Si è tenuto l’attivo dei delegati Fiom Cgil Basilicata delle aziende della provincia di Potenza e degli indotti Eni e Total. I lavori sono stati aperti dalla segretaria generale Giorgia Calamita che ha rappresentato la situazione economica e sociale molto delicata che sta attraversando il Paese.
“È necessario sviluppare politiche industriali che diano centralità al lavoro e alle industrie affinché ci sia un rilancio in una fase di transizione ecologica digitale, energetica e tecnologica e per un futuro rivolto allo sviluppo e a un miglioramento della qualità della vita delle persone – ha detto Calamita – È fondamentale che ci sia un intervento delle istituzioni con finanziamenti pubblici e privati per governare la transizione affinché le lavoratrici e i lavoratori non paghino ulteriormente la crisi. La precarietà contrattuale, salariale e occupazionale, è un tema di cui la politica deve farsi carico aprendo un confronto vero con il sindacato e con le imprese per dare risposte certe.
Bisogna intervenire con nuovi strumenti adeguati alla transizione ecologica e digitale, che possano garantire risposte occupazionali, incentivando i contratti di espansione per ridurre l’orario di lavoro e favorire l’occupazione, oltre a nuovi ammortizzatori sociali, formazione e ricerca. Non è più accettabile il silenzio della Regione Basilicata. Dagli interventi delle delegate e delegati sono emerse le tante difficoltà in cui versano le aziende della provincia di Potenza, comprese le multinazionali, che stanno ricorrendo in maniera massiccia agli ammortizzatori sociali.
In proposito il segretario provinciale Cgil Potenza, Emanuele De Nicola, presente all’incontro, ha fatto sapere di avere
chiesto il tavolo della trasparenza per quanto riguarda la transizione del petrolio, senza alcun riscontro. “È evidente, invece – conclude Calamita – la campagna elettorale e la propaganda sviluppata sulla stampa e nelle sedi romane senza alcuna soluzione e proposta concreta e risolutiva. Per tutte queste ragioni i metalmeccanici lucani aderiranno alle 4 ore di sciopero proclamate venerdì 7 luglio per rivendicare la centralità e la dignità del lavoro”.