Grande partecipazione dei lavoratori dell’indotto Stellantis Melfi, alle assemblee indette dalla FIOM CGIL alla presenza della segretaria regionale Giorgia Calamita congiuntamente ai delegati FIOM degli stabilimenti Marelli e Tiberina.
“Un intenso confronto – spiega Giorgia Calamita – che ha messo in luce la necessità di un coinvolgimento e di una condivisione continua per socializzare le tante difficoltà di lavoro e di vita costretti a vivere ormai da troppo tempo i lavoratori, per via della continua precarietà lavorativa, salariale a cui si aggiunge la paura di perdere il posto di lavoro.
I tanti interventi – prosegue Calamita – hanno sottolineato la consapevolezza che il peggioramento delle condizioni dei lavoratori deriva dalle scelte strategiche sbagliate degli imprenditori del nostro paese, in particolar modo nel settore automotive: aver rinunciato a investimenti in innovazione, ricerca in una fase di transizione energetica, ecologica e digitale, è la causa della crisi industriale, sociale ed economica che sta travolgendo tutti i lavoratori coinvolti, perdendo opportunità importanti che avrebbero potuto dare risposte concrete su garanzie occupazionali e salariali.
I lavoratori chiedono risposte certe alla politica, ai governi e alle imprese. I politici, il governo regionale e quello nazionale che verrà eletto a settembre – aggiunge la segretaria Fiom Cgil – dovranno effettuare piani di programmazione per evitare la deindustrializzazione del nostro paese e garantire occupazione, con strumenti straordinari per la transizione. Stellantis deve garantire piena produttività a Melfi dove le commesse per i nuovi modelli elettrici devono essere acquisite dalle azienda della componentistica di Melfi, con un impegno sulla tenuta occupazionale. Stellantis deve inoltre garantire i volumi produttivi rispetto alla capacità produttiva installata dell’area industriale di Melfi.
La Fiom Cgil – conclude Calamita – continuerà la sua campagna assembleare per cogliere il pieno mandato dei lavoratori e programmare un’iniziativa sindacale a settembre con tutti i lavoratori della componentistica e della logistica, che metta in luce tale situazione e che rivendichi nei confronti delle istituzioni locali e nazionali e imprenditoriali risposte concrete per la tenuta occupazionale e salariale di tutti i lavoratori di Melfi”.