“Non c’è solo il “caro-mangimi” dietro alle difficoltà congiunturali che hanno messo in ginocchio un settore leader a livello europeo. L’ intreccio di comportamenti anticompetitivi e fraudolenti da parte di vari soggetti della filiera cunicola, sta accentuando la crisi strutturale di un comparto in eutanasia.” Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli e commissario nazionale Cun-Conigli.
“La politica – aggiunge – sinora non è riuscita a dare risposte efficaci e in cinque anni è stata dimezzata la produzione nazionale, mentre il piano di rilancio del settore, approvato in conferenza Stato-Regioni, è fermo da anni nei cassetti del Ministero. Il coniglio italiano così continua a soffrire ed è messo a rischio dalla vendita, a prezzi al di sotto di qualsiasi ragionevole soglia di mercato, di prodotti importati che ingannano i consumatori e danneggiano allevatori e macellatori onesti.”
“La Francia, ad esempio, – dichiara De Bonis – esporta in Italia conigli ad un prezzo inferiore di circa la metà rispetto al valore normale del prodotto praticato all’ interno dei suoi confini nazionali. Questo fenomeno, prefigura una discriminazione internazionale dei prezzi e non tiene conto delle perdite dei produttori italiani. Perché i grossi macellatori italiani e le organizzazioni di categoria non lo hanno mai segnalato alla Commissione europea invocando azioni antidumping?”
Tale condotta anticompetitiva, induce gli allevatori a vendite sottocosto in violazione al divieto previsto dall’ art 62, mentre i consumatori pagano prezzi elevati per prodotti di dubbia provenienza, trovando sempre meno disponibilità di conigli made in Italy.
“Facciamo appello al nuovo Ministro De Girolamo – evidenzia il Presidente dell’ Anlac – che da anni conosce le problematiche irrisolte del comparto, affinché metta in atto tutte le misure del piano di settore e delle risoluzioni parlamentari, a difesa del made in Italy, azionando gli strumenti previsti dalla legge 71/2005 per contrastare l’ agropirateria: conigli stranieri che vengono spacciati per italiani, conigli congelati che vengono spacciati per freschi, abusi e intese, costo dei mangimi in continuo rialzo anche quando le quotazioni delle materie prime si abbassano. Basta! Occorre effettuare programmi straordinari di controllo a sostegno di un comparto in crisi di mercato anomala, per contrastare fenomeni fraudolenti e intese che provocano concorrenza sleale tra gli operatori.”
“E’ opportuno altresì – prosegue – che il Ministro azioni d’ ufficio le autorità di controllo del mercato per verificare se sono in atto vendite sottocosto praticate dalla nuova Cun-Conigli e dalle Borse merci di Verona e Padova, che ancora svolgono la loro funzione nonostante un parere negativo dell’ Autorità Garante della concorrenza e del mercato.”
“Il Ministro De Girolamo – conclude – solleciti con urgenza le autorità europee al fine di indagare sulla presenza di aiuti di Stato vietati o comportamenti che violano le regole europee antidumping da parte di alcuni Stati membri dell’ Unione, le cui imprese praticano prezzi diversi sui vari Stati membri dell’ Unione creando di fatto una barriera al commercio internazionale.”
BRavo Saverioi… Proteggiamoci da queste azioni che mirano a far morire gli allevatori per poi ritornare a prezzi normali… I responsabili dei Dicasteri interessati devono sollecitamente intervenire per salvare le nostre belle realtà. Il Dumping è vietato… sono le grosse società estere che vogliono invadere nuovi mercati che realizzano questa pratica commerciale scorretta… Società senza scrupoli… La comunità europea è piena di burocrati corrotti….