Apicoltori biologici di UPBIO: “Salviamo l’ape autoctona dall’inquinamento genetico”. Di seguito la nota integrale.
Gli apicoltori biologici di UPBIO esprimono preoccupazione per le minacce di sopravvivenza a cui sono sottoposte le api autoctone. Numerose sono le circostanze, tra queste i pesticidi, e, più in generale, un ambiente agricolo sempre più semplificato. Il modello culturale che ha spinto verso l’industrializzazione dell’agricoltura ha contaminato anche la apicoltura. In Sud America, nel secolo scorso, è stata importata una sottospecie di ape, l’Apis mellifera scutellata, di origine africana che incrociandosi con le api locali, ha creato un ibrido aggressivo da rendere impraticabile, per diversi anni e in una vasta area, l’apicoltura. Il miraggio di una maggiore produzione e la speranza di poter standardizzare l’allevamento spinge aziende apistiche italiane ad abbandonare le sottospecie autoctone in favore di api ibride o sottospecie non autoctone. Il trucco è nel fenomeno dell’eterosi che nella prima generazione apporta vantaggi produttivi se la stagione è favorevole. Per definizione gli ibridi non sono stabili e nelle generazioni successive perdono produttività e diventano più aggressive. Per questo motivo, per mantenere le performance, gli apicoltori che hanno sposato questo modello di apicoltura sopprimono le regine figlie per sostituirle con nuovi ibridi. Per via delle modalità di accoppiamento delle api regine (in volo, ad una notevole distanza dall’alveare di origine e con un numero elevato di maschi) l’inquinamento genetico si diffonde a macchia d’olio con la conseguenti perdite di sottospecie autoctone, della loro stabilità con l’ambiente che le ospita e di preziosa biodiversità. La stessa ragione impedisce ad apicoltori sensibili alla sostenibilità ambientale di continuare ad allevare le api del proprio territorio, se non con estrema difficoltà. Se vogliamo salvare le api autoctone, occorre intervenire, ognuno per la sua parte: gli agricoltori convenzionali mettere in atto pratiche più sostenibili e amiche delle api (ne conseguirebbero anche una migliore impollinazione delle proprie colture); gli apicoltori: allevare api locali, autoctone e in equilibrio con l’ambiente. Numerosi studi scientifici dimostrano che le api autoctone sopravvivono più a lungo in situazioni di stress ambientale, tendenzialmente producono più miele e sono più docili. I consumatori scegliendo cibi la cui produzione non danneggia le api autoctone, acquisterebbero alimenti meno inquinati e più salutari. E così salvando le api salveremmo anche un po’ noi stessi.