Si è conclusa da poco la riunione al MiMIT del tavolo automotive in cui sono stati presentati gli incentivi per l’ecobonus 2024, alla presenza del Ministro Urso.
Il piano prevede una dotazione di 950 milioni per l’acquisto di auto ecosostenibili, che per una full electric con rottamazione può arrivare a 13.750 euro.
L’obiettivo degli incentivi, a detta del Ministro, mira allo svecchiamento del parco auto circolante attraverso incentivi all’acquisto di auto eco-sostenibili; alla sostenibilità sociale, attraverso il sostegno all’acquisto per i redditi bassi e di sostegno anche alla produzione delle auto italiane. L’intervento prevede anche incentivi raddoppiati per i possessori di licenza taxi o ncc e un sostegno economico per chi decide di istallare sul vecchio veicolo impianti a gas o metano come pure per chi decide di acquistare un usato meno inquinante.
L’Ecobonus 2024 prevede inoltre incentivi anche per le colonnine di ricarica – fino all’80% sull’acquisto e istallazione.
Per il Segretario generale della FIM CISL Roberto Benaglia, l’incontro di oggi è stato utile ma parziale, una tappa di un percorso. Il tema degli incentivi è sicuramente importante perché il settore sta soffrendo, ma esiste un tema legato alla questione industriale che il tavolo odierno non ha affrontato. Abbiamo il bisogno di accelerare oltre che sugli incentivi, sulle politiche industriali oggi nel settore, almeno nel nostro Paese siamo davanti più che una transizione a una torsione del settore automotive che rischia di spezzarsi, per questo le risorse del fondo automotive di oltre 5 mld devono essere rivolte, al sistema della componentistica che deve adeguarsi rispetto all’elettrificazione e incentivare la riqualificazione dei lavoratori, ma anche siglare un patto con Stellantis che confermi la sua permanenza e rafforzamento di tutti i siti in Italia, ma soprattutto che questa riempia di volumi produttivi i plant del nostro Paese che attualmente lavorano poco. A partire da Mirafiori.
Nelle prossime settimane bisognerà accelerare il confronto con Stellantis per tradurre gli impegni sui siti produttivi e l’occupazione e garanzie di progettualità che diano futuro ai lavoratori di Stellantis in Italia visto che oggi rappresenta il principale produttore del nostro Paese. Come Fim-Cisl continueremo a sostenere gli interventi in questo senso, ma non riteniamo utile un ragionamento di tipo autarchico, dobbiamo assegnare nuovi modelli sfruttando tutti i 4 marchi di Stellantis non solo quelli Italiani. L’ipotesi di un possibile secondo produttore in Italia ci vede come Fim-Cisl favorevoli e disponibili a sostenerlo sul piano sindacale. Quello di oggi quindi, è stato un incontro positivo ma parziale attendiamo una nuova riconvocazione e soluzioni per il settore.