Aprendo i lavori dell’attivo, il segretario generale Vincenzo Cavallo ha ricordato Agostino Vita, l’operaio morto martedì mattina mentre lavorava alla sostituzione di alcuni infissi nel palazzo di giustizia di Potenza. «Serve aprire una vertenza sicurezza per dire che non si può morire di lavoro e per rivendicare meno messaggi di cordoglio e più atti concreti. La Basilicata si conferma in zona rossa con un numero di infortuni rispetto alla popolazione che lavora superiore alla media nazionale. Dinanzi a questi numeri, dinanzi alle vite spezzate, non si può essere titubanti. La patente a punti va attuata in modo rigoroso». Cavallo ha anche richiamato la necessità di lavorare sulla prevenzione del fenomeno infortunistico puntando su contratti di lavoro stabili, formazione, accordi di filiera e su una rete di più capillare ma soprattutto più efficiente di controlli.
Il segretario della Cisl lucana si è detto preoccupato dal «deterioramento del quadro economico e geopolitico internazionale e dalla conseguente brusca contrazione delle esportazioni regionali. La ripresa dei conflitti in Medio Oriente, l’escalation in corso in Ucraina, lo scontro commerciale con la Cina e ora la vittoria alle presidenziali americane di Donald Trump disegnano uno scenario di incertezza di cui è difficile prevedere le ricadute dal punto di vista economico».
Cavallo ha anche sollecitato che «il tavolo Stellantis passi dal ministero del Made in Italy a Palazzo Chigi», precisando che «non è un atto di sfiducia nei confronti del ministro Urso, ma la presa d’atto che la complessità e profondità della crisi del comparto automotive necessitano di un tavolo di confronto al massimo livello possibile, perché è il Governo che negozia le politiche a livello europeo ed è in Europa che si gioca il destino della filiera automobilistica». A tal proposito, va ripristinato il fondo nazionale per l’automotive «perché sono risorse fondamentali per sostenere la transizione di tutta la filiera».
Numerosi gli interventi di delegate e delegati che rappresentano la prima linea dell’azione sindacale dentro le aziende e nei luoghi di lavoro. Sono intervenuti: Mimmo Ricci (Stellantis), Simona Panariello (Acquedotto Lucano), Maria Laura Manes (RFI), Pierangelo Galasso (AOR San Carlo), Maria Isabella Auletta (forestazione), Stefania Micca (commercio), Salvatore Imperio (Poste Italiane), Rossella Biondo (pensionata) e Donatello Pantone (operatore Filca). (fine)
«Con lo scontro ideologico e con il conflitto fine a se stesso, non si va da nessuna parte. Non si fanno avanzare di un centimetro le tutele e le conquiste del mondo del lavoro. E nemmeno si fa procedere il Paese lungo la strada della crescita e dell’equità sociale. Questo vale anche per il Mezzogiorno dove bisogna rafforzare i segnali di crescita di Pil, export, occupazione stabile che quest’area del paese ha registrato negli ultimi due anni». Lo ha detto questa mattina il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra intervenendo all’attivo dei dirigenti, quadri e delegati della Cisl Basilicata a Potenza.
«Giudichiamo in modo positivo aver garantito nella manovra, gli sgravi contributivi per favorire l’occupazione di giovani, donne, svantaggiati e le assunzioni a tempo indeterminato nella Zona Economica Speciale (ZES) unica del Sud fino al 2027. È necessaria una accelerazione nella programmazione europea e nazionale 2021-2027 per la realizzazione degli investimenti pubblici, con una gestione sinergica tra fondi per la coesione e PNRR». Sbarra ha anche aggiunto che «è fondamentale recuperare la decontribuzione Sud con lo stop imposto dall’Europa».
«Solo chi cerca di mistificare la realtà – ha detto il leader della Cisl – può fingere di non vedere che la manovra del Governo contiene molte misure che avevamo da tempo e con chiarezza richiesto. Dei 30 miliardi di ammontare complessivo, oltre la metà vanno sul fronte del lavoro dipendente. Si rende permanente e si amplia a 40 mila euro il taglio del cuneo fiscale e contributivo, arrivando a coinvolgere quasi 19 milioni di persone che avranno fino a 1.200 euro in più l’anno. C’era chi lo considerava poco più di un’elemosina, fino a qualche tempo fa, quando invece è un sostegno fondamentale ai redditi dei lavoratori. Così come lo è la conferma dell’Irpef scaglionata su tre livelli, la defiscalizzazione per i salari di produttività e l’estensione degli incentivi sui fringe benefit, le risorse per famiglia, sanità e rinnovi dei contratti pubblici».
La fotogallery dell’attivo Cisl Basilicata (foto di Fabiano Laurita)