Assemblea Anbi, il contributo di idee-progetti del vice presidente nazionale Distefano. Di seguito la nota integrale.
In Italia, nel 2019, la disponibilità d’acqua è stata indispensabile per generare il 17,3% del Prodotto Interno Lordo, cioè 288 miliardi di euro. Il nostro è un Paese ricco d’acqua, perché annualmente cadono circa 300 miliardi di metri cubi di pioggia, di cui però ne riusciamo a trattenere al suolo solo 45. Risulta evidente l’importanza, soprattutto nella prospettiva di un rilancio dell’Italia collegato al New Green Deal, di aumentare sensibilmente la capacità d’invaso per sopperire alle accresciute esigenze idriche. E’ questo il tema centrale dell’Assemblea ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), quest’anno in modalità ”streaming” per ottemperare all’normative igienico-sanitarie anti Covid-19.
Donato Distefano, vice presidente nazionale ANBI e direttore regionale Cia-Agricoltori Basilicata, in questa occasione, evidenzia la situazione di sempre più grave carenza idrica con 65,6 milioni di metri cubi in meno nelle dighe lucane rispetto ai primi giorni di luglio 2019. Complessivamente, nei sei invasi della Basilicata sono presenti 330 milioni di metri cubi d’acqua. Oltre al Camastra, il calo più marcato riguarda l’invaso di Monte Cotugno. Qui mancano 50 milioni di Mmc d’acqua rispetto a dodici mesi fa e il livello scende tra gli 8 e i 10 cm al giorno, pari a circa 1 milione di metri cubi. Il Pertusillo è prossimo ai livelli del 2019, con poco meno di 85 Mmc, leggermente meglio del luglio 2019. In netto calo il lago di San Giuliano, dove mancano oltre 12 Mmc. In ritardo infine anche il Basentello; appena 18 milioni e mezzo di metri cubi, tre in meno dello scorso anno.
“Anbi– dice Distefano – ha riaffermato ancora una volta il valore dell’acqua anche rispetto al tema dei cambiamenti climatici. In questo senso, un’efficiente progettualità esecutiva dei Consorzi di bonifica sarà decisiva per assicurare l’apporto idrico, ancor più in questo periodo di grandi difficoltà economiche. Sarà, quindi, fondamentale dare il via in fretta ai cantieri proposti da Anbi per ridurre al minimo gli sprechi, incrementare le disponibilità idriche e modernizzare le reti. Come Cia insistiamo per l’attuazione del Piano Nazionale invasi: 1000 invasi nel Paese per una nuova cultura dell’accumulo e della gestione razionale dell’acqua. Vi sono 400 progetti già presentati, alcuni di questi riguardano anche la regione Basilicata per la quale è ancora più urgente attivare e cantierizzare alcune opere, il nostro sistema irriguo e produttivo agricolo ha necessità di poter contare su soluzioni strutturali e definitive per continuare a produrre e per avere acqua di qualità nei tempi giusti e in quantità adeguata. Un importante programma di adeguamento finalizzato a gestire bene una risorsa strategica nella nostra Basilicata anche in ragione dei cambiamenti climatici, ottimizzare i sistemi di accumulo, almeno i principali (che hanno una capacità di invasamento circa 800 milioni di mc) una quantità di risorsa inestimabile, di assoluto valore, che fa della Basilicata una regione strategica nell’ambito del Sud Italia, ponendola fra i territori da attenzionare a cui dare risposte. Ancora, necessita un’accelerazione per realizzare i Contratti di fiume, foce e di paesaggioe per attuare il piano nazionale con supporti tecnologici e di precisione per l’ uso oculato combinando vettoriamento alla possibile produzione energie idroelettriche, bonifica montane e manutenzione del territorio e tutela del capitale natura con apporto della aziende agricole sentinelle del paese. Tutto questo vale ancor di più per Regioni come la Basilicata per tutte le componenti a partire dalle risorse e passando alla ruralità”.
Per Salvatore Margiotta, Sottosegretario alle infrastrutture e trasporti, «L’Italia ha bisogno di un colpo di reni, in quanto l’obiettivo non è tornare alla normalità, ma bisogna tornare al di sopra della soglia, dalla quale siamo caduti a causa del Covid-19, perché quella soglia non era soddisfacente. Dobbiamo fare grandi sforzi, tenendo conto delle opportunità, che oggi ci sono. I provvedimenti approvati ieri, il Decreto Semplificazioni da un lato e dall’altro l’allegato dedicato all’elenco delle opere prioritarie da commissariare, sono i primi due passi, che nei prossimi mesi permetteranno di dare, all’Italia, l’impulso necessario. Il Governo e il MIT stanno lavorando bene e le infrastrutture idriche entreranno a far parte delle grandi cose necessarie per dare un nuovo impulso all’Italia. L’obiettivo, non solo italiano ma mondiale, è quello di fronteggiare le carenze e lo stress idrico; la risposta non può che essere la gestione integrata, sostenibile ed efficiente della risorsa acqua. Il ruolo dei Consorzi di bonifica è stato negli ultimi anni virtuoso, anche al Sud. Il MIT sta lavorando sul Piano Invasi, con 1,6 miliardi di euro da programmare ed investire nelle opere idrauliche, che risultano prioritarie».
“Fiducia nel futuro, visione per il Paese, coraggio di fare scelte”: sono questi gli asset indicati da Francesco Vincenzi, Presidente dell’Anbi, a conclusione dell’Assemblea ANBI 2020. “Oggi solo il 20% dei provvedimenti del Governo trova concreta ricaduta sul territorio di un Paese, dove mediamente servono 11 anni per realizzare un’opera pubblica ed i grandi investimenti per le infrastrutture idriche al Sud risalgono ancora al tempo della Cassa per il Mezzogiorno – evidenzia il Presidente di ANBI – Le progettualità dei Consorzi di bonifica ed irrigazione mettono, a servizio del Paese, oltre 3.800 progetti, capaci di garantire quasi 55.000 posti di lavoro: è il nostro impegno nella gestione del territorio e per la sua economia, ma ora è anche il tempo del coraggio della politica, perché l’agricoltura del Made in Italy necessita di acqua, seppur nel rispetto del principio di sostenibilità: questo è e sarà un nostro obbiettivo in Italia ed in Europa, il nostro impegno e la nostra responsabilità per le imprese, i consumatori e la sicurezza idrogeologica per i cittadini.”