La vertenza pensionistica e le proposte in materia previdenziale; la qualità dei servizi sociali e assistenziali in Basilicata; i piani socio-assistenziali e le politiche a favore degli anziani; il ruolo del pensionato nella moderna società; i centri di aggregazioni intergenerazionali; le consulte Comunali e la consulta Regionale dell’Anziano: sono questi i temi principali al centro della VII Assemblea Congressuale della ANP (Associazione Nazionale Pensionati) Basilicata, aderente alla Cia-Agricoltori, che si svolgerà a Brienza domani 3 febbraio (inizio lavori ore 17).
Un centinaio di pensionati provenienti da tutti i Comuni della regione, in rappresentanza di circa 10mila associati, ribadiranno la necessità di affermare i diritti, organizzare i servizi, valorizzare il ruolo dei pensionati in un patto tra generazioni per lo sviluppo della Basilicata.
Lo scenario delle condizioni di vita degli anziani che vivono nei comuni agricoli è segnato dalla perdita incessante di abitanti e non si prevede una inversione di tendenza. La crisi demografica fa aumentare la percentuale delle persone anziane.
Più di un terzo dei lucani è assegnatario di una pensione, ma queste pensioni sono nella stragrande maggioranza schiacciate sui minimi, tant’è che le nostre due provincie occupano i livelli più bassi delle graduatorie nazionali. Eppure, queste pensioni così scarne in tantissime situazioni permettono ad interi nuclei familiari di sopravvivere.
Questo scenario, incontestabile nella sua drammaticità, obbliga la ANP lucana ad assumere maggiori responsabilità.
Nel corso della legislatura che si è conclusa recentemente la ANP e la CIA hanno promosso una vertenza ed una mobilitazione molto interessanti ed impegnative. Si sono ottenuti buoni risultati ma ancora molto c’è da fare. Con l’apertura del nuovo Parlamento la vertenza pensioni sarà ripresa ancora con più forza e con più decisione.Secondo dati attendibili l’80 per cento degli agricoltori pensionati lucani percepisce un assegno mensile inferiore ai 500 euro. Per ANP e CIA siamo a livelli intollerabili, per quanto attenuati dal basso costo della vita nei nostri comuni e da forme integrative di sussistenza, essenzialmente ricorrendo all’autoconsumo e godendo sovente della proprietà dell’abitazione.Il disagio è grave ed è molto forte; non dobbiamo permettere che le persone che lo subiscono siano costrette ad accettarlo come una fatalità immodificabile.
Ancora è importante che nei nostri comuni rurali e nei quartieri e nelle frazioni delle nostre cittadine gli anziani abbiano i loro luoghi autogestiti dove incontrarsi e socializzare.
I centri anziani non devono essere dei ghetti, ed è per questo che si propone la creazione dei Centri di Aggregazione Intergenerazionali, affinché si realizzi un dialogo con tutti, soprattutto con i giovani a cui chiediamo di ritrovare e di ripensare le proprie radici.
E’ inoltre compito dell’ANP rivitalizzare la Consulta Regionale per l’Anziano.La nostra presenza ed il nostro attivismo in questo organismo sarà molto più efficace se la Consulta raccoglierà i suggerimenti che verranno dai territori.
Nei prossimi mesi e per un lungo periodo – è scritto in una nota – la nostra Associazione a livello regionale sarà impegnata a promuovere iniziative articolate e a vasto raggio. Poiché le nostre azioni dovranno avere una ricaduta sul terreno istituzionale, dobbiamo iscrivere tra le priorità della nostra agenda la presenza ai tavoli tematici dei piani di zona socio-sanitari.In queste sedi porremo in risalto le questioni attinenti la condizione degli anziani, ma vanno anche allacciate tutte le relazioni possibili con le altre espressioni del disagio sociale. Difenderemo più e meglio le ragioni delle persone anziane se sapremo collegarle a tutte le altre problematiche individuando e facendo emergere le cause comuni che colpiscono le persone svantaggiate.
Le lotte per gli aumenti degli assegni pensionistici sono importantissime e prioritarie, ma da sole non bastano. Un welfare di civiltà si costruisce realizzando una serie di servizi ed attivando e rendendo protagoniste le persone coinvolte: una società che vuole essere giusta non può limitarsi ad assistere i più deboli, ma deve rimuovere gli ostacoli che li rendono deboli.
Feb 02