“Abbiamo apprezzato la posizione di principio espressa oggi dal Ministro Giorgetti, secondo cui bisogna proseguire con le azioni di supporto alla transizione energetica senza attendere gli esiti della discussione europea. A ben vedere difatti la transizione energetica è già iniziata e l’Italia ha già accumulato troppo ritardo. Qualsiasi ulteriore rinvio sarebbe fatale per l’industria e l’occupazione”. Lo ha dichiarato Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, stamattina al tavolo automotive convocato presso il Ministero dello Sviluppo economico.
“Come Uilm – spiega Ficco – abbiamo denunciato più volte in passato le criticità del percorso scelto dalla Unione Europea per il passaggio dal motore endotermico a quello elettrico: innanzitutto la produzione e lo smaltimento delle batterie presentano rilevanti problemi ambientali che non ci pare siano stati adeguatamente analizzati e risolti; inoltre il maggior costo delle vetture elettriche rappresenta un grave ostacolo per le fasce meno abbienti di consumatori; infine dal punto di vista industriale il passaggio all’elettrico si stima che produrrà la perdita di circa il 30% dei posti di lavoro e porrà delicati problemi di dipendenza dall’Asia. Per questi motivi, per anni abbiamo ripetutamente chiesto alle Istituzioni italiane di provare a modificare alcune decisioni europee, ma siamo rimasti completamente inascoltati. Preso atto di ciò, abbiamo iniziato una azione di pressione sul Governo affinché adottasse provvedimenti che aiutassero il mondo produttivo ad affrontare la transizione energetica su un piano di parità con la concorrenza straniera e finalmente abbiamo raggiunto alcuni risultati, con la approvazione della fabbrica di batterie a Termoli e con il varo di incentivi all’acquisto di auto elettriche. Ora sarebbe imperdonabile fermarsi in attesa di ipotetiche modifiche alle politiche europee, che, se ci saranno, difficilmente cambieranno la sostanza del problema: la transizione energetica è già iniziata, il diesel è da tempo in crisi e la fine del motore endotermico inizierà nel 2027 con l’introduzione dello standard euro 7”.
“Al Governo – conclude Ficco – abbiamo chiesto azioni concrete: gli incentivi all’acquisto di auto elettriche dovrebbero essere pluriennali, paralleli ai limiti di emissioni stabiliti dalla UE e magari commisurati al costo delle vetture; occorrerebbe inoltre finanziare in modo crescente con il PNRR gli investimenti industriali rivolti alla transizione energetica, come speriamo possa avvenire preso con Iveco relativamente alla produzione di autobus a basse emissioni; indispensabile è poi il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, per accompagnare quelle riconversioni che per loro natura durano alcuni anni. Infine chiediamo la creazione di una Agenzia degli approvvigionamenti, poiché attualmente la produzione di auto è spesso ferma a causa della carenza di microchip e prevedibilmente nel mondo che sta avanzando garantire la continuità delle filiere produttive sarà una questione di sicurezza nazionale”.
Giu 23