Automotive, Evangelista (Fim Cisl): “Serve un cambio di passo per Stellantis e per il futuro di Melfi”. Di seguito la nota integrale.
«La situazione dell’automotive in Europa è contrassegnata da insidie e incertezze che generano confusione e impediscono l’elaborazione di strategie chiare e sostenibili. La transizione ecologica, pur rappresentando una sfida cruciale per tutte le case automobilistiche, rischia di diventare insostenibile e ingovernabile se non viene gestita cercando un punto di equilibrio tra esigenze industriali e responsabilità sociale». È quanto sostiene il segretario generale della Fim Cisl Basilicata Gerardo Evangelista. «Le recenti dimissioni di Carlos Tavares dalla guida di Stellantis dimostrano che la strategia finora adottata dal gruppo non ha prodotto risultati significativi. Lo stato attuale degli stabilimenti, dell’occupazione e della produzione ne è una conferma evidente. Ora spetta al comitato esecutivo, sotto la guida di John Elkann, dare un segnale deciso per invertire la rotta e ridare fiducia al futuro di Stellantis».
Evangelista non risparmia critiche alla Commissione europea per come ha disegnato e gestito la transizione verso l’auto elettrica: «Un cambiamento di tale portata avrebbe richiesto una visione più bilanciata, capace di contemperare le esigenze di sostenibilità con quelle di stabilità industriale e occupazionale. Il sindacato ha sempre promosso un approccio improntato alla prudenza e alla partecipazione. Un esempio significativo in tal senso è rappresentato dallo stabilimento di Melfi, dove, con l’assegnazione della produzione di cinque modelli elettrici e l’avvio della riconversione delle linee produttive – che vedrà a breve il debutto del suv coupé elettrico DS8 – la Fim Cisl aveva proposto di affiancare ai modelli elettrici anche versioni ibride, per tenere conto di eventuali evoluzioni nelle preferenze del mercato».
A preoccupare non è solo la tenuta industriale, ma l’impatto occupazionale di questa complessa fase di transizione. Infatti, una delle criticità più imminenti riguarda la fine degli ammortizzatori sociali poiché molte aziende dell’indotto termineranno la cassa integrazione già all’inizio del 2025, aggravando ulteriormente la situazione occupazionale. Due fatti potrebbero segnare una svolta importante. Il primo è il tavolo di confronto con il Governo, Stellantis e i sindacati fissato per il 17 dicembre, dove si attende la presentazione di un piano industriale concreto in grado di garantire occupazione e investimenti per il rilancio degli stabilimenti. Il secondo riguarda l’annuncio del ministro Urso circa l’intenzione del governo di mettere a disposizione del comparto automobilistico un fondo di almeno 750 milioni di euro, risorse che secondo le intenzioni dell’esecutivo non finanzieranno incentivi ma serviranno a sostenere gli investimenti delle imprese della filiera.
«Questi interventi – afferma Evangelista – sono essenziali per sostenere il settore dell’auto. Tuttavia, bisogna agire con urgenza, perché il dramma che si vive a Melfi è tangibile. Molte aziende dell’indotto faticano a mantenere le attività, i livelli produttivi sono ai minimi storici e la cassa integrazione sta per esaurirsi. Intervenire subito è fondamentale per garantire la continuità lavorativa dei dipendenti della logistica e dell’indotto, che altrimenti rischiano di restare senza prospettive», conclude il sindacalista.