L’assessore regionale alle attività produttive Franco Cupparo in una nota respinge le accuse rivolte nei giorni scorsi dai sindacati e dalle parti datoriali ed in particolare esprime dubbi sulla rappresentatività del Manifesto Pensiamo Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Dopo le parole ferme e rassicuranti del presidente Bardi nell’intervista al Tg3 Basilicata – (‘la concertazione sociale non è mai stata e non sarà mai interrotta’) – la più autorevole smentita alla tesi sostenuta da sindacati e parti datoriali, da alcuni strumentalmente, è la convocazione (avvenuta in data 17 febbraio, quindi prima dei cosiddetti Stati Generali del 19 febbraio) per martedì 25 del tavolo partenariale per il Fesr e il Fse 2021-2027, l’appuntamento più rilevante per definire la programmazione regionale cofinanziata appunto dai Fondi Fesr e Fse Plus per il prossimo sessennio”. Lo dichiara l’assessore regionale alle Attività Produttive Francesco Cupparo precisando che la Giunta regionale della Basilicata “è tra le prime Giunte regionali a condividere con il partenariato sociale le informazioni sullo scenario comunitario e nazionale della programmazione futura, nonostante le incertezze derivanti dal bilancio Ue e da scelte non ancora chiare del Governo nazionale. A questo primo incontro – aggiunge – faranno seguito tavoli tematici, che si terranno nel mese di marzo, relativi a ciascun dei cinque obiettivi dei programmi di spesa comunitaria 2021-2027 al fine di raccogliere spunti e specifici contributi utili all’avvio e alla definizione degli interventi della Regione”.
“Come ha ribadito il presidente Bardi e nell’interesse della comunità lucana – dice ancora Cupparo – deve essere chiara la distinzione di ruoli tra chi decide – il Governo regionale – e chi, ci auguriamo, abbandonando comportamenti pregiudiziali e di polemica pretestuosa, possa contribuire all’azione di Governo con atteggiamenti costruttivi e successivamente giudicare i provvedimenti attuati. Del resto, l’esperienza che ho realizzato alla guida del Dipartimento Attività Produttive – dice l’assessore – è un percorso concreto che intendo proseguire perché, come sanno bene lavoratori ed imprenditori, i risultati in molte vertenze aziendali sono venuti proprio con un’azione di cooperazione politico-istituzionale basata sulla condivisione. Piuttosto ho espresso rammarico in occasione del tavolo che ho convocato il 17 febbraio scorso su questioni delicate come il recupero dei crediti vantati da imprese per servizi a Tecnimont e per l’occupazione a Tempa Rossa quando ho registrato, pur nel rispetto dei presenti, l’assenza dei vertici di sindacati e associazioni datoriali che solo due giorni dopo hanno messo in piedi i cosiddetti Stati Generali per lanciare accuse pretestuose e inesistenti. In proposito, siamo sempre in attesa di avere riflessioni dalle parti sociali su come investire i 25 milioni di euro della Total a cui aggiungere ulteriori 25 milioni di euro per i Piani di Sviluppo per avviare un confronto di merito. Non possiamo pertanto in alcun modo accettare l’interpretazione, del tutto gratuita, secondo la quale la Giunta sarebbe ‘senza visione’. Sono i fatti realizzati in questi mesi a confutarlo come nel caso del Protocollo Tempa Rossa, dell’Accordo di Programma con Fca, delle azioni messe in piedi per favorire i programmi industriali della Ferrero a Balvano”.
“È davvero singolare – continua Cupparo – registrare pareri favorevoli e di sostegno da parte di grandi player che operano in Basilicata (oltre alle compagnie internazionali impegnate a Tempa Rossa, a Fca e Ferrero, ricordiamo Eni, Barilla, Hitaci) mentre associazioni di imprese locali sono arroccate su posizioni preconcette o, per restare al termine dei cosiddetti Stati Generali, ‘guerrafondaie’. Non riusciamo inoltre a capire cosa sia realmente il Manifesto Pensiamo Basilicata e, tenuto conto che la partecipazione al sistema di partenariato è disciplinato innanzitutto sulla base di reale e legale rappresentatività, continuiamo a privilegiare il rapporto di confronto diretto con i legali rappresentanti delle sigle associative, come non riusciamo a capire perché Confindustria non riesca ad interpretare le reali esigenze delle imprese disponibili ad investire. Noi continuiamo ad insistere sulle potenzialità di attrazione della Basilicata come già hanno dimostrato di fare i grandi player”.
“Inoltre, ci sembra giunto il momento di compiere un’attenta verifica sullo stato della programmazione di ingenti risorse finanziarie a favore della ricerca e dell’innovazione. Partendo dall’esperienza sinora realizzata e che abbiamo ereditato – forse una delle eredità più pesanti della precedente Giunta – di una cospicua spesa regionale per la ricerca senza aver creato nemmeno un posto di lavoro, sono impegnato ad approfondire come reindirizzare gli avvisi pubblici sui Cluster che hanno visto la Regione già impegnare un milione di euro e programmare 14 milioni di euro, oltre a 12 milioni di euro per il Programma di bioeconomia Cores, continuando a prevedere zero posti di lavoro. Poiché la ricerca non può essere fine a se stessa e avulsa dalle esigenze delle imprese e dell’occupazione di giovani lucani laureati, sto riflettendo sulla possibilità di sospendere gli atti in autotutela e di poter introdurre una clausola finalizzata all’occupazione. Quanto all’opposizione, respingo al mittente il rilievo di presidente e quindi di Giunta ‘dormienti’. Chi è stato ‘in letargo’ nella scorsa legislatura dovrebbe spiegare ai lucani cosa ha fatto, come ha accumulato la situazione finanziaria che il Presidente Bardi ha ricordato anche di recente e, piuttosto, entrare nel merito dei nostri programmi. Il cambiamento che intendiamo noi – conclude Cupparo – non può essere scambiato con assemblearismi generici Giunta-sindacati-associazioni datoriali, a cui si era abituati con i “tavoloni” della precedente legislatura regionali, ma attraverso il sistema del partenariato (quello vero) e con le modalità che abbiamo individuato. Infine, sindacati ed associazioni datoriali mostrino più attenzione alle manovre di chi si nasconde dietro sigle o un generico Manifesto, che più che pensare alla Basilicata pensa a se stesso, per posizionamenti personali mandando alla deriva chi, in buona fede, ha messo una firma sul Manifesto”.