Un motociclista dovrebbe, se non lo fa già, prendere seriamente in considerazione la possibilità di attivare la garanzia accessoria sulla tutela degli infortuni al conducente. Guidare un mezzo è un’attività che può comportare rischi già sulle quattro ruote, sulle due il rischio è ancora maggiore. Anche all’interno della stessa categoria dei motocicli il rischio è diversificato, chi guida in città uno scooter a velocità moderata è certamente meno esposto rispetto al centauro che sfreccia a velocità elevata.
L’ultima analisi statistica disponibile, rilasciata dall’Istituto Nazionale di Statistica, sugli infortuni stradali in Italia, è del 2020, quindi sufficientemente recente per fornirci un quadro largamente attendibile della situazione. Il noto portale motoristico, Motorbox, fornisce ampi stralci della rilevazione che sottolinea quanto le due ruote costituiscano a oggi il veicolo col più elevato tasso di mortalità: 1,9 ogni 100 sinistri. In questa triste classifica solo i pedoni presentano un rischio ancora maggiore delle due ruote: 3,2 ogni 100 incidenti.
Queste brevi considerazioni dovrebbero essere più che sufficienti a convincere il centauro di turno sull’importanza di includere la garanzia accessoria sulla tutela degli infortuni al conducente nella propria assicurazione moto. Le compagnie assicurative esercitano un certo grado di personalizzazione dei loro prodotti, nel caso di ConTe.it, marchio italiano del gruppo Admiral, l’assicurazione moto infortuni del conducente prevede tre differenti livelli di copertura, basati sui massimali, ma con un elevato grado di protezione anche nella formulazione più economica.
I tre differenti livelli di copertura sono basati su tre diversi massimali: € 40.000, € 70.000 e € 100.000. Di seguito l’elenco delle specifiche condivise tra i tre prodotti.
- Copertura anche in caso di sinistro con colpa.
- Copertura di chiunque si trovi alla guida (se abilitato).
- Valida in tutto il mondo.
- Franchigia 3%.
- Diaria per ingessatura € 100 al giorno (fino a un massimo di 30 giorni).
Oltre ai massimali rimborsabili in caso di infortunio al conducente, è diverso anche il massimale spese mediche a seguito dell’infortunio indennizzabile, nel primo caso il massimale è di € 250, negli altri due casi il massimale è di € 500. Infine, va segnalato che l’importo pagato per attivare la tutela degli infortuni al conducente è detraibile dalle proprie imposte fiscali.