Nei giorni scorsi, nella sede di Confapi Matera, si è riunita l’Assemblea della Sezione Edili, presieduta da Claudio Nuzzaci. Diversi i temi in discussione, tra cui l’adeguamento del Prezzario regionale, la situazione dei lavori Total del cantiere Tempa Rossa, lo stato dell’Edilcassa di Basilicata, le estrazioni fluviali.
L’Assemblea ha preso atto che la lenta ripresa dell’economia non riguarda il comparto delle costruzioni, che pure contribuisce al pil lucano per quasi il 20% ma che per il 70% lavora con la pubblica amministrazione. Infatti, fatti salvi piccoli segnali di ripresa nella città di Matera, legati al titolo di capitale europea della cultura, la dinamica negativa delle opere pubbliche, col calo del numero delle gare d’appalto e del valore dei bandi, condiziona gravemente un settore che non può contare pressoché solo sul mercato degli investimenti privati.
Inoltre, dallo stanziamento delle risorse all’apertura del cantiere i tempi sono esageratamente lunghi a causa dell’eccesso di burocrazia. Una via crucis cui si aggiunge il fenomeno dei ritardati pagamenti che, come accaduto nel caso del cantiere Tempa Rossa, provoca danni economici alle piccole e medie imprese, spesso costrette a “fare da banca” agli enti appaltanti.
Riguardo al tema delle estrazioni di materiale fluviale, il direttore dell’Associazione, Vito Gaudiano, ha chiesto un incontro all’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, con i rappresentanti degli Estrattori, categoria che si trascina da anni nelle secche di un mercato paralizzato.
“La situazione economico-finanziaria delle imprese lucane che svolgono attività estrattiva fluviale – scrive il direttore Vito Gaudiano nella nota inviata all’assessore Rosa – risente fortemente del blocco pressoché totale delle concessioni. Di pari passo, il letto dei fiumi della Basilicata è ormai colmo di materiale litoide, tanto che si teme seriamente che le piogge della stagione invernale possano provocare seri danni all’ambiente e alle attività antropiche circostanti”.
Diventa quindi urgente prevedere una regolamentazione e una programmazione delle attività estrattive, per tutelare le imprese che operano nella legalità ed evitare comportamenti poco corretti di alcuni. La manutenzione dei fiumi, infine, è necessaria per evitare le esondazioni e i danni che si verificano alla foce.