Proseguono i lavori di preparazione per la mobilitazione contro la crisi lucana.
Gli agricoltori organizzati da Altragricoltura e i cittadini riuniti nel Comitato per la Difesa delle TerreJoniche hanno montato un presidio permanente lungo la SS Basentana a Metaponto subito prima dell’incrocio
con la SS Jonica composto da roulotte, gazebo, spazio cucina e, soprattutto, una serra sotto cui invece di coltivare i prodotti della terra che si ostinano a produrre (nonostante spesso rimangano invenduti o venduti sottocosto), stanno coltivando le buone idee e le proposte per reagire alla crisi che sta svuotando le campagne lucane.
Nella serra delle riunioni lo scorso 11 marzo, su loro invito, si erano dati appuntamento circa settanta persone fra agricoltori dei diversi paesi, cittadini e rappresentanti di associazioni, comitati, organizzazioni e movimenti. Fra gli altri erano presenti delegazioni (di diversi settori produttivi e di comitati di precari e associazioni e
comitati per la difesa del territorio) da Grottole, Irsina, Accettura, Pomarico, Palazzo San Gervaso, Policoro, Scanzano,, Pisticci, Bernalda, Matera,, Montescaglioso, Altamura, Ginosa e Castellaneta.
A tema una prima proposta di preparare insieme un appuntamento di mobilitazione per il 23 marzo contro l’IMU agricola, l’aumento dei canoni del Consorzio di Bonifica e per chiedere misure straordinarie per
salvare le aziende agricole in crisi economica e finanziaria ovvero per salvare le campagne lucane dal disastro annunciato che dovremo registrare se il Governo Nazionale dovesse trasformare in legge il 25
marzo prossimo il decreto sull’IMU agricola.
Già la proposta pone a tutti una questione: salvare le aziende e il territorio rurale non è un problema solo degli agricoltori (come peraltro ben sanno i sindaci che stanno con forza chiedendo il ritiro del provvedimento) ma di tutti i cittadini che avrebbero un danno enorme
dall’aggravarsi del processo di desertificazione produttiva delle nostre campagne. “La Basilicata” ha ricordato Gianni Fabbris nell’incontro dell’11 marzo “ha oggi circa 550.000 abitanti ma entro pochi decenni, se continua il trend in atto, ne potrebbe perdere 150.000. Nel caso, li
perderebbe nelle campagne, nei piccoli centri e nelle aree rurali lasciandoci un disastro sociale, oltre che ambientale fino a compromettere la tenuta civile delle comunità”.
Per questo la proposta della mobilitazione del 23 è avanzata a tutti i cittadini ed alle istituzioni, perchè la difesa della terra è questione di interesse generale.
L’assemblea dell’11 scorso, però, ha posto un obiettivo ben più ampio: quello di rispondere insieme alla crisi costruendo una risposta unitaria non solo degli agricoltori ma dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari e delle altre categorie produttive ed a questo scopo l’incontro ha evidenziato con forza la necessità di legare le esperienze di difesa del territorio e delle comunità come quelle contro gli impianti industriali di trattamento dei rifiuti o per l’aumento e i rischi delle estrazioni petrolifere a quelle in difesa del lavoro condotte dai diversi settori e figure produttive e dei precari e disoccupati.
La presenza fin dalla prima riunione di diversi rappresentati di comitati per la difesa del territorio, di operatori turistici, commercianti, artigiani e del Comitato Precari e disoccupati della Valbaseno ha confermato come cresce la voglia di lavorare insieme e di
superare divisioni inutili.
Il fatto che al termine della riunione in diversi hanno dato la disponibilità e l’adesione al percorso è indice di una grande possibilità di riscatto offerta dalla mobilitazione in corso. L’idea dello Sciopero per la Terra, è la proposta su cui aprire il confronto per organizzare la più forte iniziativa unitaria e popolare contro crisi in una Regione come la Basilicata che da una parte vede alcuni fare grandi affari (compagnie petrolifere, lobbies del ciclo dei
rifiuti, usurai sciacalli, trust commerciali, speculatori finanziari) ma dall’altra vede precipitare i cittadini agli indici più bassi per disoccupazione, impoverimento, perdita di condizioni e di qualità della
vita. L’incontro dell’11 scorso ha prodotto un appello aperto a coordinarsi attorno all’obiettivo “scrivendo insieme la piattaforma di rivendicazione” e decidendo insieme il percorso per una inevitabile
nuova stagione di mobilitazione per riconquistare la dignità del popolo e dei cittadini lucani.
L’appello divulgato da oggi per le adesioni chiama ad una nuova assemblea per sabato 14 marzo sempre presso il Campo Base del Presidio sulla SS Basentana a Metaponto con un programma cosi articolato:
– alle ore 15.30 riunione organizzativa del Coordinamento degli aderenti
– alle ore 18.00 assemblea generale
– dalle ore 21.00 cena di sottoscrizione.
Mar 13