Le organizzazioni sindacali rappresentative del personale del Comparto (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Fsi-Usae), congiuntamente ai rispettivi componenti della RSU Aziendale, con una Nota del 18/02/2019 indirizzata alla Direzione Strategica dell’ASM, al Presidente ff. della Giunta Regionale di Basilicata, all’Assessorato alle Politiche della Persona della Regione Basilicata e al Prefetto di Matera, nel confermare l’interruzione delle relazioni sindacali con conseguente blocco di tutti i rapporti negoziali con l’Azienda, già comunicata con una precedente Nota del 14/02/2019:
• hanno proclamato lo stato di agitazione del personale dipendente del comparto, comunicando anche l’attivazione delle opportune iniziative contrattuali con la mobilitazione dei Lavoratori al fine di sensibilizzare gli Organi competenti e l’opinione pubblica, visibilizzando lo stato di disagio, oltre che dei Dipendenti dell’Azienda, anche delle Organizzazioni Sindacali e della R.S.U. che li rappresentano, da conseguirsi attraverso:
1. l’indizione di specifiche assemblee del personale del comparto in tutte le sedi e i presidi dell’Azienda;
2. la proclamazione di uno sciopero generale in Codesta Azienda, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia, con l’effettuazione anche di manifestazioni Pubbliche;
Con la medesima Nota del 18 febbraio u.s., le stesse OO.SS. hanno richiesto:
• ai rappresentanti istituzionali destinatari della medesima Nota di intraprendere ogni utile iniziativa in merito a quanto evidenziato nella stessa per ristabilire nell’azienda il necessario clima di serenità e di rispetto reciproco dei rispettivi ruoli svolti per evitare che l’eccessiva conflittualità incida in maniera negativa anche sulla efficacia e sull’efficienza dei servizi erogati con le conseguenti inevitabili ripercussioni sull’Utenza;
• al Prefetto la convocazione delle Parti per esperire la Procedura obbligatoria di raffreddamento dei conflitti e di conciliazione.
La suddetta iniziativa vertenziale si è resa necessaria in quanto, interpretando lo stato di disagio dei Lavoratori dell’Azienda per il subendo danno economico (che non è superfluo evidenziare, a fronte di innumerevoli penalizzazioni, abusi e irregolarità hanno sempre assicurato, nel tempo, solo per senso di responsabilità verso l’utenza ed a costo di enormi sacrifici, l’espletamento delle peculiari attività d’istituto erogate), a tutela dei diritti degli stessi lavoratori dipendenti (che, a parere delle OO.SS., nella fattispecie, risultano essere anche discriminati rispetto agli innumerevoli colleghi che, pur beneficiari dello stesso istituto contrattuale economico, continueranno invece a percepire tali emolumenti perchè non risultano più in servizio nell’ASM per avvenuta cessazione del rapporto di lavoro), la Direzione Generale dell’ASM:
• con Deliberazione n. 77 del 12.02.2019, come rettificata con successiva Deliberazione n. 89 del 15/02/2019, senza aver esperito alcuna forma di confronto e/o informazione con le OO.SS e la RSU, unilateralmente ed in violazione delle norme contrattuali in materia di relazioni sindacali, ha adottato un atto di sospensione del pagamento di alcune spettanze dei lavoratori dipendenti dell’ASM “nelle more della ricezione di un parere richiesto all’ARAN”, interrompendo brutalmente un percorso di virtuosa collaborazione instaurata in merito che avrebbe portato ad affrontare le questioni nel modo migliore, condiviso e meno traumatico, assolutamente necessario sia per la tutela di tutti i soggetti coinvolti (Lavoratori e Azienda) che per riportare nell’alveo della normalità i rapporti con il personale ed il clima aziendale, già sconvolti dallo tsunami del 6 luglio 2018;
• oltre a non aver tenuto assolutamente conto delle contestazioni in merito agli adottati Provvedimenti, assunti a presupposto dalle OO.SS. per formulare la richiesta di revoca degli stessi Atti, ha anche dimostrato nella circostanza una pervicacia non comprensibile, appalesata a mezzo stampa con apposito articolo dal titolo “ASM, il DG congela le progressioni”, pubblicato in data 16/02/2019 a pag. 9 del “Quotidiano della Basilicata” quale subdolo tentativo sia di giustificazione del proprio operato che di delegittimazione del ruolo sindacale (che, invece, avrebbe dovuto essere ritenuto utile (se non indispensabile) dall’Azienda soprattutto nell’attuale circostanza al fine di governare, pur nella distinzione dei rispettivi ruoli, la peculiare e delicata problematica (che, si rammenta, interessa la quasi totalità dei dipendenti ASM).