Condivido l’analisi del Presidente Unioncamere Pasquale Lamorte che si incrocia efficacemente con la “ricetta” del presidente della Confartigianato Antonio Miele per dare una svolta al problema dell’occupazione giovanile che nella nostra regione ha raggiunto livelli altissimi. A sostenerlo è il presidente Regionale Artigiancassa per la Basilicata Filippo Gesualdi. Le idee-proposte su cui tutti insieme – istituzioni, forze sociali ed imprenditoriali – dobbiamo lavorare, innanzitutto per superare la “distrazione” cui fa riferimento Lamorte e che riprende il mio appello alla politica di qualche giorno fa, sono sintetizzabili in: incentivi alle imprese ad assumere i giovani assicurando loro un fisco più leggero e rinforzando gli attuali strumenti agevolativi tra cui l’ apprendistato professionalizzante da attuare già dal 5° anno di scuola nelle aziende con l’opportunità della formazione. Si tratta di invogliare i giovani, utilizzando intelligentemente il Programma Garanzia Giovani, ad intraprendere la via dell’autoimprenditorialità anche attraverso la riattivazione degli antichi mestieri con un percorso professionalizzante da svolgere direttamente nelle botteghe-scuola e attraverso politiche mirate sulla formazione a creare figure specializzate spendibili sul mercato del lavoro e necessarie, considerato che il 20% delle assunzioni programmate ha difficoltà di reperimento per assenza di professionalità. Bisogna crearlo il lavoro per i nostri giovani. Lo deve fare il governo centrale – continua Gesualdi – mettendo in campo politiche economiche ed occupazionali concrete assicurando incentivi per chi assume, un fisco più leggero, una detassazione, una facilitazione di accesso al credito e la Jobs act va in questo senso. Lo deve fare la Regione, mettendo l’impresa al centro di ogni politica di sviluppo, rinforzando gli attuali strumenti agevolativi di microcredito, credito d’imposta, apprendistato e favorendo l’autoimprenditorialità attraverso il lavoro autonomo e la microimpresa sfruttando i fondi regionali gestiti da Basilicata Sviluppo. Al centro dell’agenda politico-istituzionale – conclude Gesualdi – ci deve essere una vera politica del credito che ne possa sostenere lo sviluppo, la rimodulazione e la rinegoziazione delle royalties del petrolio, di cui tutti parlano in questi giorni ma che non possono essere distolti dagli obiettivi del consolidamento-sviluppo della pmi e dell’occupazione, oltre ai soldi provenienti dai tagli dei costi della politica, per sostenere il welfare e gli ammortizzatori sociali senza “sottovalutare” però l’inserimento lavorativo dei nostri giovani. Lo devono fare le Amministrazioni Comunali – conclude -, attivando convenzioni con i Consorzi Fidi per l’abbattimento del costo del denaro per le imprese artigiane e commerciali che intendono investire, mettendo a loro disposizione una fiscalità di vantaggio, con meno tasse, meno burocrazia, più infrastrutture .
Set 03