“La riforma del codice degli appalti è un’occasione che non si può perdere. Il tavolo unitario della filiera delle costruzioni ha assunto un ruolo importante per il Paese, mettendo al centro l’interesse di tutte le imprese del settore attraverso un’unità di intenti che non è sempre facile realizzare nel nostro mondo. Ribadiamo quindi con forza che tutti i temi che il tavolo ha sviluppato nel documento unitario sono nodi strategici per la ripresa del mondo delle costruzioni e quindi degli investimenti nel nostro Paese”. E’ la posizione espressa dal presidente di Confapi Aniem, Avisiano Pellegrini, durante la conferenza stampa tenuta questa mattina insieme all’Ance e alle altre associazioni dei costruttori, in vista del Consiglio dei Ministri in cui è atteso il via libera definitivo al decreto correttivo sul Codice Appalti.
Il tavolo unitario è stato per Confapi anche l’occasione di condividere con le altre organizzazioni di categoria un tema trasversale per le PMI che, soprattutto in materia di appalti, appare purtroppo in tutta la sua gravità: il ritardo nei pagamenti. Le imprese edili subiscono ritardi eccessivi nei pagamenti, oltre che da parte della Pubblica Amministrazione, anche nelle transazioni tra privati, soprattutto quando operano in qualità di fornitori, subappaltatori e affidatari dei contraenti generali. La direttiva UE 2011/7 prevede termini di pagamento che in Italia risultano ormai un sogno per le PMI: 30 giorni, se non diversamente concordato, e comunque non superiori ai 60 giorni. Il mancato rispetto, anche da parte degli appaltatori e dei contraenti generali, dei termini di pagamento previsti dalla direttiva comporta gravi difficoltà per le imprese che si ripercuotono purtroppo anche sul buon esito degli appalti e sui tempi di realizzazione dei lavori.
Per il presidente della Sezione Edili di Confapi Matera, Claudio Nuzzaci, “occorre adottare rapidamente, per le imprese grandi, medie e piccole, subappaltatori e fornitori, misure efficaci per far sì che, nei rapporti con soggetti pubblici e privati, le norme comunitarie in materia di tempi di pagamento siano concretamente applicate, ponendo fine a una prassi non più sostenibile secondo la quale è l’intera filiera a fungere da cassa per l’anticipazione di corrispettivi altrimenti dovuti e quasi mai corrisposti nei tempi e nei modi che l’Europa ha stabilito”.
Su impulso di Confapi e Confapi Aniem, il tavolo unitario ha proposto l’inserimento del mancato rispetto dei termini di pagamento previsti dalla normativa europea tra i casi in cui la stazione appaltante e il soggetto aggiudicatore corrispondono direttamente ai subappaltatori e agli affidatari del contraente generale l’importo dovuto per le prestazioni eseguite, ai sensi degli artt. 105, comma 13, e 194, comma 9, del Codice Appalti.
“Ci auguriamo – conclude Nuzzaci – che il Governo non perda l’occasione di adottare, attraverso questa riforma, strumenti concreti, efficaci e innovativi, valorizzando il lavoro unico che le organizzazioni del settore hanno realizzato nell’interesse del sistema Paese”.