L’Assemblea dei Soci ha approvato all’unanimità il bilancio al 31 dicembre 2015 di Acquedotto Lucano Spa. L’esercizio sociale presenta un risultato positivo di 72.811 euro, mentre il Bilancio Consolidato di Gruppo ha fatto registrare un risultato positivo pari a 374.921 euro (al netto di svalutazioni di crediti, ammortamenti ed imposte).
Ai lavori dell’Assemblea hanno preso parte il rappresentante della Regione Basilicata e i sindaci in rappresentanza del 70 per centocirca del capitale sociale di Acquedotto Lucano.
Per l’amministratore unico Michele Vita, l’Assemblea è stata l’occasione per illustrare i risultati raggiunti a 12 mesi dalla sua nomina, soffermandosi, in particolare, sul tema della riorganizzazione aziendale, degli investimenti e sul nuovo “Piano per l’efficientamento e la razionalizzazione energetica della rete e degli impianti”.
“Siamo partiti dai processi di riorganizzazione del personale – ha detto Vita – nella convinzione che non sia possibile giocare le partite che ci attendono senza un rigoroso percorso di trasformazione e senza una strategia di valorizzazione delle risorse umane, in quanto i piani di miglioramento della società passano innanzitutto attraverso programmi di rafforzamento della responsabilità delle persone, attraverso nuove architetture dei processi e sistemi di misurazione delle performance.
Tra le attività strategiche intraprese,il Piano per l’efficientamento energetico delle reti e degli impianti rappresenta, senza dubbi di sorta, un fondamentale riferimento innovativo, necessario e indispensabile ai fini della riduzione dei costi di gestione degli schemi e degli impianti gestiti.
Sarà così articolato: 1 Individuazione dei sistemi da adottare per rendere efficienti le principali centrali di consumo; 2 – Individuazionedei sistemi di razionalizzazione e ottimizzazione idraulica ed energetica dei principali schemi di adduzione, con particolare attenzione alla riduzione dei volumi di acqua immessi negli schemi idrici; 3 – Metodologia per monitorare e controllare le perdite delle adduzioni principali; 4 – Razionalizzazionedelle reti di distribuzione idrica dei due capoluoghi, mediante modellazione idraulica finalizzata a ridurre le perdite tramite distrettualizzazione o l’inserimento di valvole piezometriche di regolazione; 5 – Individuazione delle strategie di gestione degli impianti di trattamento e smaltimento dei reflui mirate alla riduzione dei consumi energetici.
Vita ha altresì ribadito l’impegno per quanto riguarda l’azione di efficientamento delle reti fognarie e degli impianti di depurazione, che necessitano di un piano di ristrutturazione e adeguamento , supportato da importanti investimenti: “Nei prossimi mesi – ha dichiarato – compatibilmente con il trasferimento delle risorse finanziarie da parte dello Stato e della Regionesaranno avviati due programmi di investimenti sulle reti e gli impianti di Acquedotto Lucano per un importo relativo alla prima tranche funzionale di 100 milioni di euro circa. Si tratta di fondi del Programma Operativo Fesr 2014-2020 e di quelli compresi nel Patto per la Basilicata”.
L’ACQUA POTABILE PER IRRIGARE, L’APPELLO DI VITA AI SINDACI CONTRO GLI ABUSI
Un appello ai sindaci, affinché assicurino la collaborazione degli organi di polizia municipalecontro gli usi impropri dell’acqua potabile, è stato rivolto dall’amministratore unico di Acquedotto Lucano ai sindaci che hanno preso parte all’Assemblea degli azionisti.
Concludendo la sua relazione, Vita ha affermato che “il servizio idrico integrato è il termometro della salute di un territorio, delle nostre città e dei nostri paesi”.
“Proprio nei giorni scorsi – ha detto -, si è verificata una serie concomitante di problemi nell’erogazione idrica, in particolare nelle contrade di Potenza. Acquedotto Lucano ha messo in campo ogni sforzo per ridurre al minimo i disagi, ma bisogna ammettere che nemmeno il lavoro e l’attività intensissimi che sono stati profusi sono stati sufficienti ad evitare che alcune zone restassero prive di acqua potabile per un tempo, in alcuni casi, prolungato: perché non basta riempire i serbatoi con le autobotti se poi a svuotarli ci pensano i contadini che usano l’acqua per irrigare gli orti anziché per bere. Si tratta – ha concluso – di un’attività non solo abusiva, ma gravemente lesiva del diritto all’acqua delle persone: è per questo che mi rivolgo a voi sindaci, affinché attraverso gli organi di polizia municipale prestiate il vostro contributo fattivo, prezioso, a debellare questo fenomeno”.