In merito all’episodio di domenica 11 giugno relativo all’avvenuta sostituzione di un autobus sulla linea Nova Siri-Fca, Melfi l’azienda Nolè intende fare alcune precisazioni.
Premesso che l’episodio risulta grave e inaccettabile, l’azienda rende noto che, nel caso specifico, si è trattato di un errore di procedura degli addetti al servizio di controllo e manutenzione in quanto è stato erroneamente indicato, per il servizio in oggetto, un mezzo destinato invece proprio alla manutenzione. Il disguido avvenuto nel comparto suddetto è stato oggetto di attenta analisi da parte dell’azienda che intende attivare tutte le azioni necessarie nei confronti dei responsabili. La conferma che trattasi di un increscioso errore umano è confermato dalla presenza, all’interno del magazzino dell’azienda, di oltre 80 pneumatici di ricambio oltre che di mezzi perfettamente funzionanti ma fermi lo stesso 11 giugno.
Tuttavia, come rilevato anche dal sindacato Ugl nella persona del suo segretario Giordano, l’episodio è sintomatico di una sofferenza del settore che sconta diversi problemi imputabili esclusivamente agli Enti competenti.
Innanzitutto, i ritardi di ormai un anno nei pagamenti delle spettanze alle aziende hanno sicuramente un duplice impatto negativo: oltre a mettere a rischio la stabilità finanziaria delle aziende ne limitano la competitività nel settore del TPL come degli altri mercati bloccandone progettualità, pianificazione e sviluppo con grave danno per l’economia regionale già fortemente recessiva come dimostrano gli ultimi dati Svimez relativi al mezzogiorno d’Italia. Sono dati noti alla politica regionale che passa da un convegno all’altro sullo sviluppo del Mezzogiorno per poi contribuire direttamente alla crisi del tessuto economico-produttivo esistente.
Inoltre, non si potrà nascondere, senza che questo possa mai voler dire giustificare una carenza di sicurezza, che i ritardi nel pagamento degli stipendi dei lavoratori, determinati dal mancato pagamento delle spettanze alle aziende, possano contribuire all’emergere di disguidi nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative: quando un lavoratore arriva a doversi preoccupare di non poter dar da mangiare alla propria famiglia, la serenità viene meno e il rendimento sul lavoro evidentemente ne risente. Siamo umani, non siamo macchine.
Infine, l’efficienza dei mezzi pubblici impiegati sulle linee regionali: la Regione Basilicata non concede dal 2010 contributi per l’acquisto di nuovi mezzi alle aziende del settore; da tempo, invece, si parla di una somma destinata a tale scopo, una somma che potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro per l’intero comparto, ma finora queste somme non si sono viste e non è dato sapere quando saranno elargite. Gli stessi gravi ritardi nei pagamenti alle aziende impediscono alle stesse persino di aumentare l’efficienza del proprio parco mezzi acquistandone dei nuovi anche a prescindere dai suddetti contributi.
Per concludere, l’azienda Nolè, nel ringraziare coloro i quali hanno sollevato un tema che ormai si trascina da tempo e ferma restando la disponibilità a tutti i controlli da parte delle autorità competenti, ribadisce di essere in regola con tutte le norme relative al servizio di trasporto pubblico locale ed auspica che il settore del TPL, così strategico per il diritto alla mobilità in una regione in cui altre infrastrutture sono assenti, possa finalmente vedersi riconosciuto dalla Regione Basilicata il ruolo e la dignità che merita, sia come lavoratori sia come fruitori del servizio.
Sergio Forte, amministratore di Autolinee Nolè s.rl.