Si è svolta in mattinata una conferenza stampa di Altragricoltura presso la sede del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto. Di seguito il report sulla manifestazione a cura di Altragricoltura.
Gli agricoltori del materano si sono risparmiati l’aumento di 150 euro a ettaro che gl avrebbe messi in ginocchio. Dopo questa prima vittoria andiamo avanti fino alla riforma del Consorzio di Bonifica e al suo rilancio. Naturalmente possibile solo se e quando il Consiglio illeggittimo se ne andrà a casa.
E per noi se ne andrà a casa.
In mattinata, infatti, l’assessore all’agricoltura, Nicola Benedetto, ci ha confermato che ieri pomeriggio in una riunione convocata appositamente del Comitato di Coordinamento del Consorzio di Bonifica, a cui lui stesso ha partecipato, è stata revocata la delibera di aumento dei canoni che avrebbe messo fuori dalla possibilità di produrre migliaia di aziende agricole del metapontino aumentandone gli importi di 150 €.
“Questo era esattamente quello che noi avevamo chiesto, sottolinea Gianni Fabbris, quando la Regione ci aveva fatto sapere che il Consorzio aveva sospeso la delibera avevamo sottolineato che non ci bastava e che l’unico atto possibile era quello del ritiro della stessa”.
Il ritiro poteva infatti essere fatto solamente da due soggetti: o l’ente che lo aveva emesso o il magistrato.
“Ricordo a tutti che c’è un ricorso al TAR, l’unico presentato, da 50 agricoltori insieme ad Altragricoltura che chiede al magistrato di esprimersi in merito al ritiro di questa delibera e ovviamente, nel caso in cui dovesse essere accolta, decadrebbe automaticamente l’intero CdA del Consorzio per illeggittimità.”
Ieri la delibera è stata ritirata ora noi attendiamo di vederla pubblicata affinchè lo stesso ricorso decada in quanto vengono a cadere le ragioni che l’hanno posto in essere.
“Questa è una vittoria della mobilitazione che riesce a fare denuncia ed avviare processi. Ringraziamo inoltre gli avvocati che ci hanno supportato: Tonino Melidoro, l’avvocato del Soccorso Contadino di Basilicata, e Francesco Fucci amministrativista esperto coinvolto dal Soccorso Contadino nell’estensione del ricorso. Diamo atto anche all’assessore Benedetto di aver mantenuto gli impegni e trovato una soluzione tecnica adeguata ai bisogni.”
La seconda fase che ora Altragricoltura si accinge a realizzare è quella che vede impegnata la nostra mobilitazione nel raggiungimento di un secondo obiettivo “risanare, rilanciare e riformare il Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto da ‘grande carrozzone e macchina mangia soldi al servizio delle clientele della politica’ in un ente gestito dai consorziati e quindi gli agricoltori, come prevede la legge, ma sopratutto al servizio degli agricoltori e dello sviluppo del territorio e dei cittadini.
Per farlo annunciamo che il 14 giugno nella Sala della Provincia di Matera terremo un’assemblea di mobilitazione e proposta in cui, supportati da esperti nazionali, avanzeremo le proposte per la riformulazione del Consorzio di Bonifica.
L’interesse nostro è quello che si parli di futuro e funzionamento che non sia quello dello spreco indiscriminato delle risorse e subalternità alla politica.
Continua la nostra lotta su due piani: denuncia politica e iniziative legali.
“Questa gente deve andare a casa!”
Il ricorso al TAR viene trasformato dando l’avvio alla procedura legale che porti all’illegittimità del Consiglio d’Amministrazione e degli atti legislativi di collusione rispetto alla politica.
Inoltre sottolineamo che ad oggi, contrariamente a quanto più volte annunciato, nessun atto o carta è stata tirata fuori. “Vuol dire che le tireranno fuori davanti ai magistrati mentre noi le tireremo fuori dopo l’assemblea del 14 giugno a Matera” continua Fabbris.
Ultimo obiettivo e punto fondamentale di Altragricoltura sarà quello di rompere il rapporto fra la politica e la gestione ossia rompere quella cappa di piombo che grava ormai da tempo sulla pelle degli agricoltori perchè questa gestione si nutre del rapporto fra politica e organizzazioni professionali (di Coldiretti in particolare, Cia, etc.) che invece di rappresentare gli agricoltori si orientano sempre più verso la gestione del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto.
E’ di poche ore fa, infatti, la notizia molto grave che ci è giunta dai alcuni agricoltori per cui i due iscritti della Coldiretti che hanno firmato nei giorni scorsi, con gli altri agricoltori il ricorso al TAR e che pubblicamente hanno espresso critiche alla loro organizzazione per il modo in cui non dava risposte e gestiva il Consorzio, sembrerebbe che siano stati espulsi dalla stessa Coldiretti.
Se questo fosse vero sarebbe un atto gravissimo perchè antisindacale e la direbbe lunga sulla gestione portata avanti da queste organizzazioni.
“Se critichi, se dici che non va bene, non solo non ti ascoltano ma ti buttano fuori di fronte al ricatto che le tue pratiche finiscono dimenticate in un cassetto”.
Anche su questo andremo fino in fondo sostenendo gli agricoltori nel loro esprimere liberamente la propria appartenenza sindacale.
Altragricoltura ha inviato una nota a seguito dell’incontro con le banche di Altamura. Di seguito la nota integrale. Siamo stati dalle banche di Altamura cercando di pagare i debiti con i carciofi raccolti ieri: non li hanno voluti nemmeno loro! Venerdì 31 maggio alle ore 18 presso la sala consigliare del Comune di Altamura sono in programm un’assemblea organizzativa contro usura, vendite all’asta e per le misure straordinarie contro la crisi! Giù le mani dalle nostre terre e dalle case di prima abitazione.
Come avevamo annunciato nei giorni scorsi stamattina alle ore 12 ci siamo trovati ad Altamura davanti al civico 100 di via Martiri per verificare se le banche di Altamura avessero accettato in pagamento il frutto del lavoro di un anno. L’incontro è documentato nel video inserito su youtube e integrato in questa notizia.
In particolare con un furgone di carciofi raccolti il giorno prima (scelti e di prima qualità) abbiamo provato a convincere alcuni dirigenti di istituti bancari di Altamura della opportunità di accettarli in pagamento.
Portare in produzione un Ettaro di carciofi al nostro agricoltore è costato circa 7.000 Euro ed, essendo stato fortunato con una media di prezzo al campo che gli è stato riconosciuta di 20 centesimi a carciofo, avrà incassato fra gli 8 e i 9.000 Euro.
Con Mille o 2.000 Euro di ricavi per la gestione di un Ettaro di carciofeto (questo è il massimo che qualsiasi agricoltore spunterebbe dalla commercializzazione di questo prodotto) dovrà remunerare gli investimenti, pagare i costi di gestione e assicurare il reddito a se ed alla sua famiglia. Abbiamo provato a fare questo ragionamento con i funzionari di banca chiedendo (almeno) di ottenere una dilazione degli impegni contratti per lavorare il carciofeto: il massimo che abbiamo ottenuto è un’alzata di spalle. Bene, non ci resta, in alternativa che a ricorrere agli usurai che organizzarci.
Alla fine della mattinata abbiamo girato un resoconto della mattinata che può essere visto nel canale di altragricolturatv all’indirizzo .
Il territorio rurale della fascia barese e tarantina, come quello del materano, colpito da una crisi profondissima, non può più attendere. Molte aziende sono in ginocchio e sono esposte alla penetrazione dell’usura se non con le vendite all’asta. Altragricoltura, con il supporto del Soccorso Contadino e di altre Associazioni sta conducendo nelle campagne una iniziativa di sostegno e di mobilitazione per impedire che le aziende passino di mano. In allegato trovate il programma dell’Assemblea che terremo Venerdi sera 31 Maggio nella sala del Comune di Altamura per avanzare proposte e coordinare iniziative.