Aree industriali provincia di Potenza, Fim e Uilm: vertenza lavoratori Futura Ambiente. Di seguito la nota integrale.
Alcune settimane fa, presso il dipartimento delle attività Produttive presieduto dall’assessore Casino, si è giunti ad un accordo che coinvolge direttamente e trasversalmente Apibas, Acquedotto Lucano, Regione Basilicata e la ditta Futura Ambiente che ha scongiurato il licenziamento dei lavoratori che da oltre vent’anni vivono nella incertezza del proprio posto di lavoro e del relativo salario.
In quella sede, tutti gli attori di questa drammatica vertenza si assunsero alcuni impegni, anzi si tracciò un percorso attraverso cui risolvere definitivamente non solo il problema occupazionale e salariale ma anche quello di ripristinare, dal punto di vista della sicurezza, le aree industriali dalla Provincia di Potenza, grazie agli interventi straordinari e ad una manutenzione ordinaria affidata alla Futura Ambiente.
Un ulteriore proroga, dunque, che terminerà a fine settembre in attesa di appaltare una gara pubblica al fine di uscire dal concetto di prorogatio, salvaguardando, attraverso la clausola sociale, i livelli salariali ed occupazionali dei lavoratori coinvolti.
Ad oggi le uniche certezze consistono in una procedura di mobilità, già nella fase amministrativa, e dunque col possibile licenziamento dei lavoratori e la data della scadenza della proroga stessa.
Null’altro!
Anzi soliti problemi, che definirli arcaici è un eufemismo, a partire dalla retribuzione dei lavoratori; il saldo degli stipendi purtroppo avviene mensilmente con la solita “catena di Sant’Antonio”: l’imprenditore non paga i salari perché né Acquedotto Lucano né Apibas onorano i propri impegni ed i propri canoni.
Questa catena va spezzata nel rispetto delle regole, delle norme e nel rispetto degli impegni degli affidamenti e non solo… nel rispetto della dignità dei lavoratori che ogni mese sono costretti ad elemosinare il proprio salario.
Come FIM e UILM siamo stanchi e questo è l’ultimo nostro comunicato; se dovessimo ritrovarci ad agosto, o nei mesi successivi, nella stessa condizione di luglio, ovvero quella di elemosinare il salario dei lavoratori saremo costretti a non garantire nessun servizio, nessuna attività né di tipo essenziale né di tipo ordinario.
Così tutti gli attori di questa vertenza capiranno che i nostri lavoratori rappresentano un valore e non certamente “per alcuni” un peso.