ogni iniziativa di lotta. Facciamolo insieme. Io, intanto, a nome del Comitato continuo nel mio impegno di portavoce: oggi la mia azione esprime l’indignazione di tutti per non avere avuto solo quello che è dovuto, domani, se nemmeno questo sarà servito la rabbia potrà prendere il posto dell’indignazione: io sarò con loro, spero con tutti voi.
Gianni Fabbris
Il senatore del PDL Cosimo Latronico ha inviato alla nostra redazione una nota in cui annuncia di aver sollecitato nuovamente il ministro competente e il capo della Protezione Civile psulla questione calamità nel Metapontino. Riportiamo di seguito la nota integrale.
“Ho nuovamente sollecitato il Ministero dell’Economia ed il capo della Protezione Civile, il prefetto Franco Gabrielli, per l’immediata emissione dell’ordinanza per fronteggiare le calamità registratesi nel Metapontino nei primi mesi dell’anno per le quali nella manovra di agosto c’e’ stata una autorizzazione di spesa per 7 milioni. Ho ricevuto dal prefetto Gabrielli assicurazioni che in giornata il Dipartimento avrebbe adeguato l’ordinanza ai rilievi della ragioneria e chiesto il concerto al Ministero dell’Economia.Ho informato i rappresentanti del comitato e le organizzazioni professionali della regione Basilicata sul fatto che la controversa vicenda sta per concludersi positivamente”.Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico.