L’artigianato alimentare lucano (1.002 imprese al III trimestre 2014) ha una sua centralità in queste festività natalizie garantendo ai consumatori tradizione e qualità.
Lo rivela un rapporto di Confartigianato. I dolci natalizi sono soltanto la punta di diamante delle nostre esportazioni di prodotti alimentari che nel 2014 hanno fatto registrare una crescita del 2,9% rispetto al 2013, per un valore complessivo di 20,7 miliardi.
“I prodotti della nostra tradizione alimentare – sottolinea il Presidente di Confartigianato Antonio Miele – sono un enorme patrimonio culturale ed economico che va difeso e valorizzato. Abbiamo un’occasione imperdibile, Expo 2015, per offrire visibilità internazionale a questi ‘tesori del palato’. Confartigianato sarà protagonista all’Esposizione universale dove porterà l’eccellenza della produzione artigiana, per mostrare al mondo la qualità dell’autentico made in Italy. Da noi c’è bisogno di prepararsi in tempo all’Expo e di sostenere gli sforzi dei titolari di laboratori alimentari, pasticceria, prodotti gastronomici”.
Qualità e tradizione del cibo italiano fanno bene all’export, ma anche alle imprese e all’occupazione. Infatti, se il food made in Italy va forte sulle tavole di tutto il mondo il merito è delle 90.980 aziende artigiane del settore alimentare che, rispetto al 2013, sono aumentate dello 0,4%. In crescita anche gli addetti: 158.368 nel 2014, vale a dire il 5,4% in più rispetto allo scorso anno.
In particolare, quello degli artigiani della pasticceria è un ‘esercito’ di 43.749 produttori specializzati in nicchie d’eccellenza, come ad esempio la cioccolateria in cui operano 375 laboratori artigiani che si dedicano esclusivamente alla lavorazione del cacao.
Secondo il rapporto di Confartigianato a far crescere la passione degli stranieri e dei nostri connazionali per i prodotti della buona tavola made in Italy è anche il numero di specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi Dop, Igp e Stg. L’Italia è leader nell’Ue per quantità di prodotti difesi da questi marchi di qualità: ben 261, realizzati da 7.090 imprese di trasformazione. Ci seguono in classifica la Francia (208), la Spagna (173), il Portogallo (123).
E se la qualità non si discute, i prezzi rimangono sotto controllo: Confartigianato fa rilevare che, a ottobre 2014 la dinamica dei prezzi dei prodotti di pasticceria fresca si è mantenuta all’1,2%, sostanzialmente in linea con il valore dell’anno scorso.