Assessore regionale Attività Produttive Franco Cupparo: “Forzature e falsità non ci distolgono dal lavoro per il cambiamento”. Di seguito la nota integrale.
“I toni di alcuni commenti giornalistici sull’operato del Presidente Bardi e della Giunta, negli ultimi giorni, hanno superato la normale dialettica e critica, sino a raggiungere livelli che non sono accettabili, innanzitutto per le forzature compiute che sfociano in autentiche falsità.
Meno di un mese fa, in occasione della conferenza stampa di inizio anno, il Governatore è stato chiaro e trasparente, come è nel suo modo di intendere la politica e il governo di servizio alle nostre comunità, ammettendo, senza ricorrere a scuse, che il cambiamento, avviato solo una decina di mesi fa, sta incontrando diversi ostacoli. Sono ostacoli reali – come testimonia, su tutte, la situazione finanziaria ereditata dalla precedente Giunta – in particolare per la mancanza di copertura finanziaria in alcuni settori fondamentali per la Regione e per i cittadini. Una situazione che ci vede fortemente ripiegati nell’individuare le soluzioni più efficaci, in primo luogo, per non far mancare ai cittadini servizi essenziali. E ci sono ostacoli di varia natura, anch’essi in parte prevedibili, anche se forse non considerati così “forti”, creati direttamente ed indirettamente da quanti, evidentemente, non si sono arresi al voto popolare che ha determinato il vero cambiamento e alimentano polemiche pretestuose, insieme ad un’autentica corsa al discredito. Dunque, al netto delle valutazioni critiche che rientrano nel confronto stampa-politica, quello che non riusciamo ad accettare sono le forzature nella lettura di alcuni avvenimenti delle ultime settimane, sino ad addebitare al Presidente Bardi – che, sia chiaro, non ha alcun bisogno di difensori d’ufficio – colpe ad ogni costo, persino se a fare nomine è qualcun altro che ha l’autonomia istituzionale per farlo. Ma sono soprattutto le lezioni di eticità che diventano insopportabili perché Governatore e Giunta non sono disponibili a riceverne da nessuno, come è semplicemente inaccettabile il riferimento ad una presunta “ricattabilità” che non trova e non troverà mai alcun riscontro nella linea di rigore, trasparenza, legalità che appartiene a Bardi che, mi piace precisarlo, non è non più generale ma Governatore della Regione e delle nostre comunità territoriali.
Ci fa poi sorridere la ricostruzione fantasiosa di dissensi e rivalità tra “apparati” composti da lucani ed apparati composti da non lucani, ipotizzando persino una “guerra”, come se tra i nostri funzionari e collaboratori sia possibile una distinzione per regione o comune di nascita, in base alla quale dare pagelle.
Quanto al credito per le nostre proposte di cambiamento che stiamo attuando, sia pure con meno velocità, come invece avremmo voluto, prendiamo atto di atteggiamenti preconcetti da parte di chi dichiara di “aver esaurito il credito” come se si trattasse di un gioco e ce ne faremo una ragione. Piuttosto, siamo consapevoli che spetterà all’elettorato, a fine mandato, esprimere ogni valutazione, come spetta già adesso ai cittadini ogni giudizio a cui certamente non ci sottrarremo. Gradiremmo ovviamente ricevere anche idee, proposte, indicazioni sui temi che stiamo affrontando a differenza di altri prima di noi.
Mi sia consentita un’ultima considerazione: da chi svolge il delicato compito di informare i cittadini ci saremmo aspettati- e ci aspettiamo ancora – non certamente accondiscendenza o “apertura di credito in bianco” ma critiche fondate per aiutarci a lavorare di più e meglio e di merito rispetto a provvedimenti e programmi di intervento che abbiamo avviato o approvato.
Rassicuriamo infine i cittadini: forzature e falsità non ci distolgono dal lavoro per il cambiamento che, sappiamo bene, non è possibile con la “bacchetta magica” e senza il consenso e il sostegno della nostra gente.