“I dati elaborati dal Centro Studi ReAl-Sintesi e pubblicati oggi da Il Sole 24 Ore che prevedono, per effetto della manovra del Governo sulla spesa sanitaria, per la Regione Basilicata tagli per 33 milioni di euro nella cosiddetta spesa “non sanitaria” pari al 5,3%, con un’incidenza di tagli dell’1,9% sulla spesa sanitaria totale, introducono elementi di perplessità sulla recente manovra finanziaria regionale 2015 che è stata spiegata con l’obiettivo di mettere in sicurezza i conti del nostro servizio sanitario”. E’ quanto sostiene Antonio Flovilla, presidente di Anisap Basilicata, per il quale “in attesa che tra Governo e Regioni si definisca in maniera definitiva la materia dei tagli, si può pensare di riattivare quei processi di concertazione sociale che la Legge Regionale di Stabilità 2015 ha introdotto. Anche allo scopo di superare le difficoltà registrate sinora nei rapporti tra Dipartimento Salute ed associazioni di categoria delle strutture sanitarie private sarebbe necessario, oltre che opportuno, un ruolo più incisivo del responsabile politico del Dipartimento Salute che sinora ha brillato per la sua assenza non solo ai Tavoli di concertazione ma soprattutto relativamente alle problematiche che agitano e preoccupano il settore della specialista ambulatoriale accreditata. Al centro ci deve essere la volontà di ripensare il modello sanitario attraverso un miglioramento della qualità e delle performance della sanità, oltre che della sua sostenibilità, che può essere prodotto solo con una azione di rafforzamento della cosiddetta medicina del territorio, dalla medicina di base, alla assistenza domiciliare, alla prevenzione, alla riabilitazione. Un sistema in cui il paziente è al centro e in cui si trova un connubio tra sostenibilità ed efficienza, tra il costo e la qualità della prestazione. Accade invece – continua Flovilla – che la spesa è tutta orientata sugli ospedali, fingendo di ignorare che la sanità privata accreditata, con circa 600 dipendenti oltre a decine e decine di professionisti, ha un peso sull’intero sistema sanitario regionale di appena il 2% (25 milioni di euro l’anno, il “resto” dei 160 milioni è “appannaggio” di altri soggetti privati che si occupano di riabilitazione). Le postazioni finanziarie della Legge di Stabilità 2015 a favore delle strutture ospedaliere ci danno ragione: investimenti per la riqualificazione del presidio ospedaliero di Melfi (2 milioni di euro), dell’ospedale di Maratea (6,5 milioni di euro) e del costituendo Centro di medicina ambientale dell’ospedale di Villa d’Agri (1,5 milioni). Ancora, fondi anche per il potenziamento del parco tecnologico del servizio sanitario regionale (7 milioni di euro), per il potenziamento della rete regionale diagnostico-terapeutica oncologica e di radioterapia (6 milioni di euro). A questa spesa si deve aggiungere il costo dell’aggiornamento della convenzione con le strutture di riabilitazione private avvenuto con deliberazione di giunta precedente (DGR n. 1574 del 16/12/2014) con la discriminante ancora più pesante per i centri esterni accreditati per la specialistica ambulatoriale (laboratori d’analisi, centri di radiologia e di FKT) che non vengono retribuiti per le prestazioni rese agli utenti oltre il budget contrattualizzato. La nostra strategia – spiega il presidente di Anisap – si basa su una prospettiva di integrazione e collaborazione, dal momento che la flessibilità e la snellezza organizzative e gestionali del settore consentono di ridurre i tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie, nel rispetto delle esigenze di efficienza delle risposte, appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, controllo, coordinamento e razionalizzazione delle risorse, miglioramento degli standard di qualità dei servizi.
Continuiamo a sostenere che solo con il superamento di ormai anacronistici preconcetti e con l’ingresso in una nuova logica del terzo millennio si potrà arrivare alla piena compatibilità tra il diritto fondamentale alla salute e le risorse disponibili nell’ottica di garantire e tutelare il cittadino nel suo bene unico e inderogabile.
A tale proposito – ed è la tesi ANISAP Basilicata sostiene da sempre – un progetto organico di integrazione pubblico – privato con la programmazione delle attività in relazione alle esigenze del cittadino consentirebbe di risolvere tante criticità, ivi compresa quella relativa alla giusta allocazione delle risorse ed alla riduzione degli sprechi. Garantirebbe, inoltre, la realizzazione della tanto invocata medicina del territorio, che non può prescindere da un ruolo importante svolto dal sistema accreditato.