La questione dei danni procurati dai cinghiali all’agricoltura e alle persone è una battaglia da affrontare insieme come sistema Basilicata, mettendo campo tutti gli strumenti previsti dalla norma nazionale e regionale, con la collaborazione e la corresponsabilità di ognuno degli attori coinvolti per il raggiungimento della massima efficacia dell’azione. A maggior ragione dopo questa manifestazione, confermiamo la consolidata disponibilità all’ascolto di tutti i suggerimenti e proposte, che anche altre associazioni e movimenti hanno sempre sottolineato, applicabili alla risoluzione dei problemi.”
Lo rende noto l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia che, insieme al Segretario Generale Vito Marsico, ha incontrato a nome della Giunta Regionale la delegazione di Coldiretti Basilicata a margine della manifestazione odierna sul tema dell’emergenza cinghiali per il comparto agricolo. Presenti al tavolo, per il Dipartimento Agricoltura, anche il Direttore Generale Francesco Pesce, il Dirigente dell’Ufficio Foreste Giuseppe Eligiato e la responsabile dell’Ufficio Caccia Agnese Lanzieri.
“L’esito del tavolo – prosegue l’Assessore Braia – a margine della manifestazione è fondamentalmente positivo. Tre i principali punti di intesa emersi: l’estrema importanza e utilità del piano di abbattimento e controllo cinghiali per tutto l’anno, la costituzione di un tavolo emergenza danni fauna selvatica che monitorerà costantemente l’efficacia delle politiche di contenimento dell’emergenza regionali e l’attuazione dello stesso piano di abbattimento ad opera degli enti gestori, delle aree protette e degli AATTCC, la battaglia congiunta con le associazioni di categoria attraverso una nota al Governo per la modifica della legge nazionale.
Una battaglia che da oltre un anno e mezzo ha visto proprio la Basilicata promotrice della richiesta avanzata al Governo Nazionale per il tramite della Commissione Politiche Agricole di modifica della legge 157/92 attraverso ampliamento periodo venatorio e deroghe alle regioni per gestire le emergenze di sicurezza pubblica.
Abbiamo fornito le puntuali informazioni e dati ufficiali in possesso degli uffici sull’attività venatoria e di controllo del 2017, insieme all’elenco delle azioni e allo schema di ordinanza condivisa con la Prefettura che i Sindaci hanno oggi come ulteriore strumento da applicare in caso di concreto rischio per la sicurezza pubblica.
Siamo passati in 4 anni da 1600 a 10.100 capi abbattuti nel 2017, con un incremento del 500%, tra attività venatoria e di controllo e contestualmente con una diminuzione dell’entità dei danni alle colture accertati sia nella provincia di Potenza che in quella di Matera. Nessun capo analizzato nel 2017 è stato trovato positivo alla trichina e questo è importante sul tema sanitario e di sicurezza nel rapporto uomo-animale sul nostro territorio. Molto c’è ancora da fare, occorre farlo in fretta, bene e insieme.
Ad oggi, possiamo affermare, tutti gli strumenti a nostra disposizione sono stati attivati. Monitoreremo innanzitutto l’immediata applicazione del piano abbattimento con caccia di selezione e selecontrollo da parte degli AATTCC. Si tratta dell’ultima misura messa in campo, insieme all’approvazione dei piani di abbattimento nelle aree protette, che rende possibile abbattere i cinghiali per tutto l’anno, oltre i 3 mesi di periodo venatorio sul tutto il territorio regionale. Un piano che, proprio per l’emergenza che abbiamo dichiarato, è autorizzato da ISPRA nel triennio 2018-2021 senza alcun limite di abbattimento dei capi per l’attività di selecontrollo, al fine di riportare l’ecosistema in equilibrio.
Tra gli impegni, già annunciati, che intendiamo mantenere ed attuare nei prossimi mesi, un avviso pubblico per individuare i soggetti e gli operatori economici interessati alla gestione delle carcasse di cinghiali, la prossima pubblicazione del Bando Psr Basilicata 2014-2020 Misura 4.4. Prevenzione, per la realizzazione delle recinzioni.
A questi si aggiunge l’impegno del Governo Regionale al reperimento delle risorse economiche per finanziare per il ristoro dei danni ancora arretrati e per la realizzazione di chiusini di cattura per privati, per gli agricoltori e nei parchi.
Con l’approvazione del bilancio regionale riprenderanno le attività per formare altri selecontrollori per il cinghiale e specie opportuniste, per le quali sono pervenute già 300 nuove richieste. Dopo la convenzione con l’Istituto Zooprofilattico Speciale di Puglia e Basilicata che ha portato a zero il costo delle analisi per prevenire la trechinellosi, è già in corso l’interlocuzione con l’Associazione Regionale Allevatori per ampliare la rete sul territorio regionale ove ritirare dei campioni che consentono di analizzare la presenza di trichina nei cinghiali destinati all’alimentazione.
La battaglia più importante – ha concluso Braia – in grado di fornire altri strumenti più efficaci per far rientrare in tempi brevi l’emergenza rimane quella da fare uniti con il governo nazionale, al quale rinvieremo una nota congiunta con le associazioni di categoria e con ANCI per il tramite di eccellenza il Prefetto, contenente le istanze per la modifica della legge 157/92.”