Lo scorso anno in Basilicata sono stati attivati circa 1.500 contratti di apprendistato con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. L’incidenza dell’apprendistato sui nuovi rapporti di lavoro attivati continua però ad essere di poco superiore al 2% che è la metà della media nazionale. Sono dati del Centro Studi Confartigianato.
L’apprendistato – sottolinea una nota – ha dato un apporto positivo sull’andamento dell’occupazione giovanile nel corso del 2017. L’analisi dei dati sui flussi del mercato del lavoro nel settore privato forniti dall’Inps per classi di età evidenzia che nel segmento dei giovani under 30 nel 2017 il numero delle nuove assunzioni in apprendistato (274 mila, in aumento del 20,2% rispetto all’anno precedente) supera quello delle assunzioni a tempo indeterminato (273 mila, in discesa del 13,9%). Nel dettaglio per genere si osserva che il sorpasso delle assunzioni in apprendistato è stato possibile grazie al maggiore dinamismo della componente femminile: per le donne le assunzioni di apprendisti (114 mila) superano di oltre 7 mila unità quelle a tempo indeterminato (107 mila) mentre per i maschi sono ancora le assunzioni a tempo indeterminato (166 mila) a superare di circa 6 mila unità quelle effettuate in apprendistato (160 mila).
La regione con la più alta propensione ad utilizzare il contratto di apprendistato è l’Umbria dove su 100 rapporti di lavoro attivati, 6,9 sono relativi ad apprendisti. Seguono il Veneto con 5,5 Piemonte e Toscana con 5,1 e Marche con 5,0. All’opposto un peso minore si registra in Campania con 2,9, Abruzzo con 2,5, Basilicata con 2,2, Molise con 2,0 e Sardegna con 1,3. In alcune delle regioni dove l’indicatore di diffusione è più basso si osservano più elevati tassi di crescita delle assunzioni di apprendisti. Nel 2017 le assunzioni con apprendistato salgono in Italia del 21,7%, con un maggiore dinamismo in Sardegna con +37,7%, seguita da Friuli Venezia Giulia con +35,8%, Puglia con +29,4%, Lombardia con +28,1%, Molise con 27,8%, Abruzzo con +25,8% e Lazio con 25,0%. All’opposto un ritmo di crescita minimo (+4,0%) delle assunzioni con apprendistato si registra in Valle d’Aosta mentre si osserva un calo (-5,8%) in Sicilia.
L’apprendistato – è il commento di Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale Confartigianato – è un contratto chiave per le imprese artigiane che lo utilizzano per l’8% delle assunzioni previste, 3 punti in più del 5% del totale imprese. Da noi ci sono ancora notevoli margini di incremento – continua la dirigente di Confartigianato – tenuto conto che la quota degli apprendisti dell’artigianato sul totale apprendisti in Basilicata è del 24,6% (38,4% Marche e 32,8% Molise) e che la quota di apprendisti sul numero complessivo di dipendenti in Basilicata è pari al 5,5% (15% Umbria, 13,6% Marche). Il futuro occupazionale dei giovani per noi incomincia a scuola, anzi dall’alternanza scuola-lavoro, l’efficace iniziativa promossa dal Ministero all’Istruzione e che va incrementata per favorire l’apprendimento in azienda dei giovani studenti che svolgeranno parte della loro formazione ospiti delle imprese per conoscere la realtà produttiva che li circonda e prepararsi a entrare nel mondo del lavoro. In un laboratorio d’artigiano uno studente impara più cose che in una grande azienda e riceve più attenzione.C’è bisogno – afferma ancora Gentile – di colmare la distanza che finora ha separato il mondo della scuola e quello delle imprese. I risultati di questo gap purtroppo si vedono nelle incerte prospettive occupazionali dei giovani e nelle difficoltà delle imprese a reperire manodopera qualificata. L’alternanza scuola-lavoro è la strada giusta. Le novità per far incontrare il ‘sapere’ e il ‘saper fare’ sono positive. Ma per farle funzionare, le aziende non devono essere gravate da nuovi oneri e adempimenti. Non chiediamo incentivi, ma semplicemente di non subire nuova burocrazia che rischia di scoraggiare la partecipazione degli imprenditori”.
Mar 01