“Le parole del Presidente Napolitano sulla disoccupazione giovanile, definita “un dramma colto in ritardo”, insieme all’esortazione, di significato politico e sociale decisamente amplificato perché alla vigilia della Festa della Repubblica, di “essere una Repubblica all’altezza dell’articolo 1 della Costituzione”, sono un ulteriore stimolo per il Consiglio e la Giunta Regionali ad approvare rapidamente il Piano pluriennale del lavoro”. Lo ha sostenuto il consigliere regionale Antonio Autilio, evidenziando che “l’ultima rilevazione Istat definisce il dato della disoccupazione il «massimo storico» da 36 anni. Record anche per il tasso di disoccupazione dei giovani: i senza lavoro tra i 15-24enni attivi sono il 41,9% (6 punti percentuali in più) e per le ragazze del Mezzogiorno tocca addirittura il picco del 52,8%. Anche i lavoratori precari stanno calando: nel primo trimestre 2013 sarebbero oltre 100 mila precari in meno, a riprova che si interrompe la dinamica positiva dei dipendenti a termine, flessione che interessa esclusivamente i giovani fino a 34 anni”.
Secondo Autilio “il percorso di assemblee e iniziative territoriali deciso da Cgil, Cisl e Uil a sostegno del piano del lavoro, della crescita e della coesione per la Basilicata arricchisce in termini progettuali e propositivi il Piano ed accelera l’attività del Consiglio e della Giunta per l’approvazione dell’atteso strumento di programmazione delle opportunità occupazionali a breve, medio e lungo termine. Continuo a sostenere che la mancata approvazione da parte del Consiglio regionale, allo scadere della legislatura 2005-2010, del Piano pluriennale per il lavoro 2009-2011, già licenziato dalla Giunta regionale, dopo l’impegno che ho portato a termine da assessore alla formazione-lavoro, come ho denunciato all’epoca, è stato un fatto grave perché ha privato la Regione di un insieme di interventi e misure che risponde agli obiettivi di definire e coordinare le azioni di politica attiva del lavoro, in materia di servizi all’impiego, favorendone l’integrazione e il collegamento con i piani della formazione, istruzione ed orientamento professionale. Sia chiaro non ho mai pensato al Piano come ad una ‘bacchetta magica’ in grado di risolvere ogni problema occupazionale, ma piuttosto come una risposta istituzionale responsabile e concreta e come un punto di arrivo in termini di proposte concrete sulla rimodulazione delle risorse locali, comunitarie e rivenienti dalle royalties del petrolio, a partire prima di tutto dalla concentrazione delle risorse finanziarie su pochi obiettivi mirati”.
Secondo il consigliere regionale “le azioni da mettere in campo per combattere la crisi, attraverso il rafforzamento di misure di inclusione sociale e l’immediata attivazione di misure finalizzate a mantenere i livelli occupazionali esistenti e ridurre l’impatto dei processi di espulsione dal mercato del lavoro, contenute nel Patto di Sistema Basilicata Obiettivo 2012, integrato ed aggiornato dai documenti di “Pensiamo Basilicata”, richiamano la necessità di dotarsi del Piano pluriennale del lavoro per sostenere lo sviluppo e la competitività del sistema socio-economico regionale, attraverso azioni dirette all’incremento dell’occupazione, alle pari opportunità, all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità, allo sviluppo di aree e filiere produttive, alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla loro qualificazione e stabilizzazione; per qualificare e rafforzare il sistema regionale dell’offerta di istruzione e formazione; per strutturare e qualificare la governance delle politiche del lavoro e della formazione, favorendo l’integrazione tra gli attori coinvolti; per orientare le nuove azioni sulla competitività del nostro sistema produttivo all’offerta qualificata di lavoro, specie laureata e specializzata, che offre il nostro territorio. Tutto ciò senza trascurare l’altra faccia della medaglia della disoccupazione che è quella degli adulti, gli over 40enni, quanti hanno perso il posto e sono ai margini del mercato del lavoro e per i quali nella precedente legislatura regionale abbiamo messo in cantiere specifiche misure”.