La Giunta regionale ha approvato l’esito finale dell’Avviso Pubblico per la reindustrializzazione del sito. Occupazione prevista di 163 unità.
La società “Alta Sartoria Italiana” si è collocata al primo posto nella graduatoria delle manifestazioni di interesse pervenute alla Regione Basilicata a seguito dell’avviso pubblico per la reindustrializzazione del sito produttivo inattivo della “Lucana Calzature.” ubicato nel comune di Maratea (Pz).
Su proposta dell’assessore alle Politiche per lo sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Raffaele Liberali, la Giunta regionale ha approvato la graduatoria formulata da una apposita struttura di valutazione che, ai sensi dell’Avviso Pubblico, ha attribuito i punteggi fissati per ogni singolo criterio di valutazione.
“Alta Sartoria Italiana” prevede, attraverso un investimento in sito, di occupare 163 unità lavorative con un investimento agevolabile di 12,15 milioni di euro e un contributo concedibile di 6,07 milioni di euro. Tra i criteri, la struttura di valutazione ha tenuto conto della dimensione, solidità e credibilità del soggetto imprenditoriale; dell’occupazione attivata dall’iniziativa; della cantierabilità e tempi di realizzazione; della capacità di stimolare la nascita di attività indotte; degli elementi di innovazione tecnologica tra cui salvaguardia ambientale, risparmio energetico e processi di produzioni di qualità. La graduatoria, che sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata, colloca al secondo posto la srl “Real Socks”, al terzo la srl “BluePack Italia”, al quarto nuovamente la “Real Socks” con un investimento fuori sito, e al quinto la srl “Al Wet” con investimento in e fuori sito.
IDV: DA PIANO REINDUSTRIALIZZAZIONE EX LUCANA CALZATURE BUON ESEMPIO
“Il piano di reindustrializzazione del sito produttivo da tempo immemorabile inattivo della ”Lucana Calzature” a Maratea, che sembra avviarsi a buon fine, è un esempio da seguire anche per altre situazioni che coinvolgono aziende in crisi, purtroppo sempre più numerose e con migliaia di cassaintegrati, negli altri nuclei industriali lucani”. A sostenerlo è la segreteria regionale della Basilicata di Italia dei Valori che aggiunge: “oltre a celerità nella riassegnazione di lotti e stabilimenti, quindi a garantire la sburocratizzazione delle procedure, per attrarre nuovi investitori in Basilicata è necessario introdurre meccanismi di gratuità (o comunque di tariffe agevolate) nell’erogazione di energia, grazie al petrolio e al gas che estraiamo, e di acqua potendo contare sulle nostre risorse idriche. Si tratta di una vecchia idea che negli anni novanta si chiamava Zona Franca che può essere rispolverata in modo da favorire i processi di nuova industrializzazione. C’è poi tutta la partita degli sgravi e delle agevolazioni contributive e fiscali per i neoassunti siano giovani, donne o under 40enni collocati in cassa integrazione o in mobilità che è sicuramente un altro fattore di competitività per gli imprenditori. L’obiettivo della modernizzazione industriale va inoltre perseguito, in linea con la nuova strategia dell’UE – si legge nella nota di IdV – investendo in innovazione, efficienza delle risorse, nuove tecnologie, competenze e accesso ai finanziamenti, e l’utilizzo dei fondi dell’UE dedicati nel prossimo sessennio 2014-2020 consentirà di accelerare questo processo. Altri aspetti fondamentali sono: l’accesso ai mercati dei paesi terzi, che va agevolato tramite l’armonizzazione delle norme internazionali, gli appalti pubblici aperti, la tutela dei brevetti e la diplomazia economica. Infine gli obiettivi di massimizzare il potenziale del mercato interno sviluppando le necessarie infrastrutture, offrendo un quadro normativo stabile, semplificato e prevedibile, atto a incoraggiare l’imprenditoria e l’innovazione, migliorare le possibilità di formazione e completare il mercato interno dei servizi quale importante fattore della competitività industriale. Sono compiti che – conclude IdV – spettano alla Giunta Regionale attraverso le scelte che deve compiere nella definizione del nuovo FESR 2014-2020 e che devono avvenire, come annunciato per l’agricoltura (PSR) con il massimo sforzo di concertazione sociale e puntando su comparti e produzioni in grado di reggere la crisi di mercati”