“Forse perchè sono un sognatore come Enrico Mattei ma, almeno io, non rinuncio al sogno di far decollare lo sviluppo della Valbasento e con esso non solo della Basilicata quanto di una vasta area del Sud”. All’ing. Alfredo Cestari, presidente Winfly, società che ha gestito negli ultimi tre anni l’Enrico Mattei di Pisticci, non è andato giù che l’autorevole Sole 24 Ore, ieri, in un articolo a firma dello scrittore Giuseppe Lupo, dal titolo “La pista sul futuro in una terra che non decolla” , abbia scritto che l’aviosuperperficie “è da decenni inutilizzata”. “Oltre ad essere sognatore, da imprenditore abituato a costruire direttamente e con investimenti aziendali progetti e programmi – aggiunge – continuo a sollecitare Regione e Governo, ciascuno per la propria responsabilità, a ridare operatività e piena funzionalità all’aviosuperficie di Pisticci che come Winfly abbiamo gestito sino a dicembre 2017, dimostrando “in pista” con voli sperimentali, attività di promozione delle produzioni locali, missioni di diplomatici ed imprenditori, accordi di cooperazione tra istituzioni regionali, provinciali e comunali di Regioni del Sud, che intorno all’infrastruttura aeroportuale è possibile far decollare sviluppo ed occupazione. C’è del resto il Programma di interventi della Zes Jonica che pur contando sul porto di Taranto – continua Cestari – non può fare a meno dello scalo aeroportuale localizzato proprio in Valbasento, area cerniera con il Tarantino, il Barese, territori delle province di Cosenza e di Salerno. E dal nuovo Governo che sta per nascere ci aspettiamo decisamente più di quanto ha fatto il precedente sopratutto in tema di infrastrutture e di rilancio del Mezzogiorno. Come dalla Giunta Bardi attendiamo che sblocchi la vicenda della gara di appalto ferma dopo l’annuncio, purtroppo solo annuncio, di marzo scorso da parte del Consorzio Sviluppo Industriale di Matera. Voglio ricordare che anche in questa stagione estiva la Winfly ha ricevuto numerose richieste per atterraggio-decollo di voli privati, cresciute sicuramente per effetto di Matera 2019. Si pensi solo alle esigenze della troupe per la produzione del film James Bond. Per questa ragione avevamo dichiarato la disponibilità, in attesa della nuova gara di gestione, di continuare a tenere aperta l’aviosuperficie. Protrarre ulteriormente questa situazione non è di alcuna utilità, anzi ha l’effetto di ridurre l’attrazione di turisti, specie internazionali, a Matera, perché come segnalano i tour operator l’aeroporto di Bari non è sufficiente a far fronte agli arrivi previsti dall’Europa”.
Da parte del Consorzio Asi di Matera, come del precedente Presidente della Giunta e dei vari assessori ai Trasporti che si sono succeduti negli anni passati – aggiunge la nota – non si è voluto tenere conto che attraverso una semplice proroga, come avvenuto per il trasporto ferroviario e quello su gomma, sarebbe stato possibile tenere aperto l’Enrico Mattei almeno per tutto il 2019. Tenuto conto che dal 1 luglio 2015 pende in Enac la richiesta di trasformazione in aeroporto , si doveva fare la gara ( perche’ Enac richiedeva almeno 10 anni ) sbandierata piu’ volte da Benedetto , Chiurazzi e in ultimo da Castelgrande, ma non si doveva interrompere un servizio pubblico anche perche’, come da bando di gara, la scadenza è fissata al 1 luglio 2020.
Confidiamo – continua la nota – nell’interesse diretto del Presidente Bardi – che ha a cuore il problema della mobilità da e per Matera, certamente non risolvibile con due corse al giorno del Frecciarossa e fermata a Ferrandina – interesse peraltro già manifestato a marzo scorso in occasione della visita a Pisticci del Presidente Berlusconi.
Il sogno di Mattei ha prodotto sino a 5 mila posti di lavoro. L’aviosuperficie – dice Cestari – ha l’effetto di produrre non solo posti di lavoro diretti ma di attrarre imprenditori ed investimenti in sintonia con le agevolazioni previste dalla Zes.
Winfly infine ricorda all’amministratore del Csi Matera Chiurazzi che la chiusura di Pisticci, invece, ha fatto perdere posti di lavoro e che vi sono apparecchiature del valore di oltre 2 milioni di euro che sono da tempo nei capannoni “a marcire”, mai montate, di cui la Corte dei Conti sarà chiamata ad occuparsi.
Set 09