Coldiretti: “La titolarità della risorsa idrica rimanga degli imprenditori agricoli. Con l’avvio delle procedure per il rinnovo della governance del Consorzio di Bonifica di Basilicata si traccia un primo bilancio”. Di seguito la nota integrale.
Sono in programma in autunno le elezioni per il rinnovo della govenrance del Consorzio di Bonifica della Basilicata, dopo “un quinquennio pieno di tante criticità per il settore idrico lucano, dovuto alle eccezionalità del cambiamento climatico e che solo un’accurata ed attenta amministrazione consortile ha potuto mitigare”. Ne è convinta la Coldiretti di Basilicata, per la quale “quello della gestione della risorsa idrica è un tema centrale e strategico per l’Italia e per la Basilicata con le tante specificità colturali delle diverse aree territoriali, basti pensare al Metapontino con un’area agricola di decine di migliaia di ettari coltivati. Una rete di distribuzione idrica efficiente può garantire qualità e continuità produttiva. Le opere strategiche infrastrutturali fatte di dighe, di bacini di accumulo realizzate alcuni decenni fa garantiscono alla Basilicata una risorsa unica ed irripetibile ad appannaggio anche della vicina Puglia”. Per il presidente dell’organizzazione agricola lucana, Antonio Pessolani, “l’intuizione in Basilicata di unificare i diversi consorzi di Bonifica in un unico soggetto giuridico è stata una scelta coraggiosa e all’avanguardia, oggi modello imitato da diverse regioni d’Italia. In tempi in cui il tema acqua era superfluo, vista l’abbondanza della risorsa, la politica prevaricava la propria prerogativa facendo ricoprire ruoli apicali, nella governance idrica, a figure di appartenenza partitica del momento. Oggi non è più possibile – aggiunge Pessolani – l’acqua è di appartenenza del settore agricolo in primis e come tale deve continuare ad essere gestita dal mondo agricolo tutto senza rigurgiti e tentativi di ritorno al passato. La Coldiretti di Basilicata attenzionerà in modo particolare la vicenda delle nuove elezioni democratiche che si svolgeranno in autunno garantendo la presenza determinante degli agricoltori nell’assemblea elettiva. Solo in questo modo lasciando che la governance del Consorzio venga scelta dal mondo agricolo, fruitore del servizio irriguo che è essenziale sia per la stessa sopravvivenza delle aziende agricole e, quindi, dell’intero tessuto produttivo, e sia per la produzione di beni primari ed essenziali di cui a beneficiarne è l’intera popolazione”. A parere di Pessolani “il cibo, infatti, non è una prerogativa dei soli agricoltori, bensì appartiene a tutti, basti pensare alla pandemia, alla guerra in Ucraina in cui il cibo ha assunto un valore sociale ed economico prima inimmaginabile. Il cibo è anche risorse economica trainante per tutta la nostra economia. La politica ha messo gli strumenti finanziari ed economici principalmente nel Pnrr in cui il Consorzio di Basilicata ha saputo già cogliere tale opportunità con inserimento di numerosi progetti già cantierabili molti dei quali già finanziati. Ora bisogna saper attendere l’attuazione degli stessi interventi per compiere il disegno strategico del cambiamento avviato alcuni anni fa”. L’invito del presidente della Coldiretti di Basilicata alla politica “è di limarsi a dar seguito alle linee di indirizzo e alla programmazione delle risorse anche per gli eventi eccezionali come sino ad oggi ha saputo fare con l’allocazione in bilancio regionale di capitoli idonei a garantire la sussistenza del sistema e di questo ne diamo atto. L’agricoltura sarà riconoscente di quanto le istituzioni hanno e sapranno fare indipendentemente dall’appartenenza politica ma non tollererà ulteriormente i tentativi di ingerenza strumentale di certa politica non finalizzati alla produttività. Applichiamo tutti la laboriosità ed il pragmatismo dell’agricoltore e risolveremo tante problematiche cogliendo tanti frutti e tante opportunità. E soprattutto – conclude Pessolani – saremo sempre più pronti ad affrontare le nuove sfide alle quali ogni giorno siamo chiamati dalla globalizzazione, dagli eventi internazionali e, in particolar modo, dai cambiamenti climatici”.