Tra i 49 nuovi ingressi nel “parlamentino” nazionale della Uil, su proposta del Segretario generale, Carmelo Barbagallo, è stata eletta Anna Carritiello, componente della segreteria regionale, alla quale sono affidate dalla Uil lucana le politiche fiscali, di cittadinanza, di genere.
“Avevamo assunto questo impegno al Congresso di novembre – ha precisato Barbagallo – per consolidare, ulteriormente, il rapporto tra sindacato, lavoratori e pensionati. La Uil è quotidianamente presente nei posti di lavoro: è giusto che i rappresentanti eletti in quei luoghi facciano parte del nostro gruppo dirigente. Dei 42 nuovi ingressi, 29 sono donne, mentre l’età media complessiva è di circa 40 anni. In questo modo, il Consiglio confederale nel suo insieme vede salire la percentuale della presenza di genere al 36%. Noi – ha sottolineato Barbagallo – siamo un Sindacato riformista che intende dare un contributo concreto e coerente al rinnovamento. In questo quadro si collocano le nostre prossime battaglie per rinnovare i contratti, per accrescere il potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati, per recuperare le tutele smarrite. La scelta di coinvolgere le RSU è anche l’ennesimo impegno della Uil per unire e rafforzare il mondo del lavoro”.
Per Carritiello “rispetto all’attuale vuoto istituzionale causato dalla mancanza di un Ministero e di una Ministra per le Pari opportunità che rende assai difficoltosa ogni iniziativa atta a rilanciare il mainstreaming di genere nelle politiche del Paese, la Uil dimostra di riconoscere la rappresentanza sociale delle donne che le deve porre, a pieno titolo, all’interno di una strategia di democrazia compiuta e realizzata. Il messaggio è chiaro: richiamare il Governo a rimettere l’empowerment femminile al centro della sua strategia, magari nominando finalmente una Ministra delle pari opportunità, come da mesi (dal momento in cui si è insediato, per la precisione) le donne della UIL, CGIL e CISL stanno chiedendo, al fine di evitare anche gli errori e orrori dell’attuale Piano Nazionale sulla violenza nei confronti delle donne. Piano che non riflette quanto le diverse Associazioni impegnate sulla tematica e le stesse donne di UIL, CGIL e CISL, hanno sempre richiesto senza, invero, alcuna possibilità di successo. Riproporre politicamente la questione femminile, dunque, come del resto sta facendo la Commissione Europea, è una operazione di democrazia agita e non solo dichiarata. E al Governo chiediamo di non sottovalutare la forza che le donne, soprattutto quando si sentono ignorate nei loro diritti, sono in grado di esprimere.
L’uguaglianza inoltre si misura sulla più ampia flessibilità della declinazione del termine e le disparità salariali e retributive creano di fatto una discrasia comportamentale nel lavoro che porta nel tempo ad una maggiore e più evidente povertà femminile che si riverbererà anche sulle pensioni con uno iato profondo tra le disponibilità di cui godranno le donne rispetto agli uomini.
Nella costruzione di una nuova stagione dell’uguaglianza, il lavoro e la parità di accesso allo stesso e l’abbattimento delle disparità retributive sono i due punti fondamentali per dire basta a disuguaglianze, come bene abbiamo evidenziato nel Manifesto UIL della Commissione Pari Opportunità”.