Aviosuperficie Pisticci, Alfredo Cestari, presidente Winfly e Gruppo Cestari: “E’ finita nel dimenticatoio”. Di seguito la nota integrale.
Con profondo rammarico ho appreso dai giornali che la scorsa settimana in numerosi incontri che si sono tenuti a Matera sui temi delle infrastrutture e dello sviluppo industriale nessuno, dico proprio nessuno, si sia ricordato dell’aviosuperficie di Pisticci. Nelle cronache giornalistiche ho letto persino di documenti consegnati al Ministro Patuanelli che contengono di tutto e di più in tema di infrastrutture ma nemmeno un rigo sulla struttura aeroportuale in Valbasento. Non riesco a farmi una ragione della dimenticanza anche da parte del Presidente Bardi che dal 15 marzo 2019 conosce l’Enrico Mattei che venne a visitare, per la prima volta, insieme al Presidente Berlusconi. Ricordo ancora le parole del Presidente Berlusconi, che da buon conoscitore di aeroporti, dopo aver espresso soddisfazione per come ha trovato l’aviosuperficie e per le sue potenzialità, disse: “E’ semplicemente impensabile che in Basilicata non ci sia un aeroporto”. Ed è proprio sulla nuova classe dirigente della Regione come sul nuovo commissario Asi Matera che avevo posto ogni speranza per mettere fine alle irresponsabili dimenticanze, sommate ad incapacità, sottovalutazioni, oltre ad iniziative per favorire l’aeroporto di Pontecagnano-Salerno, con spreco di risorse regionali, dimostrate dalla Giunta precedente. La mia società – la Winfly – che per tutta quest’estate ha ricevuto numerose richieste di assistenza a voli privati che avrebbero voluto atterrare a Pisticci, come è noto, dopo più di tre anni di attività e anche di investimenti propri, ha lasciato la gestione dell’Enrico Mattei. Da parte del Consorzio Asi di Matera, come del precedente Presidente della Giunta e dei vari assessori ai Trasporti che si sono succeduti negli anni passati non si è voluto tenere conto che attraverso una semplice proroga, come avvenuto in più occasioni per il trasporto ferroviario (Frecciarossa) e quello su gomma (Cotrab), sarebbe stato possibile tenere aperto l’Enrico Mattei sino all’espletamento di quella gara che l’allora amministratore Asi annunciò imminente,proprio in occasione della visita di Berlusconi e che non è stata mai realizzata. E’ il caso di ricordare a tutti gli smemorati che la chiusura di Pisticci ha fatto perdere posti di lavoro e che vi sono apparecchiature del valore di oltre 2 milioni di euro che sono da tempo nei capannoni “a marcire”, mai montate, di cui la Corte dei Conti sarà chiamata ad occuparsi. Come è il caso di ricordare che ci sono imprenditori, anche a solo qualche chilometro dall’aviosuperficie, che continuano a lamentare perdite di guadagni mentre dovrebbe essere chiaro a tutti che senza un aeroporto lucano è sempre più difficile convincere investitori, specie esteri, a venire a localizzare attività in Basilicata. Per non parlare della Zes Jonica che potrebbe contare su un aeroporto. L’infrastruttura aeroportuale di Pisticci inoltre può essere fondamentale per il trasporto sanitario lucano oltre che per servizi di Protezione Civile e diventare hub per Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, ecc. In fondo sarebbero sufficienti poche decine di milioni di euro, attingendo dal Programma Recovery Fund, di cui tutti si sono ricordati negli incontri a Matera, per allungare la pista, dotare l’aviosuperficie di poche strutture indispensabili anche al volo notturno per far diventare lo scalo di Pisticci aeroporto di secondo livello per passeggeri e merci. Da profondo ammiratore di Enrico Mattei che ha coltivato il sogno industriale della Val Basento io continuo a sognarlo e a credere, con un pizzico di ottimismo, che qualcuno riconoscerà la dimenticanza.
Ott 05