Aumento tariffe Case di riposo, ARSSAB (Associazione regionale strutture socio assistenziali della Basilicata) replica a Cgil Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Ci dispiace dover sottolineare che la risposta della CGIL Basilicata all’ARSSAB, per quanto prolissa, è eccessivamente semplificata e perciò non risponde a verità.
In essa si afferma che, mentre la CGIL Basilicata avrebbe assolto pienamente ai suoi doveri, battendosi da anni affinché le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali ottenessero l’agognato accreditamento (per far sì che i lavoratori di queste strutture vengano ricompensati con uno stipendio adeguato e dignitoso e che, specularmente, le rette pagate dai pazienti siano meno gravose), i gestori delle case di riposo avrebbero intenzionalmente ignorato il manuale per l’autorizzazione dei servizi e delle strutture pubbliche e private che svolgono attività socio-assistenziali, approvato dalla Giunta Regionale con DGR 194 del 9 marzo 2017: niente è più falso e denigratorio !
La CGIL,unitamente allo SPI CGIL di Basilicata ci dice: “Prima di annunciare un aumento delle tariffe, i gestori dicano cosa hanno fatto per adeguare le strutture al Manuale di Accreditamento Regionale”.Noi non possiamo che rispondere: “nulla !”, visto che il Manuale di Accreditamento Regionale per le Case di Riposo“non esiste”.
E’ d’uopo, forse, spiegare ancora una volta che in Basilicata esiste la DGR nr. 1218 del 14 novembre 2017 avente ad oggetto: “Approvazione definitiva dei requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi delle strutture socio-sanitarie”.
Questa DGR si riferisce alle Residenze Sanitarie Assistenziali (con l’acronimo di RSA), regolamentate per dare assistenza Sanitaria, per brevi periodi a persone affette da Demenza, dal morbo di Alzheimer, da disturbi Mentali, da dipendenze Patologichecome alcool, droghe e gioco d’azzardo, nonché a persone necessitanti di Cure Palliative (Hospice), ecc.
A tutto questo ha fatto seguito la DGR nr. 170 del 12 marzo 2020 “ Approvazione manuale per l’accreditamento istituzionale delle strutture Socio-Sanitarie ”, grazie alla quale le suddette tipologie di strutture sono convenzionate con il Sistema Sanitario Regionale.
Indicativamente, ma non esaustivamente, le strutture sopra indicate sono: il Don Uva di Potenza, i Padri Trinitari di Bernalda, il Centro di Riabilitazione Don Gnocchi di Tricarico, l’Hospice di Stigliano, l’Hospice pediatrico di Lauria, le varie Comunità per Disabili Mentali sparsi su tutto il territorio Regionale, ecc..
Sicuramente è l’acronimo di RSA utilizzato per le Residenze Sanitarie Assistenziali che induce lo SPI CGIL di Basilicata e tanti altri ad associare le Case di Riposo alla DGR nr. 2018 del 2017 e alla DGR nr. 170 del 2020. Ma esse nulla hanno a che vedere con le Case di Riposo !
E’ utile a questo punto far notare che le Case di Riposo unitamente alle Residenze Socio-Assistenziali per Anziani (con l’acronimo fantasioso di RASS) e alle Residenze Socio-Assistenziali per Anziani non Autosufficienti (con l’acronimo ancora più fantasioso di RASS1), sono regolamentati dalla DGR nr. 194 del 9 marzo 2017 “ Approvazione definitiva del Manuale per l’autorizzazione dei servizi e delle strutture pubbliche e private che svolgono attività socio-assistenziali e socio-educative ”.
La domanda che a questo punto l’ARSSAB intende rivolgere, per l’ennesima volta, alla CGIL e alla SPI CGIL di Basilicataè: in riferimento a quale normativa è stato emanato il Manuale di Accreditamento Regionale per le Case di Riposo ?
Per quanto riguarda le accuse rivolte dalla CGIL nei confronti delle Case di Riposo, esse ci risultano talmente infondate da escludere qualsiasi tentativo di risposta. Ci limitiamo dunque a invitarvi presso qualsiasi struttura aderente all’ARSSAB, tanto perché vi rendiate conto di come sono assistiti gli anziani e di quanto amore ci mettono gli operatori nel dargli assistenza.
In conclusione, l’ARSSAB invita la CGIL Basilicata, unitamente alla CISL e UIL, nonché le istituzioni regionali, a voler mettere in atto strategie concrete affinché, attraverso l’accreditamento e il conseguente convenzionamento, si possono raggiungere i due obiettivi fondamentali da sempre invocati dalla nostra associazione: rette adeguate per gli ospiti delle strutture suddette e stipendi in linea con quanto previsto dai CCNL per le maestranze.
Soltanto in questo modo sarà possibile risolvere la grave – quanto taciuta – emergenza sociale che attanaglia la nostra regione, da cui sempre più giovani scappano e dove gli anziani abbondano.