Giordano e Ferrari Fiore:”Sempre pronti a collaborare per intervenire da subito, l’arrivo della Pulvirenti doveva essere l’auspicio di un rinnovato vigore per l’Asm”. Di seguito la nota integrale.
“Il Presidente della Giunta Regionale deve prendere atto che in questa regione si continuano solo ad usare toni trionfalistici ma non si è mai vigilato sulle effettive necessità del cittadino. Ora, a nuova giunta nominata, facciamo insieme un giro nelle strutture sanitarie del territorio, facendo emergere le molteplici problematiche che quotidianamente il cittadino si trova a dover fronteggiare. Il nosocomio Giovanni Paolo II° da anni è vittima di politici di turno che hanno voluto vederlo definitivamente chiudere. Ora ‘Bardi’ venga con noi a visitare e a vedere come sono ridotti gli ospedali dell’Asm, sia il Madonna delle Grazie che il Papa Giovanni Paolo II, si renderà inoltre conto di come la politica regionale ha ridotto gli ospedali di Policoro e Matera nonostante l’Ugl abbia da sempre cercato di difendere a ogni costo operatori sanitari e servizi”.
Dura è la presa di posizione del Segretario Provinciale dell’Ugl Salute Matera, Patrizia Ferrari Fiore e di Pino Giordano Ugl Matera per i quali, “se si è uomini attenti e si ha una mente aperta, ci si accorge di quanto sia acuto il problema della sanità e di quanto ci sarebbe da fare. Il terzo polo sanitario della Regione Basilicata, Policoro (MT), lasciato nosocomio è il simbolo tangibile della totale disorganizzazione e del malfunzionamento del servizio sanitario regionale. Avevamo posto massima fiducia nella dott.ssa Sabrina Pulvirenti, nominata dal Presidente Bardi Commissario straordinario dell’ASM esattamente un anno fa e ora Direttore Generale, per risolvere gli enormi problemi e i ritardi della sanità materana ma ad oggi purtroppo, nulla è cambiato, anzi: ci duole constatare come le cose siano peggiorate e come si sia provveduto a elargire meriti di premialità ad incarichi di funzioni (ex coordinamenti) ad una settimana dal rinnovo della Rsu a favore di candidati di alcune sigle alle prossime elezioni. Non vogliamo strumentalizzare o polemizzare su quanto a nostro avviso in questo momento inopportunamente fatto ma, le domande nascono spontanee per il DG Pulvirenti: perché proprio ora alla vigilia del rinnovo delle rappresentanze sindacali quando i problemi sono molteplici e l’ospedale di Policoro scoppia?! L’ambulatorio di Ortopedia – proseguono i sindacalisti Ugl – ubicato da anni in luoghi non consoni e con pochissimi medici a gestirlo, Otorinolaringoiatra con 8 posti letto a disposizione nel reparto/ambulatorio che non si sono mai potuti utilizzare bensì, per un intervento, bisogna addirittura chiedere ospitalità al reparto ortopedia o al reparto chirurgia, per continuare poi con i reparti di Medicina e Chirurgia in cui a detta degli stessi operatori si lavora malissimo per mancanza di posti letto e personale, per finire con l’Oculistica dove gli utenti ora per un semplice intervento di cataratta devono andare o a Potenza o, in altre Regioni ‘privatamente a pagamento’. Il presidio ospedaliero – affermano i segretari dell’Ugl -, per il suo notevole incremento d’utenza, non può essere messo in condizione di operare in maniera adeguata con enormi difficoltà a causa della carenza cronica di personale medico e paramedico. Si è riusciti per Policoro nella difficile impresa di registrare nella stessa azienda ASM per il personale in servizio la presenza di operatori frustrati e demotivati, stressati e preoccupati per gli eccessivi carichi di lavoro. Al Pronto Soccorso i tempi di attesa addirittura si attestano tra le 6 e le 8 ore provocando una serie di disagi e nervosismo, anche verso i medici ed il personale infermieristico e sanitario costretti a lavorare in condizioni difficili con sforzi encomiabili ma disumani. Siamo estremamente delusi, ma pronti fin da subito a metterci a tavolino con la Direzione per porre in atto soluzioni concrete alle problematiche rappresentate alla luce anche dei notevoli fondi derivanti dal Pnrr che possano effettivamente valorizzare operatori e servizi all’utenza”. I sindacalisti concludono affermando che “la sanità lucana è stanca di promesse e non può più attendere il rilancio atteso da anni”.