“Conferma delle risorse e Pac almeno a 2 pilastri, unico organismo di certificazione del biologico o regole uguali per tutti, più risorse per l’Ocm ortofrutta ma anche e, soprattutto, più rigore perché la spesa sia non solo efficace ma efficiente per lo sviluppo del comparto. Istituzione fondo mutualistico e riduzione dal 30 al 20% del parametro di perdita del reddito aziendale oltre il quale si attiveranno le polizze assicurative a causa del mercato e delle calamità. Questi sono solo alcuni dei temi da sostenere nelle politiche agricole europee.”
Lo ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, Luca Braia intervenendo a Bologna nel corso dei due giorni di lavori dell’Assemblea generale delle regioni frutticole, orticole e floricole di Areflh, che raggruppa regioni e produttori rappresentando quasi il 40% della produzione europea, a cui sono intervenuti tra gli altri, il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, l’Assessore all’Agricoltura Simona Caselli, il Vice Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro, per la DG-Agri Raimondo Serra, il coordinatore della Commissione Agricoltura in Conferenza stato-Regioni Leonardo Di Gioia e per il Mipaaf Felice Assenza.
“Condivido i punti chiave del Decreto Omnibus – prosegue l’Assessore Luca Braia – e le posizioni italiane rappresentate da Paolo De Castro. Va data assoluta priorità alla semplificazione ed alla sburocratizzazione ma anche alla gestione del rischio legata al climate change e agli strumenti di mercato.
La Regione Basilicata sarà sempre più parte attiva nei vari tavoli di lavoro costituiti in Areflh.
Gli obiettivi, condivisi in assemblea, come l’incremento sia della percentuale di aggregazione dei produttori alle OP (Organizzazioni di produttori) che dell’aiuto comunitario verso le OP e favorire la costituzione delle AOP (Aggregazioni di Organizzazioni di produttori) e delle filiere, sono condivisi e con Areflh, a cui la Regione Basilicata è associata dal 2006, vogliamo e dobbiamo costruire insieme una azione incisiva a sostegno di questi temi che ci consentano di portare a casa ulteriori positivi risultati e recuperare competitività in Europa.
Occorre semplificare e accelerare l’iter organizzativo e le procedure fitosanitarie per rendere possibili le attività di import ed export dei prodotti ortofrutta al fine di evitare tempistiche lunghe come, ad esempio, 4 anni per uva da tavola in Canada e 5 anni per kiwi in Cina.
I grandi mercati rischiano di diventare terra di conquista per i paesi extra UE, come ad esempio sta facendo sempre la Cina. Sono necessarie politiche europee che stimolino ed educhino al consumo della frutta e programmi a sostegno dell’educazione alimentare. Ancora, puntare su ricerca e l’innovazione, sostegno ai processi di tipicizzazione dei prodotti che sfruttano la biodiversità, caratteristica delle regioni europee e dell’Italia in particolare modo. Obiettivo del futuro è vincere la sfida di tenere insieme la difesa delle identità territoriali dei prodotti (certificazioni IGP e DOC) e il mercato globale ed in questo l’agricoltura di precisione può essere il punto di svolta su cui investire.
Ed infine – ha concluso l’Assessore Luca Braia – chiedo come Regione Basilicata di costituire un tavolo che si interessi al tema della logistica, della movimentazione dei prodotti agroalimentari e dell’accesso ai mercati emergenti del Medio Oriente e del Sud del mondo, che avrà grande impatto nel futuro e sostegno al progetto Basilicata, investendo nel completamento e nell’organizzazione della rete che mette il sud Italia come porta del Mediterraneo, da valutare in termini di mercato in ingresso ed in uscita. Una strategia quindi che renda più rapido e più economico il transito delle merci agroalimentari attraverso la Piattaforma logistica dell’agroalimentare in Val Basento collegata al Porto di Taranto, nel corridoio Ten-t Helsinky – La Valletta, crocevia delle tre regioni Calabria, Basilicata e Puglia che insieme producono 6,8 milioni di tonnellate di frutta e ortaggi. Il progetto esecutivo che prevede la realizzazione del polo con un investimento di oltre 70 milioni di euro, è stato già cofinanziato da UE e Regione Basilicata per circa 1,5 milioni di euro, e prevede la movimentazione di oltre 1,7 milioni di tonnellate di ortofrutta prodotte nell’areale, facendo recuperare a queste produzioni il 30% di competitività sul prezzo.”