Con una nota inviata all’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa e alla direzione dell’Arpab, la Fp Cgil di Potenza fa sapere che non parteciperà alla riunione di delegazione trattante convocata per la data di oggi 23 settembre.
Pur prendendo atto della nota di scuse inviata dal direttore generale Iannicelli, riteniamo che non ci siano in questo momento le condizioni per garantire la nostra presenza al tavolo. Le relazioni sindacali in Arpab, da troppo tempo, sono sostanzialmente limitate alle sole questioni inerenti alla proroga in deroga dei contratti di somministrazione legati al progetto Masterplan, mentre si ignorano le istanze di riorganizzazione e valorizzazione del personale.
Questo progetto di rilancio aziendale rappresenta certamente uno strumento utile, ma, come hanno ben detto i segretari generali Cgil e Uil Basilicata, “non è il vangelo”. Infatti, lo stesso oltre a prevedere un potenziamento degli uffici Arpab per svolgere attività istituzionali obbligatorie che l’ente non riesce a svolgere per carenza di organico, prevede lo svolgimento di progetti specifici disposti dal dipartimento Ambiente della Regione Basilicata. Per questo riteniamo che il Masterplan necessiti di un “ridimensionamento” nella sua concezione originaria al fine di limitarsi a garantire le attività istituzionali obbligatorie.
D’altronde detto piano aziendale non può essere sostitutivo di un’azione ordinaria della direzione che dovrebbe partire dalle forze in campo e dal più efficiente impiego delle stesse, utilizzando i pur limitati spazi assunzionali per acquisire figure professionali competenti in materia di controlli e di analisi di matrici ambientali. Non si può continuare a utilizzare la carenza di personale per derogare norme di legge e contrattuali. Per questo, come è stato ribadito all’assessore Rosa, si facciano i concorsi per garantire le attività istituzionali obbligatorie e si dica con chiarezza quali sono i tempi per bandire ed espletare queste selezioni.
Sin dal profilarsi del ricorso al lavoro interinale, come Fp Cgil abbiamo ritenuto che le ridotte capacità assunzionali del programma triennale Arpab non potessero essere un escamotage per ovviare a procedure trasparenti e selettive attraverso un processo di reclutamento del tutto discrezionale. Tant’è che la Fp Cgil e la Rsu Cgil, anche nell’ultima delegazione trattante di marzo, si era dichiarata disponibile alla proroga dei contratti in somministrazione fino a fine maggio, purché entro quel termine fossero bandite le procedure selettive. In quell’occasione la parte pubblica, ritenne, malgrado l’espressa contrarietà della segreteria e della Rsu Fp Cgil, di prorogare i contratti in scadenza di ulteriori sei mesi, ovvero sino al 30 settembre 2019.
A distanza di sei mesi, per i continui rimpalli tra la direzione amministrativa Arpab e gli uffici regionali sugli avvisi e sui fondi per detti concorsi ci ritroviamo, come in un dejà vu, nella medesima condizione di allora. Nonostante queste premesse non abbiamo mai fatto mancare la nostra presenza ai tavoli convocati, portando con chiarezza la nostra posizione.
Riteniamo, tuttavia, che oggi non vi siano le condizioni per partecipare alla delegazione trattante, considerato che al primo punto all’ordine del giorno è prevista la proroga dei contratti di somministrazione e a oggi siamo ancora fermi al teatrino degli annunci, soprattutto alla luce delle tante questioni ancora aperte: fondo 2019, progressioni orizzontali, pronta disponibilità, applicazione regolamento di organizzazione approvato nel 2017.