Cerimonie, iniziative, incontri e seminari nelle scuole e nella comunità dedicati alla biodiversità agricola e alla conservazione del patrimonio genetico esistente: si è conclusa ieri la “Giornata nazionale della biodiversità di intesse agricolo e alimentare” che si svolge come ogni anno il 20 maggio. Grazie a questa Giornata, istituita con la Legge n. 194 del 2015, l’ALSIA, Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, come illustrato nel Podcast pubblicato sul sito, su delega della Regione Basilicata, promuove annualmente la biodiversità lucana con attività di sensibilizzazione coinvolgendo gli allievi delle scuole di ogni ordine e grado.
L’appuntamento si è svolto a Rotonda presso l’Azienda agricola sperimentale dimostrativa “Pollino” dell’ALSIA ed ha chiuso un ciclo di incontri organizzati con la collaborazione dell’Associazione Vavilov e la “Comunità del Cibo dell’area sud della Basilicata” nei giorni 14, 15, 16 e 17 maggio in cui sono state protagoniste le scuole di Sant’Arcangelo, Rotonda, Viggianello, San Severino Lucano, Lagonegro e Potenza.
Ruolo strategico della biodiversità di interesse agricolo, conservazione e tutela nei programmi di selezione genetica, anche alla luce di importanti cambiamenti climatici o di variazioni di condizioni socio-culturali ed economiche, sono alcuni dei temi approfonditi con gli allievi delle scuole coinvolti nelle attività previste nell’ambito del progetto PATRINET.FRU, finanziato dal MASAAF, volto a realizzare un censimento di vecchie piante arboree appartenenti a specie frutticole: gli alberi patriarchi. “Grazie al lavoro condotto – afferma Aniello Crescenzi, direttore dell’ALSIA – si sono già censiti 180 alberi patriarchi che raccontano di un patrimonio ricchissimo intergenerazionale in cui sono presenti storia, ambiente, cultura e natura del territorio lucano. Affascina anche conoscere il grande potere che hanno avuto questi magnifici esempi di alberi monumentali di sfuggire alle intemperie, agli attacchi patogeni, fornendo cibo a generazioni di nostri antenati. Sono alberi millenari che hanno sfidato le insidie del tempo, testimoni della nostra storia, contenitori di tradizioni e culture popolari, protagonisti di fiabe, miti e leggende. Hanno assistito e resistito a guerre, incendi, terremoti, devastazioni, malattie, variazioni climatiche, spesso ancora capaci di produrre frutti, e che emanano un alone di magia e d’incantesimo, soprattutto per i più piccoli. Per questo – conclude Crescenzi – noi diamo e daremo continuità al progetto perché il valore è inestimabile soprattutto per le future generazioni e per i nostri studenti”.
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