Non solo per la peronospora anche per l’oidio della vite, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura ha attivato, nell’ambito di FitoSPA, Sistema di Previsione e Avvertimento per le avversità delle piante, il servizio di allerta con i consigli di difesa per i viticoltori. Illustrato nella puntata ALSIA Porte aperte in Podcast, pubblicato sui canali digitali dell’Agenzia, si basa su un modello meccanicistico (USCS) messo a punto dall’Università Cattolica di Piacenza per la simulazione delle infezioni primarie.
“L’oidio della vite – dichiara Aniello Crescenzi, direttore dell’Agenzia- è una malattia causata da un fungo che attacca ogni genere di tessuto vegetale della vite: foglie, infiorescenze, tralci ancora verdi e grappoli e la sua presenza riduce sia la qualità dell’uva e sia la qualità del vino. Si presenta con macchie grigie o bianche, su foglie o grappoli che possono sviluppare una muffa marroncina. Per garantire una gestione sostenibile del vigneto, l’ALSIA offre un servizio che consente di predire anticipatamente la sua comparsa per contenere la sua diffusione e per limitare anche i trattamenti antifungini sulle cultivar locali”.
I fattori principali che determinano lo sviluppo della malattia e la diffusione delle spore del fungo, sono l’umidità e la temperatura. A seconda delle stagioni, le infezioni possono essere primarie, come in primavera, quando si registrano leggere piogge di pochi millimetri, o secondarie, in genere nel periodo estivo, favorite da periodi asciutti e temperature medie al di sopra dei 20 gradi centigradi.
Il modello, partendo da dati orari di temperatura, umidità relativa, pioggia, bagnatura fogliare e deficit idrico di pressione registrati dal primo giorno dell’anno, determina i giorni climaticamente favorevoli per la maturazione delle ascospore. La percentuale di ascospore liberate a ogni evento piovoso utile, caratterizzato da piogge di pochi millimetri con temperatura di almeno 10 gradi, viene calcolato in funzione dei giorni trascorsi dalla data di germogliamento della vite attraverso un sottomodello che accumula unità termiche sopra i 10 gradi a partire dal 1° gennaio. Gli output ottenuti sono: la percentuale di ascospore rilasciate a ogni evento piovoso utile, il valore del rischio della probabile infezione primaria e il calcolo del periodo di incubazione al termine del quale possono comparire i primi sintomi di infezione primaria.
Le allerte per i viticoltori, con i relativi consigli di difesa, vengono date gratuitamente tramite bollettini e messaggistica istantanea.
“Agricoltori e i tecnici che volessero essere avvisati sui giorni utili per effettuare i trattamenti contro l’oidio della vite, migliorandone così l’efficacia e il controllo della malattia, conclude Crescenzi – possono iscriversi al servizio “SMS Alert per avversità fitopatologiche”. Nella sezione “Servizi” del sito alsia.it è possibile scaricare il modello di domanda”.