“I Contratti di Sviluppo a regia regionale di fatto anticipano ed integrano i programmi che saranno attivati con il Pnrr e rappresentano lo strumento di politica industriale più qualificante della Giunta Bardi”. E’ il commento dell’Assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo all’approvazione ieri in Consiglio Regionale della delibera di Giunta regionale che contiene direttive attuative dei Contratti di sviluppo a valenza regionale (Art.15 della Legge regionale n.20/2012 e s.m.i).
“E’ stato un lavoro molto intenso portato avanti dagli uffici del Dipartimento e che con il voto all’unanimità in Consiglio – aggiunge – ha ottenuto il più ampio consenso politico dopo l’audizione in Terza Commissione e l’accoglimento di emendamenti e proposte venuti in quella sede consiliare. Devo sottolineare inoltre l’ampio e costruttivo confronto avuto in precedenza con le organizzazioni imprenditoriali e sindacali, rappresentanti dei Comuni per pervenire ad un provvedimento che raccogliesse tutti i punti di vista con gli obiettivi principali da perseguire sintetizzabili: accrescere la presenza di attività produttive ad alta specializzazione e tecnologia innovativa e contestualmente nuova occupazione qualificata; attrarre investimenti, attraverso un bando a sportello sempre aperto per grandi finanziamenti (da tre a cinque milioni di euro).
I “Contratti di Sviluppo a regia regionale” – aggiunge ancora Cupparo – sono uno strumento agevolativo di politica industriale e di attrazione degli investimenti produttivi che da un lato fa proprie le migliori esperienze dei Contratti di Sviluppo a valenza nazionale e dall’altro è stato calibrato per favorire investimenti di medie dimensioni che sarebbero stati, altrimenti, esclusi dalla platea dei potenziali beneficiari delle sovvenzioni statali. Una misura che è particolarmente rivolta ai nostri imprenditori e che quindi tiene conto delle caratteristiche delle nostre piccole e medie aziende proiettate nella fase del rilancio e di investimenti.
Le proposte di contratto di sviluppo possono avere ad oggetto uno dei seguenti programmi da realizzarsi nel territorio della Regione Basilicata: programma di sviluppo industriale; programma di sviluppo turistico; programma di sviluppo commerciale.
Le proposte possono contenere oltre che investimenti per nuove, iniziative, ampliamenti, conversioni, diversificazioni produttive anche uno o più progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione aziendale e possono prevedere, se funzionale all’oggetto del contratto di sviluppo, anche la realizzazione di opere infrastrutturali materiali ed immateriali.
L’assessore sottolinea inoltre l’impegno della Giunta Bardi per rilanciare le micro attività produttive, duramente colpite dalla pandemia, su tutto il territorio regionale, con misure fondate sull’equità di investimenti, come dimostrano gli A.P. per quattro aree interne e gli A.P. specifici per le città di Potenza e di Matera, che impegnano complessivamente circa 19 milioni di euro, oltre il prossimo bando per l’assunzione di laureati in azienda con un fondo di 4 milioni di euro. Dopo la lunga fase di lavoro dedicata agli aiuti e sostegni per la “resistenza” delle stesse piccole imprese, abbiamo pensato di assicurare continuità ai due momenti – resistenza e ripresa – e siamo convinti che quando si lavora in collaborazione Regione-Comuni-imprenditori-sindacati i risultati non mancheranno”.
Nel fare il punto delle iniziative del Dipartimento l’assessore ha detto che “contiamo di raggiungere la cifra di 200 milioni di euro di spesa (attualmente è di circa 160 milioni di euro) entro la fine dell’anno a favore dei soggetti economici della regione” ed ha annunciato altre misure in fase di definizione tra cui aiuti per la destagionalizzazione del turismo.
Contratti di sviluppo, Consigliere regionale Cifarelli (PD): “Strumento utile ma non basta”
Seppure dopo troppi mesi di incomprensibile gestazione, il Consiglio regionale ha approvato ieri all’unanimità, quindi anche con il voto favorevole del Partito Democratico, il regolamento per i Contratti di Sviluppo a valenza regionale.
Il nostro voto positivo è stato motivato dall’urgente necessità di mettere a disposizione delle imprese piccole, medie e grandi, uno strumento utile per contribuire a far ripartire l’economia regionale dopo i disastrosi numeri registrati nel 2020 ed il timidissimo rimbalzo del 2021 che collocano la Basilicata indietro persino alle altre regioni del Mezzogiorno.
I ritardi accumulati dal governo regionale nella definizione del piano strategico e, in parallelo, di adeguate politiche industriali, fanno si che questo strumento, ripetiamo, assolutamente utile anche come attrattore di investimenti da fuori regione, rischia di consegnarci risultati limitati rispetto alle potenzialità che pure potrebbero esprimere le nostre aree industriali.
La individuazione di eventuali specializzazioni produttive delle singole aree industriali, le sinergie merceologiche con le regioni confinanti, la creazione di ecosistemi produttivi, la contemporaneità con investimenti nell’istruzione e formazione professionale, il trasferimento tecnologico e gli investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo, sono gli ingredienti minimi di una vera idea di rilancio delle politiche industriali di cui i contratti di sviluppo sono solo uno degli elementi portanti.
Ci auguriamo che si possa recuperare il tempo perduto, anche in vista della programmazione dei fondi Fesr ed Fse 2021/27, per i quali si registra un uguale ritardo, e del Pnrr che se non ben programmati difficilmente potranno centrare gli obiettivi che spesso retoricamente vengono annunciati. In un momento così complicato, però, non era nostro interesse strumentalizzare le evidenti carenze del centrodestra lucano, perché, seppure all’opposizione, abbiamo a cuore esclusivamente le sorti dei lucani.
Il “diritto a restare” dei giovani lucani va ricercato e perseguito giorno per giorno avendo una visione chiara e condivisa di futuro ed attraverso la conseguente coerenza della concretezza delle azioni.