In una interrogazione parlamentare, l’ onorevole Antezza (PD) chiede un intervento del Governo urgente per sollecitare controlli nella filiera e verificare la sussistenza di dumping nei prezzi delle carni macellate.
Da tempo l’ associazione nazionale liberi allevatori di conigli (Anlac) lamenta distorsioni nel mercato europeo delle carni macellate, soprattutto in ambito cunicolo. L’associazione ha reso noto il paradosso che in Francia, Ungheria e Spagna i conigli vivi valgono molto di più di quelli italiani, mentre una volta macellati il prezzo crolla. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli, a seguito dell’ interrogazione a risposta in Commissione presentata da Antezza e firmata anche dai parlamentari Oliverio, Venittelli e Covello.
“Nell’ambito del commercio internazionale di carne macellata, questo fenomeno alimenta comportamenti scorretti non adeguatamente contrastati nemmeno dagli stessi grossisti-macellatori. In particolare – dichiara nell’ interrogazione l’ onorevole Antezza – si ravvisa un abbassamento artificiale delle quotazioni dei conigli vivi sulle piazze italiane, a danno degli allevatori italiani, delle comuni norme sulla concorrenza e, soprattutto, dei consumatori ai quali viene spacciato per italiano un prodotto di dubbia provenienza”.
I dati statistici confermano che l’Italia importa dalla Francia la maggior quantità percentuale di carni cunicole europee (55%). Nel 2013, dalla Francia sono arrivati quasi 15.000 quintali di conigli macellati, con un incremento del 22% rispetto al 2012. L’aumento progressivo, nel mercato italiano, delle importazioni di carne cunicola rappresenta un espediente funzionale a calmierare i prezzi, ma, di fatto, non colma la crisi di offerta dovuta alla allarmante chiusura degli allevamenti italiani, a cui il piano di settore non è riuscito a dare risposte, aggravando gli squilibri nella catena del valore.
“Gli interroganti – precisa la nota – chiedono un intervento urgente del Governo italiano volto ad intensificare i controlli sul funzionamento della filiera cunicola nei vari stadi della distribuzione.
L’ interrogazione chiede inoltre al Governo di intervenire presso la Commissione europea per verificare se non ritenga che l’ immissione nel commercio in Italia di carni cunicole provenienti dalla Francia ad un prezzo inferiore al valore normale del prodotto praticato all’ interno della stessa Francia, non denoti comportamenti scorretti tesi ad alterare la concorrenza tra Stati europei, praticando un vero e proprio dumping.
Inoltre, si chiede di verificare se la Francia stia finanziando, attraverso aiuti di Stato incompatibili con le regole dell’Unione, prezzi di dumping a favore delle proprie imprese”, come già accade per i 15 milioni di euro stanziati per il settore dei suini.