“L’analisi del segretario della Fillea Cgil Basilicata, Enzo Iacovino, costituisce una fotografia lucida e reale del settore delle costruzioni, che bisogna tutelare prima che sia troppo tardi”.
Così Claudio Nuzzaci, presidente della Sezione Edili di Confapi Matera, commenta l’intervento del segretario regionale della Fillea, che ha parlato della necessità di salvare il settore delle costruzioni in Basilicata.
“Condividiamo le preoccupazioni di Iacovino – dichiara Nuzzaci – per un comparto strategico per il sistema Paese e per la nostra regione e invitiamo tutte le istituzioni competenti a una rinnovata attenzione per un patrimonio imprenditoriale e di lavoratori che ha dato molto ma che può ancora dare tantissimo alla nostra società, adeguandosi alle nuove tecnologie, formando nuove specializzazioni e convertendosi decisamente al recupero e alle ristrutturazioni”.
Per il presidente di Confapi Aniem di Matera “è evidente la carenza infrastrutturale della Basilicata dove lo Stato non investe più e dove il sistema viario esistente necessita dappertutto di interventi urgenti di manutenzione, soprattutto nelle strade di competenza delle Province che ormai sono prive di pur minime risorse finanziarie”.
“Mentre altri settori dell’economia sono in ripresa – prosegue Nuzzaci – il settore delle costruzioni non è ancora uscito dalla crisi. Per questo motivo le istituzioni deputate devono profondere ogni sforzo per salvare un patrimonio di oltre 6mila imprese edili lucane creando le condizioni necessarie per un rilancio”.
“Come? Intanto spendendo bene le risorse finanziarie esistenti, che nella nuova programmazione comunitaria non mancano, poi programmando nuove opere e manutenendo quelle esistenti, quindi accelerando i tempi di cantierizzazione, recuperando il patrimonio edilizio vetusto, velocizzando i pagamenti secondo le direttive Ue, appaltando lotti a misura di pmi”.
“Tutti – conclude il presidente degli Edili –, dal governo centrale a quelli locali, si riempiono la bocca di Matera 2019, ma intanto raggiungere la capitale europea della cultura è sempre più difficile”.
Apr 18