FederAgri sempre più vicina alle necessità del mondo agricolo del Vulture Melfese, ancora di più dopo i recenti lunghi presidi con i trattori in virtù delle reali proteste di operatori agricoli ed imprenditori del settore primario, ormai quasi al collasso per troppi problemi. Se ne è parlato nella Sala convegni del Centro Nitti di Melfi per iniziativa di Rocco Marinaccio responsabile tecnico di FederAgri che ha sede a Melfi, in Via Napoli 20, che ha coordinato i lavori, dopo una sua introduzione sui temi legati ad aumento di prezzi di materie prime e gasolio, aziende che non riescono ad avere prezzi adeguati al loro lavoro quotidiano per siccità, ormai sempre più complesse pratiche comunitarie, a tavoli sia regionali che nazionali spesso con politici che poco o nulla sanno del mondo agricolo e delle difficoltà che comporta, anche il sopravvivere per restate sui mercati, per troppi fatti negativi al loro operare. Al tavolo relatori anche le figure di Nicola Napoletano, segretario nazionale agg. ha raccolto le istanze dei presenti per portare sui tavoli romani quelle che sono le maggiori problematiche del settore in zona, e in generale in Basilicata, oltre al solito battagliero Teodoro Palermo, il Commissario di Potenza e a Nicola Fabrizio Commissario Provinciale di Matera, il cui intervento, accorato e frutto di tantissima esperienza nel settore, è stato particolarmente apprezzato. Poi, dal pubblico che ha affollato la sala, fatto di imprenditori, operatori del settore, molti giovani agricoltori, altri importanti spunti di discussione sono arrivati da rappresentanti del Comitato Agricoltori del Vulture Melfese, a cui serve dar maggiore attenzione, servizi, aiuti e sostegno reale, per una nuova stagione in cui davvero il settore primario deve tornare il vero protagonista, sul territorio, in Italia e in Europa, “se non si vuole rischiare di far morire il settore che da vita, prodotti, nutrimento alla gente, solo grazie al lavoro quotidiano degli agricoltori. Ma – hanno concluso – se questo non avverrà al più presto, si rischia il fallimento dell’intero settore, che già è al collasso ma continua a fare la sua parte, come successo nella pandemia, quando è stato l’unico a non fermarmi”. Ed il grido che dagli imprenditori agricoli del Vulture arriva e si diffonde sempre più dopo i presidi dei trattori, e ha bisogno di fatti veri, di risposte reali, è stato raccolti da FederAgri. Che, davvero ora vuol dar vita ad una nuova epoca, in cui l’agricoltura e coloro che in essa opera, le nostre eccellenze come vino, olio, castagne, grano ecc, tornino ad esser al centro di ogni seria politica attiva sul territorio e si possa unire al meglio alla storia, a tradizione, cultura e turismo del nostro Vulture per farne reale economia, dare futuro al settore agricolo e garantire vita a tante imprese locali!
Mag 14