“Non possiamo fermarci al rituale tavolo tecnico regionale, le strategie Fca hanno un profilo sovranazionale che per forza di cose deve vedere il governo centrale interlocutore diretto del gruppo: non sono la Regione Basilicata o la Regione Campania a chiedere conto di quanto si farà per gli stabilimenti presenti nei propri territori, è il sistema Paese che chiede alla Fca quale ruolo avrà l’Italia nelle strategie di sviluppo”. Lo ha detto oggi, in Consiglio regionale, l’assessore della Basilicata alle Attività produttive, Roberto Cifarelli, nel corso della discussione sulla situazione dello stabilimento Fiat Chrysler Automobiles di Melfi.
“La Regione Basilicata – ha annunciato – si farà promotrice di una azione sinergica con le altre due regioni meridionali maggiormente coinvolte, la Campania e il Lazio. Insieme chiederemo al Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda di aprire un tavolo nazionale con i massimi vertici Fca, ed insieme alle organizzazioni sindacali, definire e comprendere più chiaramente quali sono i progetti di sviluppo per i nostri stabilimenti. Non possiamo – ha evidenziato – subire ex post il nuovo piano industriale, ma abbiamo il diritto di conoscerlo quanto prima per capire quale futuro è stato programmato per migliaia di lavoratori. Pertanto, ben vengano le sollecitazioni provenienti da questo Consiglio. Da parte nostra – ha rimarcato – nessuna esitazione o sottovalutazione per quanto sta accadendo, ma, al contrario, la ferma convinzione che solamente l’intensa collaborazione tra livelli Istituzionali nazionali e territoriali, l’unità delle forze politiche, la vicinanza delle organizzazioni sindacali e il sostegno dell’intero territorio possa darci la forza per affrontare una vicenda che va ben oltre i confini nazionali”. Cifarelli ha ricordato che “lo stabilimento lucano della Fca-Sata di Melfi è senza dubbio una delle fabbriche automotive più innovative al mondo. Nata nel 1993 la fabbrica si estende su una superficie di 1,7 milioni di metri quadrati, con una capacità produttiva annua pari a 400 mila veicoli. Negli ultimi tempi sono stati assunti con il jobs act circa 1.800 giovani, che hanno portato nuova linfa alla ascesa produttiva della fabbrica, sostenendo con forza il grande successo di vendita dei modelli Jeep Renegade e 500X. Insieme allo stabilimento, troviamo il Campus Manufacturing. Nel marzo 2017 – ha detto ancora l’assessore – la Regione ha consegnato la struttura al Centro ricerche Fiat di Melfi, con un comodato gratuito fino al 2021. Il progetto, che vede il coinvolgimento anche del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Università ruota intorno al binomio innovazione-competitività”. Secondo l’assessore “l’esperienza di questi anni e le risorse utilizzate avrebbero dovuto lasciarci tranquilli e soprattutto rassicurare una comunità. In realtà, i segnali che arrivano al territorio, purtroppo, portano inquietudine e incertezza per il futuro”. Cifarelli ha quindi evidenziato che “negli ultimi mesi si registra un aumento delle settimane in cassa integrazione, per Natale è stato annunciato una nuova Cig per circa 800 lavoratori e tutto lascia intendere che per l’anno 2018 il ricorso alla cassa integrazione possa essere sempre più frequente. Inoltre, è noto che nel 2018 cesserà la linea di produzione del modello Punto, e ad oggi non conosciamo quale modello sostituirà lo storico prodotto. La Fca ha preannunciato, per la prossima primavera, la presentazione di un nuovo piano industriale per il quadriennio 2018-2022 che, ci auguriamo, metta al centro delle strategie del gruppo il nostro stabilimento. Ma non abbiamo anticipazioni su quanto prevede il piano, né le interlocuzioni fra organizzazioni sindacali e azienda hanno chiarito i tanti interrogativi sul futuro. Le nostre preoccupazioni sono condivise dai rappresentanti istituzionali delle altre regioni del Mezzogiorno dove sono presenti insediamenti produttivi FCA che hanno attraversato momenti di particolare difficoltà. La Regione Campania con lo stabilimento di Pomigliano d’Arco e la Regione Lazio con lo stabilimento di Cassino, vivono il nostro stesso momento di incertezza e di paura. La Basilicata è ancora pronta a fare la sua parte. Però, la complessità della vicenda, impone la messa in campo di azioni e misure di portata extra regionale.
Fca di Melfi, il Consiglio regionale approva una risoluzione
Con il documento si impegna la Giunta regionale a “seguire con attenzione gli sviluppi dello stabilimento e relativi indotti e a promuovere in tempi celeri un tavolo con il Governo nazionale, vertici Fca e sindacati”
Il Consiglio regionale ha approvato a all’unanimità una risoluzione, che unifica due documenti presentati in precedenza dal consigliere Piero Lacorazza (Pd) e dai consiglieri Gianni Leggieri e Giovanni Perrino (M5s), integrata dagli emendamenti dei consiglieri Giannino Romaniello (Gm) e Michele Napoli (Pdl-Fi), in merito alla situazione dello stabilimento Fca di San Nicola di Melfi e relativi indotti.
Con il documento si impegnano il presidente e la Giunta regionale “a seguire con attenzione la situazione e gli sviluppi dello stabilimento Fca di San Nicola di Melfi e relativi indotti; a convocare con immediatezza le parti sociali al fine di condividere una strategia comune con le altre regioni sedi di stabilimenti Fca da proporre al confronto con il tavolo nazionale; a promuovere in tempi celeri un tavolo con il governo nazionale, vertici Fca e sindacati affinché il gruppo Fca: presenti il suo piano industriale che indichi come e cosa verrà prodotto nello stesso e chiarisca il ruolo dello stabilimento di San Nicola di Melfi nel contesto nazionale al fine di garantire gli attuali livelli occupazionali dando certezze ai circa 1800 lavoratori assunti negli ultimi anni; assuma un impegno responsabile verso il Paese e dia certezza agli impegni indicando una prospettiva di rilancio del comparto dell’auto attraverso il rafforzamento della capacità produttiva mediante ingenti investimenti in ricerca, innovazione e processi a basso impatto ambientale, in particolare nel settore dell’ibrido e dell’elettrico. A tal fine sarebbe opportuno predisporre un pacchetto di incentivi e di sostegno per sostenere la domanda e le infrastrutture necessarie allo sviluppo dell’ibrido e dell’elettrico ; si impegni a ridurre ai casi di effettiva necessità il ricorso all’utilizzo di strumenti di flessibilità dei contratti che, soprattutto nell’indotto, comportano una eccessiva precarizzazione del lavoro; a risolvere le problematiche relative alle infrastrutture presenti presso lo stabilimento San Nicola di Melfi”.
“Il gruppo Fca – si legge nel documento – rappresenta una realtà industriale importante per l’Italia, e non solo, con una funzione strategica fondamentale per la nostra realtà regionale sul piano produttivo, occupazionale e sociale; la casa d’auto, ormai italo-americana, suscitando appetiti di importanti gruppi cinesi del settore dell’automotive, necessita di tutte le attenzioni politiche del caso atte a prevenire eventuali contraccolpi negativi per gli stabilimenti italiani e della Basilicata; queste indiscrezioni di mercato stanno suscitando sentimenti di incertezza e preoccupazione tra i numerosi dipendenti e familiari, più volte ribadite dai sindacati, anche in virtù dell’aumento di ricorso nell’ultimo periodo da parte del gruppo Fca agli ammortizzatori sociali, ed a cui si aggiunge la mancanza di una strategia chiara da parte dell’azienda per il futuro produttivo che la vede attualmente impegnata sulle linee Fiat 500 X e Jeep Renegade, dopo la fine dell’era Punto”.
“La Regione Basilicata – si legge ancora nel documento – registrando un significativo incremento del Pil ed una performance di export regionale di tutto rilievo, fattori maggiormente ascrivibili ai lavoratori Fca di Melfi, può puntare ad manifatturiero avanzato e ampliare l’offerta occupazionale. Consapevole di questo ruolo la Regione deve costruire con tutte le parti sociali un nuovo patto per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, in perfetta sintonia con gli obiettivi posti dai Programmi europei e nazionale di Industria 4.0, affinché ricerca, innovazione, internazionalizzazione, alta formazione e qualità del lavoro rappresentino i capisaldi delle nuove politiche regionali. Occorre definire una politica industriale regionale volta alla realizzazione di un “Distretto dell’auto”, realizzando così un modello cooperativo e compartecipato, facendo tesoro di esperienze realizzate in altri contesti, congiungendo imprese ed Università. La Basilicata deve assumere il compito di mostrare la strada verso l’alternativa necessaria, operando a più livelli per la costruzione di un modello di sviluppo che sia improntato sul giusto mix energetico che, guardando al dopo petrolio aspiri a più complessi sistemi di produzione energetica green in sintonia con la nuova Strategia energetica nazionale 2016”.
Prima del voto sui problemi della Fca di Melfi si è svolto un dibattito in Aula, aperto da una comunicazione dell’assessore alle Politiche di Sviluppo Roberto Cifarelli, nel quale sono intervenuti i consiglieri Leggieri (M5s), Giuzio, Lacorazza e Santarsiero (Pd), Pace e Romaniello (Gm), Napoli (Pdl_Fi).
Futuro della Fca, la lettera di Cifarelli al Ministro Calenda
“Illustrissimo Signor Ministro, le regioni Campania, Basilicata e Lazio ospitano da anni importanti insediamenti industriali del gruppo Fiat Chrysler Automobiles. Gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco, San Nicola di Melfi e Cassino rappresentano delle eccellenze nel settore dell’automotive”.
Inizia così, la lettera che l’assessore regionale alle Attività produttive, Roberto Cifarelli invierà al Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, affinché venga aperto un tavolo nazionale con i massimi vertici Fca, per discutere del futuro degli stabilimenti del gruppo nel Mezzogiorno. “La Fca – continua la missiva – ha preannunciato per la prossima primavera la presentazione di nuovo piano industriale che non ci lascia tranquilli in termini di investimenti e crescita occupazionale, in quanto l’azienda nel corso degli ultimi tempi ha fatto ricorso più volte alla cassa integrazione. Pertanto, chiediamo un Suo autorevole intervento affinché si possa definire un rapporto più proficuo con i vertici del gruppo Fca, in modo da conoscere e comprendere chiaramente quali sono i progetti di sviluppo per i siti produttivi presenti nei nostri territori. Nel frattempo, vorremo incontrarla quanto prima, per approfondire i temi suddetti e trasmetterle le preoccupazioni delle comunità che rappresentiamo”.