L’ingegnere civile bernaldese Gianni Antenore in una nota esprime alcune considerazioni critiche rispetto alle scelte del Ministro Azzolina per la ripartenza dell’anno scolastico 2020-2021.
Che le Scuole avrebbero dovuto essere riaperte era ed è una “esigenza” prioritaria e ineccepibile!
Che a tal fine avrebbero dovuto adottarsi, a tempo debito, misure adeguate per garantire la sicurezza sanitaria di Studenti e Operatori, con particolare riferimento anche ai mezzi di trasporto pubblico, è una ‘ovvietà’ altrettanto scontata!
Che le difficoltà da affrontare da parte del Governo per raggiungere tali obiettivi fossero oggettive ed evidenti … non vi è alcun dubbio!
Nondimeno, pur tralasciando in questa analisi il grave problema dei mezzi di trasporto ‘casa-scuola’ ed i provvedimenti governativi sulle altre necessarie misure di protezione, ciò che risulta del tutto incomprensibile e paradossale è la sfrontatezza con cui si è voluto far credere che Studenti e Operatori possano rimanere “in sicurezza” nelle aule scolastiche, per ben 5-6 ore al giorno, semplicemente rispettando una distanza interpersonale di 1 metro, senza neppure l’uso di una mascherina protettiva! …
-Si badi- 1 metro, misurato “in modo statico” fra le ‘teste’ (o meglio, le ‘bocche’) di due Studenti seduti, che -evidentemente-, secondo l’assunto ministeriale, dovrebbero restare ‘ferme’, cioè ‘bloccate’ nella posizione definita, per tutta la durata delle lezioni (5-6 ore) !!!
Questa improvvida e sciagurata disposizione ministeriale, incurante di ogni “autentica“ verità scientifica (peraltro conclamata) e contraddittoria rispetto ad analoghe decisioni già assunte in precedenza (per es. per lo svolgimento «in presenza» degli esami di stato, dove è stata invece prescritta la distanza interpersonale di 2 metri, -per di più- con l’obbligo di indossare la mascherina!) ha permesso di continuare ad ‘ospitare’ indebitamente, nelle stesse aule utilizzate in passato, intere classi scolastiche anche numerose (le cosiddette «classi-pollaio»), lasciando sconsideratamente ‘a rischio’ la salute di Studenti e Operatori!
Tanto, per non aver avuto il coraggio, anche in previsione della (ormai incipiente) nuova ondata pandemica, di consentire esplicitamente ai Presidi, per le classi numerose (comunque di oltre 20 alunni), di ridurre (per es. al 50%) il numero degli Allievi nelle aule (in modo da rispettare distanze interpersonali, senza mascherine indossate, di almeno 2 metri) e riorganizzare conseguentemente l’orario scolastico (per es., almeno per la Scuola Media e la Secondaria Superiore- con una turnazione settimanale di didattica «in presenza» e «a distanza», per ciascuna metà-classe)!
Pur rinunciando ad ogni intento polemico, è comunque il caso di osservare, che, per i migliori risultati educativi (anche ai fini della didattica «a distanza»), sarebbe stato utile ed opportuno, sin da marzo scorso, reperire risorse, non tanto per i banchi monoposto su rotelle, quanto -in particolare- : per potenziare le infrastrutture di connettività veloce su tutto il territorio nazionale, in modo da consentire a Scuole, Docenti e Studenti un più agevole accesso alle piattaforme digitali ; dotare gli Istituti Scolastici del maggior numero possibile di Lavagne Interattive Multimediali (LIM); assicurare a tutti gli Studenti la disponibilità di device e strumenti idonei al collegamento telematico ; predisporre, per i Docenti, apposite attività formative sulla «didattica a distanza».
Qualunque sia il livello di preparazione e di dotazione strumentale delle Scuole per una efficace «didattica a distanza», si è ancora in tempo -comunque- per correggere la scelta avventata di tenere gli Studenti alla distanza reciproca di 1 metro (portandola almeno a 2 metri), scontando la probabile riduzione (al 50%) delle presenze in aula e, perciò, implementando (all’occorrenza) la conseguente rimodulazione organizzativa dell’orario scolastico, per es. con l’alternanza settimanale «in presenza» e, in modalità sincrona, «a distanza», di ogni metà-classe!
In tali condizioni si ridurrebbe altresì il ‘carico’ degli Studenti trasportati nei mezzi pubblici (oltreché ‘in attesa’, alle fermate degli autobus), con un indubbio vantaggio sulle percentuali di rischio del contagio!
Per mio conto, alla data del 7 settembre (cioè prima dell’inizio dell’anno scolastico), avevo già presentato queste mie osservazioni e proposte in una lettera aperta alla Ministra dell’Istruzione (che riportiamo di seguito), inviata anche al Ministro e al Vice Ministro della Salute, al Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico nominato dal Governo e ad altre Personalità del mondo della Scuola e della Sanità.
Purtroppo senza riscontri positivi … né l’adozione di provvedimenti consequenziali!!!
Lettera aperta
On.le Dott.ssa
Lucia Azzolina
Ministro dell’Istruzione
OGGETTO: Apertura delle Scuole in sicurezza.
La riapertura della Scuola a settembre era e rimane una necessità inderogabile per il Paese. La Scuola -infatti- non è solo la sede istituzionale per l’istruzione e la formazione dei giovani attraverso la didattica, ma una Comunità organizzata di imprescindibile valore sociale, per la molteplicità di stimoli, esperienze ed opportunità culturali, umane e relazionali, che si attivano e si sviluppano al suo interno.
Tale “risorsa”, del tutto strategica per la crescita civile, democratica ed economica della Società, non è quindi rinunciabile neppure in tempo di pandemia !
È altrettanto evidente che l’esercizio delle “attività” nella Scuola debba svolgersi in condizioni di “adeguata” sicurezza sanitaria, sia per gli Studenti che per tutto il Personale addetto; devono inoltre essere garantite uguali condizioni di sicurezza per il trasporto pubblico di Studenti e Operatori, che si spostano quotidianamente per raggiungere i loro Istituti scolastici.
In questa breve Nota mi limito a considerare i soli aspetti preminenti, relativi alla ‘presenza’ nelle aule (e nei laboratori) di Studenti e Docenti, facendo riferimento a quanto stabilito dalla Ministra dell’Istruzione, sulla scorta delle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (Coronavirus).
I due ‘elementi’ significativi riguardano :
▪ la distanza fra i banchi (monoposto) ▪ l’uso delle mascherine in classe.
Tralasciando ogni sorta di considerazione sulle scelte del Governo concernenti l’acquisto di banchi ‘speciali’ (monoposto con rotelle !?!), le direttive fornite alle Istituzioni scolastiche individuano in m. 1.00 la distanza -ritenuta di sicurezza- fra gli alunni seduti nelle loro
‘postazioni’, esonerati peraltro, in tali condizioni, dall’obbligo di indossare alcuna mascherina protettiva.
È facile convincersi che (seppure inspiegabilmente!) tali ‘prescrizioni’ sono del tutto azzardate e pericolose, nonché discordanti e contraddittorie con tutte le “verità scientifiche” [!] che abbiamo imparato a conoscere fino ad ora e -comunque- contrastanti con le stesse linee guida già emanate in precedenza in situazioni similari.
Certamente la permanenza prolungata per 5-6 ore all’interno di un’aula scolastica sconsiglia di indossare la mascherina rimanendo seduti nel banco, ma non è concepibile che la distanza di un metro, misurata ‘staticamente’ fra la posizione (individuata attraverso la disposizione dei banchi) delle ‘teste’ degli Allievi (pensate ‘rigidamente ferme’!…), possa essere considerata “sufficiente”!
È assolutamente prevedibile -intanto- che, per quanto disciplinati e responsabili, gli Studenti non possano rimanere ‘bloccati’ in quella posizione per tanto tempo (in guisa di «belle statuine») senza ‘piegarsi’ -a destra o a sinistra-, magari per recuperare un foglio o una penna caduta dal banco o proprio per tossire e starnutire (come è naturale) !
Per di più è ormai arcinoto (Ce l’hanno ‘inculcato’ Scienziati ed Esperti durante questa pandemia ed è effettivamente rilevabile da chiunque) che i «droplet» (o goccioline nebulizzate) si diffondono liberamente nell’aria, potendo raggiungere distanze ben maggiori di un metro da chi le emette con un colpo di tosse o uno starnuto.
D’altronde, per lo svolgimento “in presenza” degli Esami di Stato per la scuola superiore (secondaria di 2° grado) a giugno/luglio scorsi, la Ministra, attraverso i Suoi Esperti, aveva (correttamente) prescritto, ai fini della sicurezza sanitaria, la distanza di almeno 2 metri fra gli stessi Docenti-Commissari (i quali, sia per lo svolgimento del Colloquio d’Esame, sia per l’espletamento degli altri adempimenti, sarebbero rimasti mediamente nei locali per oltre 5-6 ore) … per di più con l’obbligo di indossare la mascherina anche ‘seduti’ !!!
[Incidentalmente riferisco che -all’epoca- io stesso, in mancanza di linee guida per lo svolgimento degli Esami in presenza (elaborate solo successivamente dall’INAIL), ho accolto l’invito generale della Ministra a formulare nel merito osservazioni e proposte, ed ho elaborato un Protocollo di Sicurezza «ad hoc», che ho trasmesso al Ministro -via mail- in data 02 maggio 2020 (e che allego alla presente). In tale Protocollo, prevedevo fra l’altro, con un’opportuna disposizione dei banchi, una distanza reciproca fra i Commissari, nonché che fra questi e gli Studenti esaminandi, di 2 metri … ma “a viso scoperto”, cioè senza l’uso della mascherina!]
Mi chiedo allora, rivolgendomi alla Ministra e ai Suoi Esperti [che, nell’occasione, erano stati addirittura più ‘severi’ rispetto alla mia proposta (avendo prescritto la distanza di 2 metri con mascherina)!], che cosa è cambiato in termini di sicurezza anticovid e di responsabilità conseguenti, rispetto alla situazione epidemiologica e/o scolastica di giugno/luglio scorsi
(Esami di stato in presenza), per definire un diverso ‘discutibile’ protocollo e ridurre drasticamente la presunta distanza di sicurezza, in dispregio ad ogni conclamata“verità scientifica” sulla trasmissione del virus?
Forse l’impossibilità di risolvere in alcun modo il problema delle cosiddette «classi-pollaio» e, conseguentemente, la necessità di accettare giocoforza un elevato fattore di rischio per Studenti e Operatori (magari ‘scaricandolo’ prevalentemente sulla responsabilità dei Presidi, cioè sui Dirigenti periferici delle Istituzioni scolastiche)?
L’indisponibilità a trovare altre soluzioni “coraggiose”, per contenere il sovraffollamento delle Classi e l’inevitabile rischio di contagi ? …
In termini propositivi, ritengo che la riduzione dei numero di Alunni, necessaria per mantenere la distanza interpersonale di almeno 2 metri in ‘posizione seduta’ senza mascherina, come è assolutamente necessario in aule scolastiche che -nella maggior parte dei casi- non è stato possibile ampliare, possa infatti essere “compensata” con diversi ed efficaci provvedimenti organizzativi, incidenti soprattutto sull’orario scolastico e sulle modalità di svolgimento della didattica ; a solo titolo esemplificativo :
• riduzione dell’orario scolastico in presenza, integrato -ove possibile- da un congruo numero di ore di didattica a distanza, anche con l’eventuale incremento di Personale ;
• alternanza settimanale di lezioni in presenza e a distanza (ogni metà-Classe segue le lezioni on line, quando l’altra metà è a scuola, scambiandosi settimanalmente) (soluzione praticabile soprattutto nella scuola superiore di 2° grado)
• finanche eventuali doppi turni, con il conseguente necessario incremento di Personale.
Qualunque sia la soluzione che si voglia adottare (anche ‘declinandola’ caso per caso), è comunque indispensabile “ripristinare” senza indugio le effettive conclamate “condizioni di sicurezza” (al momento inspiegabilmente ‘disattese’!), in coerenza con le determinazioni già assunte (correttamente) nel passato !
Per le ragioni esposte, nell’esclusivo interesse di Alunni e Operatori della Scuola, affido queste mie riflessioni alla Ministra dell’Istruzione, estendendole al Ministro della Salute, al Comitato Tecnico Scientifico (Coronavirus), alle Istituzioni scolastiche, ai Medici Competenti, alle Organizzazioni Sindacali, alle Associazioni dei Genitori e degli Studenti, agli Organi di Informazione.
Auspico che la Ministra e il Governo trovino il coraggio di correggere le incongruenze registrate, individuando autorevolmente le soluzioni più idonee, in modo da scongiurare ogni possibile situazione di rischio e ridare così fiducia e serenità alle Famiglie italiane.
Matera, 7 Settembre 2020
Gianni Antenore