Arlab, sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: “Un incontro urgente per affrontare problematiche rimaste in sospeso e quelle che si sono create a seguito delle nuove assunzioni”. Di seguito la nota integrale.
Un’assemblea, quella di ieri, di tutti gli operatori ARLAB molto affollata e partecipata che ha affrontato tutte le problematiche di un’agenzia che ha l’arduo compito di far incontrare domanda ed offerta di lavoro. Un ente falcidiato dai pensionamenti, ma arricchito dal nuovo piano assunzionale che ha consentito di potenziare i centri per l’impiego di professionalità giovani ed altamente qualificate e che aspetta ancora di essere completato (mancano all’appello circa altre 30 unità).
I lavori introdotti dai segretari Carmen Sabbatella della Fp Cgil, Giovanni Sarli della Cisl Fp e Antonio Guglielmi della UIL FPL, hanno affrontato i problemi legati al nuovo contratto integrativo aziendale, al piano dei fabbisogni e alla costituzione del fondo del salario accessorio anno 2023. In particolare, l’assemblea ha chiesto che l’ARLAB inviasse alle organizzazioni sindacali una sintesi delle tre piattaforme contrattuali, trasmesse alcuni mesi fa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, sulla quale il gruppo di lavoro tecnico, che si è costituito, farà le sue considerazioni e interpretazioni. Inoltre, è emerso che è necessario chiedere un incontro urgente per affrontare le vecchie problematiche rimaste in sospeso e quelle che si sono create a seguito delle nuove assunzioni. E’ stato richiesto, con forza dai partecipanti, di aprire da subito il confronto sul piano di fabbisogni per affrontare la questione dei lavoratori a tempo determinato, che a breve vedranno il contratto in scadenza, e per le nuove progressioni verticali, sia in deroga che ordinarie, che all’Arlab sono ferme dal lontano 2005.
Nell’ambito di una più ottimale e soddisfacente allocazione dei nuovi operatori, FP CGIL, CISL FP e UIL FPL chiedono alla direzione, prima di procedere alle nuove assunzioni, di avviare una ricollocazione più idonea per venire incontro ai pesanti disagi che molti operatori sono costretti a sopportare per raggiungere le sedi di lavoro. Per fare ciò, le organizzazioni chiederanno da subito di attivare l’istituto della mobilità interna esigibile, naturalmente col nuovo reclutamento del personale.
L’assemblea, infine, ha chiesto anche di completare l’infrastrutturazione delle sedi dei CPI, dotandoli di postazioni adeguate che consentano una più attuale organizzazione del lavoro (computer, rilevatori di presenza, ambienti più salubri, ecc.).
Sabbatella, Sarli e Guglielmi, nel mentre valutano positivamente lo sblocco della produttività 2020 (che sarà liquidata con lo stipendio di luglio) esprimono la loro insoddisfazione per i ritardi che si trascinano sia nell’erogazione della produttività (manca il 2021 e 2022) per le quali chiedono una tempestiva definizione, che nell’attuazione di altri istituti contrattuali e si riservano ogni utile iniziativa a sostegno delle legittime rivendicazioni degli operatori .