Il modello lucano degli Agro-servizi di prossimità a favore delle Comunità rurali erogato nelle oltre 2.000 contrade lucane (dove risiedono in gran parte agricoltori over 65) attraverso il ruolo di protagonismo della Cia e dell’Anp (associazione nazionale pensionati-Cia) è stato presentato alla II Festa dei Pensionati Anp Cia del Sud Italia in svolgimento a Taormina. Alla Festa partecipa una delegazione di 50 pensionati di Anp-Cia Basilicata per parlare di pensioni, tutele e servizi sociali soprattutto nelle aree rurali e interne. Nelle campagne -evidenzia l’Anp-Cia Basilicata- si vivono le situazioni più difficili: se in Italia quasi un pensionato su due vive con meno di 1.000 euro al mese, nelle aree rurali la media percepita si abbassa notevolmente, ed è proprio qui che si registra la massima concentrazione di pensioni minime, inferiori alla soglia di 500 euro mensili. Nelle zone di campagna i “morsi” della crisi sono amplificati e si inaspriscono i toni del disagio sociale, soprattutto per gli ultrasessantacinquenni, che pagano la nota carenza di servizi socio-assistenziali. Serve uno scatto in avanti nella qualità della relazione tra cittadini-utenti, operatori e servizi sanitari. Di fronte ai tagli di strutture e prestazioni, bisogna tornare a investire sulla sanità e sulla protezione sociale dell’anziano. Con servizi che devono rimanere pubblici, moderni e inclusivi, anche a livello territoriale. Autogoverno delle aree rurali.
Per Alessandro Del Carlo, presidente Anp-Cia “l’aumento delle pensioni minime, il rafforzamento del sistema sanitario e dei servizi sul territorio, la lotta all’inflazione e contro l’aumento dei prezzi che sta creando grosse sofferenze agli anziani con assegni pensionistici bassi, non hanno trovato spazio adeguato nelle dichiarazioni programmatiche della Presidente del Consiglio in Parlamento. “Nella Legge di bilancio del 2023 pare ci sia spazio solo per interventi di contenimento al caro bollette -ha detto il presidente nazionale di Anp-Cia- e si presume la conferma delle agevolazioni in corso sui carburanti e l’energia. Così fosse, sarebbe certo positivo, ma non sufficiente ad arginare le condizioni in cui sono precipitati tanti pensionati al minimo o con assegni bassi”.
Si tratta, ricorda l’Associazione, di 2,5 milioni di persone che, con l’aumento delle bollette e dei prezzi per acquistare beni essenziali come il cibo, rischiano di affrontare un inverno terribile. “Potrebbero non riuscire a garantirsi la spesa alimentare e il riscaldamento necessario. L’impoverimento della popolazione ha già visto aumentare fenomeni inquietanti -ha aggiunto Del Carlo- come malnutrizione e rinuncia alle cure sanitarie”.
Poi da parte di Del Carlo, la precisazione: “I problemi della povertà, dell’assistenza sanitaria dei servizi sociali, fanno parte del sistema dei diritti, soprattutto quando questo riguarda gli anziani, ovvero, la parte della popolazione più fragile”.
Infine, l’appello: “Anp-Cia intende agire con forza e determinazione per la tutela di questi diritti -ha concluso il presidente nazionale- e si confronterà con il nuovo Governo senza alcun pregiudizio, ma nemmeno concedendo sconti. Certe risposte vanno date subito, cioè nel momento in cui il disagio sociale arriva a minare la vita e la dignità delle persone”.