“Ad allarmarci non ci sono solo i rapporti di lavoro cessati che, come riferiscono i dati della Uil, in Basilicata per l’intero 2012, sono stati 45.769 ed hanno coinvolto 38.026 lavoratori lucani, ma anche la cosiddetta “disoccupazione nascosta ed estesa” che tiene conto non solo delle persone che cercano lavoro e non lo trovano (disoccupati), ma anche del fenomeno dello “scoraggiamento”. A sottolinearlo è il presidente della Seconda Commissione (Bilancio-Programmazione) Antonio Autilio, evidenziando che “il numero degli scoraggiati complessivamente nel 2012 è salito nel Paese a 1,6 milioni e tra di loro un milione e 150mila ha tra i 35 e i 64 anni. Un dato preoccupante perché nonostante gli scoraggiati rientrano tra gli inattivi, cioè tra coloro che non hanno un’occupazione né la cercano come studenti e casalinghe, in controtendenza rispetto a questi sono aumentati del 5,3% in un anno. Il fenomeno ovviamente è più accentuato nelle fasce di età più anziane come coloro che avendo perso un lavoro in tarda età sono sicuri di non riuscire a trovarne un altro in tempo di crisi. Siamo di fronte ad una tendenza sociale che – aggiunge Autilio – merita approfondimenti specie dopo la tragedia di Civitanova Marche che ha profondamente scosso il Paese, perché gli over40 sono diventati la fascia d’età con più accentuato “scoraggiamento”. Nel dettaglio, coloro che dichiarano di non essere a caccia di un impiego perché convinti di non poterlo trovare risultano in crescita nelle fasce d’età 55-64 anni (+23,1%) e 45-54 anni (+13,3%), mentre sono in calo tra gli under 35. A pesare su questa situazione probabilmente anche i ripetuti tentativi andati a vuoto che in persone più anziane ovviamente sono numerosi e tendono a scoraggiare l’individuo alla ricerca di un lavoro. Infine da notare anche la differenza tra uomini e donne, con le “scoraggiate” che arrivano a quota 1 milione 96mila, in aumento dell’8,6% su base annua. Tutti questi aspetti sono assai rilevanti per un’attenta valutazione degli impatti della crisi economica attuale sul contesto locale per anticiparne le possibili evoluzioni future. Una nuova chiave di lettura essenziale – conclude il presidente della Seconda Commissione – per esaminare ed approvare il Piano pluriennale del lavoro arrivato finalmente a conclusione con gli scopi di recuperare posti di lavoro e bloccare la fuga dei cervelli. Per raggiungere tali obiettivi è stata più volte sottolineata l’esigenza di indicatori che consentano di cogliere appieno il fenomeno dello scoraggiamento. Il semplice tasso di disoccupazione, infatti, non coglie il fenomeno che, invece, è importante soprattutto per le donne”.
Apr 08